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Recensione: Shadow Tactics – Blades of the Shogun

Ho avuto la fortuna di conoscere Commandos sul mio primo PC, un fiammante Pentium 166 MMX. Correva l’anno 1998, ed ero abbastanza grande da cimentarmi in un prodotto del genere. Erano altri tempi del resto, la difficoltà di alcuni videogame oggi sarebbe del tutto fuori parametro. Proprio Commandos fu uno dei giochi più ostici dell’anno, uno spettacolo.
Shadow Tactics: Blades of the Shogun è una specie di revival di questo genere, un tempo molto apprezzato su PC. Parliamo degli strategici stealth in tempo reale, di cui appunto Commandos fu il miglior esponente.
Nel 2016 le esigenze dei giocatori sono un po’ diverse, così come i gusti. Alcuni cercano gli zombie. Altri si accontentano dei ninja.

Shadow Tactics – Blades of the Shogun

Uscita 6 Dicembre 2016
Lingua Inglese
Piattaforme PC
Versione recensita PC
Prezzo al lancio 44,99€

Si comincia nel bel mezzo dell’azione, senza troppi preamboli, in un livello tutorial decisamente ispirato. Vestiremo inizialmente i panni del silenzioso ninja Hayato, ma presto incontreremo un compagno di viaggio, un possente samurai capace di affettare avversari multipli senza battere ciglio. Proseguendo conosceremo altri tre personaggi, ciascuno dotato di caratteristiche uniche.
Due elementi balzeranno subito all’occhio, ovvero la vastità dei livelli e le numerose possibilità offerte dal gameplay.
Hayato si sposta velocemente, può distrarre gli avversari lanciando oggetti, uccidere con i classici shuriken e scalare edifici. Shadow Tactics è ovviamente giocabile con il mouse, ma nulla vieta di utilizzare un gamepad, implementato molto bene. I tasti dorsali ci permetteranno di selezionare le diverse abilità o di cambiare personaggio al volo.

A prescindere dallo scenario sarà sempre fondamentale analizzare l’ambiente con grande attenzione, monitorando i percorsi delle guardie, studiando dove avrebbe più senso eliminare un nemico, intuendo quale sia l’anello debole all’interno di pattuglie spesso gremite e sempre agguerritissime.
In Shadow Tactics sarà sempre necessario agire nell’ombra, lo scontro diretto porta alla morte. Non che i nostri personaggi non sappiano difendersi, ma considerato che ci muoveremo in territorio nemico essere soverchiati sarà inevitabile.
Così come avveniva nei vari Commandos, anche qui potremo conoscere il raggio visivo dei nemici. Questo viene indicato con il classico cono verde, che però apparirà solo quando muoveremo il cursore sullo specifico avversario. Entrare nello spettro visivo non significa venire automaticamente scoperti. In questo caso il tempo rallenterà, e potremo metterci rapidamente in salvo per evitare di attirare l’attenzione. E’ un sistema che permette un minimo di morbidezza verso i giocatori meno hardcore, ma anche una maniera per tamponare la mancanza di indicatori fissi. A nostro parere sarebbe stato più sensato concedere la possibilità di abilitarli automaticamente, proprio come in Commandos.
Ad ogni modo, stando attenti a non farci scoprire dovremo procedere fino a raggiungere la fine del livello. Potremo uccidere, potremo sgattaiolare senza farci vedere, potremo far scattare gli allarmi o essere degli assassini perfetti. Ci sono più variabili, e la più divertente è senza dubbio l’approccio stealth puro, possibile ma molto impegnativo. Chi volesse sbloccare i vari “Trofei” del gioco dovrà quindi imparare a muoversi nell’ombra e a risparmiare le vite altrui.
Fortunatamente gli sviluppatori ci vengono incontro con un gran numero di elementi dello scenario che ci permetteranno di passare inosservati. Ci sono i classici cespugli, ma ci sono anche edifici, tetti su cui arrampicarci e angoli ciechi da sfruttare. Nascondere la nostra presenza è fondamentale, ma lo è anche l’occultamento dei cadaveri che lasceremo sul nostro cammino. Non è il caso infatti che una ronda si imbatta in un compagno morto, si mobiliterebbero altre truppe e le cose si farebbero più difficili per il nostro dream team.

