Data di Uscita 26 Aprile 2016 | Lingua Inglese |
Piattaforme PC | Versione recensita PC |
Di titoli indie in 2D con elementi rogue-like ne vediamo ormai a bizzeffe e francamente solo una piccola parte riesce, di solito, ad offrire un’esperienza degna di nota.
A cimentarsi nel genere sono stavolta i ragazzi di Dreadbit Studios con il loro Seraph, shooter acrobatico in cui si spara senza mirare e si pone un particolare focus sulla velocità.
Noi lo abbiamo provato durante gli ultimi giorni di Early Access su Steam e, dopo averlo portato a termine non senza qualche grattacapo, siamo pronti a fornirvi il nostro giudizio.
Seraph
Seraph, oltre ad essere il titolo del gioco, è anche il nome della protagonista, un angelo ritrovatosi prigioniero di feroci demoni in un carcere fluttuante non ben identificato.
Attraverso l’aiuto di due voci amiche e naturalmente delle armi da fuoco (perché fa figo), la serafina caduta dovrà farsi strada a suon di proiettili per recuperare i poteri perduti e tornare al servizio di Dio.
Tuttavia la fuga non sarà così semplice, in quanto Seraph è intrappolata dentro il corpo di una giovane donna e sa bene che la riuscita della sua missione dipenderà quasi totalmente dalla sopravvivenza di entrambi gli ospiti.
Il gioco si struttura in livelli e il resto della trama viene distribuito a piccole dosi all’inizio di ognuno per una durata complessiva di circa 3 ore, dunque non moltissimo.
Scarsa longevità a parte siamo rimasti delusi anche dalla qualità effettiva della storia, blanda, poco ispirata e incapace di presentare situazioni o personaggi in grado di colpire nel segno.
Peccato, il potenziale c’era tutto e gli sviluppatori avrebbero sicuramente potuto fare di meglio approfondendo quantomeno quei dettagli lasciati per aria in modo vistoso, che poi vanno a costituire delle vere e proprie lacune sceneggiative.
Ma parliamo di gameplay e risolleviamoci il morale, dal momento che Seraph vanta un egregio sistema di movimenti e combattimento.
Nulla di trascendentale, sia chiaro, eppure la semplicità dei controlli mista alla estrema prontezza di riflessi richiesta per governarli al meglio costituisce senza dubbio un grande punto a favore del titolo.
Inizialmente si dispone di una schivata (a terra e in aria) dotata di frame di invulnerabilità, di due pistole impugnate in dual wielding e di tre poteri con cooldown: il primo, forse il più utile, consiste in un lampo che respinge i nemici e i loro attacchi, il secondo in una sfera energetica ad effetto boomerang ed infine il terzo ci permette di provocare danni ad area assorbendo allo stesso tempo le anime dei demoni.
Il combat system si è rivelato frenetico e divertente, sia grazie alla mira automatica che permette di eseguire acrobazie folli senza smettere di colpire il nemico (sotto questo punto di vista ricorda un po’ Bayonetta) sia all’efficacia delle abilità angeliche, utilizzabili in combo per distruggere intere orde di avversari.
Ulteriori power up e accessori, come ad esempio diamanti, bonus alle statistiche o armi differenti potranno essere sbloccati livellando e rinvenendo casse speciali nelle varie zone visitate. Zone che in ogni caso faticano a spiccare in caratterizzazione, probabilmente a causa della proceduralità delle stesse, e daranno troppo spesso un sentore di déjà vu durante le esplorazioni.
I nemici sono penalizzati dalla medesima mancanza di varietà, soprattutto per quanto riguarda l’aspetto estetico ma impegneranno comunque seriamente il giocatore attaccando in sciami talmente fitti da creare un caos indicibile a schermo; in caso di frustrazione sappiate che la difficoltà si calibra in automatico seguendo un numero crescente posto in basso a sinistra, il quale aumenta in base alla percentuale di uccisioni effettuate.
Oltre a trucidare demoni non c’è molto altro da fare se non distruggere i portali di spawn degli stessi e uscire dal livello.
Esplorare serve parecchio alla progressione del personaggio, organizzata sapientemente, tuttavia la ripetitività di location e nemici fa sì che la noia prenda il sopravvento in breve tempo portandovi a compiere esclusivamente lo stretto indispensabile a superare il livello stesso.
Anche qui recriminiamo perché il potenziale non mancava, sarebbe bastato sfruttarlo a dovere.
Piccoli bug a parte, Seraph si presenta in modo piuttosto pulito e gradevole all’occhio.
Il motore grafico in 2D offre una resa accettabile e le animazioni appaiono convincenti, sebbene l’aliasing sia talora evidente persino nei contorni del modello della protagonista.
Del tutto assenti, invece, le opzioni grafiche e numerose voci di personalizzazione dai menu di gioco, forse un tantino spartani se non addirittura da app per smartphone.
Conclusioni Seraph è uno shooter leggermente diverso dalla massa e vanta un sistema di combattimento tanto rapido quanto soddisfacente; la progressione ben calcolata del personaggio e il livello di difficoltà dinamico costituiscono poi un valore aggiunto da prendere in considerazione. Quello che ci impedisce di consigliarvelo appieno, però, risiede nella bassa longevità e varietà del titolo, peraltro incapace di imbastire una narrativa degna di questo nome pur avendone tutto il potenziale. Certo, 10€ è un prezzo più che accessibile ma, considerando che lo avrete già finito in meno di 3 ore, a nostro parere un acquisto ai prossimi saldi di Steam sarebbe decisamente più sensato. |
Valutazione scala 1/10 7.0 |
+ Ottimo combat system + Buona progressione del personaggio + Difficile al punto giusto |
– Breve – Annoia facilmente – Trama solo abbozzata |
*Recensione basata su una copia promo fornita dallo sviluppatore*