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Shadow Tactics offre un livello di sfida elevato senza infliggere la frustrazione che in Commandos era all’ordine del giorno. Per riuscire nell’impresa ci lascia il tempo di apprendere certe meccaniche prima di inserirne di nuove. In particolare i diversi membri del gruppo saranno aggiunti poco per volta, non saranno mai tutti disponibili contemporaneamente e le missioni imporranno dunque di fare del nostro meglio con i mezzi a disposizione.
Nonostante la difficoltà non sia insormontabile, parliamo comunque di un gioco molto impegnativo, specie per gli standard odierni. La morte anche di un solo personaggio porterà al game over, è consigliabile salvare spesso.
Attenti poi alla posizione. La telecamera di Shadow Tactics non è fissa, ma può essere ruotata a piacimento. Tante volte questo sarà più un problema che altro: per interagire con alcuni elementi ambientali sarà il caso di sistemare la telecamera, pena possibili errori nelle hitbox che a volte causeranno il game over. Forse avremmo preferito un’inquadratura statica, ma è altrettanto vero che il 3D incrementa notevolmente le possibilità di level design.
Gli sviluppatori sono stati comunque bravissimi nella creazione di livelli lunghi e variegati, evitando un fastidioso riciclo di situazioni. Shadow Tactics e il suo Giappone feudale divertono, permettono creatività, non hanno paura di eventuali confronti con il passato.
Elemento del tutto nuovo è la Shadow Mode, che ci permette di pianificare le mosse di più personaggi in maniera tale da farle poi eseguire tutte contemporaneamente. E’ una trovata interessante, forse non implementata nel migliore dei modi, ma capace comunque di dare grandi soddisfazioni.

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La grafica di Shadow Tactics è colorata, molto gradevole, minata solo da animazioni dei personaggi non troppo convincenti. L’ottimizzazione è comunque buona, il gioco gira decentemente anche su configurazioni di fascia media di 3 annetti fa.
I tempi di caricamento sono purtroppo piuttosto lunghi, tanto che l’utilizzo di un SSD è praticamente obbligatorio. Su un normale hard disk sarà necessario avere tanta, ma proprio tanta pazienza. Il problema è più evidente la prima volta che viene caricato il livello, ma morire e ricaricare l’ultimo salvataggio non è comunque l’attività più rapida del decennio.
Buono il lavoro svolto in fase di doppiaggio, che viene offerto sia in lingua inglese che in un affascinante giapponese.

In sintesi
Shadow Tactics è un solido stealth strategico in tempo reale, come non se ne vedevano dai tempi di Commandos. Non ha tutta la cattiveria dell’illustre antenato, ma è comunque un gioco molto impegnativo per gli standard odierni.
Il Giappone feudale si presta a giustificare “classi” intriganti come il ninja o il samurai, che offrono a loro volta un notevole varietà in termini di meccaniche, tutte ben ideate e gestite dal team di sviluppo.
Un prodotto costruito bene e divertente, che consigliamo ai nostalgici, a chi apprezza gli strategici in tempo reale o semplicemente a chi ama gli stealth.
Valutazione scala 1/10

8.5
+ Meccaniche stealth profonde e gameplay vario
+ Personaggi estremamente diversi
+ Richiede capacità di analisi, gratificante
+ Ambientazione molto azzeccata per il genere
+ Graficamente piacevole
+ Impegnativo
– Nessuna opzione per gestire la visuale dei nemici
– Qualche problema con la telecamera
– Animazioni solo sufficienti

*Recensione basata su una copia promo fornita dal publisher*

2 commenti

  1. C’è un opzione per aumentare la difficoltà e la sensibilità dell’allerta per i nemici? Dai video sembrano abbastanza sordo-ciechi alcune guardie….

    • Non mi sembra che ce ne siano, ma il livello di difficoltà è piuttosto elevato. Forse hai avuto questa impressione perché non vieni scoperto immediatamente quando entri nel loro campo visivo, il gioco ti dà qualche secondo per nasconderti rallentando il tempo.

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