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[Recensione] Star Fox Zero – Innovare non significa divertire

Data di Uscita 22 Aprile 2016 Lingua Italiano
Piattaforme Wii U Versione recensita Wii U

Star Fox Zero aveva dalla sua la genialità di Shigeru Miyamoto, riconosciuto oggi come una delle personalità che più hanno influenzato il videogaming di tutti i tempi, un nome da mettere a fianco di altri pilastri quali John Carmack, Ron Gilbert, Richard Garriot e Hironobu Sakaguchi.
Il tempo passa, le cose cambiano, e per quanto l’entusiasmo possa essere rimasto quello di una volta non è detto che determinate idee si traducano necessariamente in successi. Da questo punto di vista è giusto comprendere che innovare non è per forza un sinonimo di divertire, e a volte basterebbe un’idea solida piuttosto che qualcosa di totalmente rivoluzionario per appagare i fan. Avevamo capito che qualcosa non andava già ai tempi di Wii Music. Star Fox Zero è il nuovo lavoro firmato da Miyamoto che semplicemente non convince.

Star Fox Zero

Immaginiamo che la maggior parte di voi conosca questo franchise, ma è giusto fare qualche premessa. Star Fox è uno dei massimi esponenti degli shooter arcade, importante dal punto di vista storico perché fu il primissimo gioco a utilizzare i poligoni su una console (con titolo Starwing in Europa, su SNES). A prescindere dalla grafica rivoluzionaria per l’epoca, Star Fox ha sempre avuto dalla sua un gameplay divertente e un altissimo livello di rigiocabilità. Questo secondo elemento è per fortuna ancora presente, ma sul fattore divertimento c’è purtroppo molto da dire.

Star Fox Zero è una versione riveduta e arricchita del gioco rilasciato su Nintendo 64 con il titolo Lylat Wars (Star Fox 64 in USA).
L’offerta si suddivide in missioni da affrontare a bordo del nostro poliedrico velivolo. I livelli saranno naturalmente zeppi di nemici, ostacoli ambientali, segreti, percorsi alternativi, bonus extra da ottenere e boss finali splendidamente progettati, con ogni probabilità la parte migliore dell’intera esperienza.
La rigiocabilità è garantita proprio dal fatto che esistono innumerevoli percorsi alternativi anche all’interno dei livelli stessi e per gustarsi tutti i contenuti offerti dal gioco sarà necessario più di un singolo playthrough. Considerato che la storia principale può essere portata a termine in meno di quattro ore si tratta certamente di un bene.

Il tratto distintivo di questo gioco rispetto a qualunque altro shooter arcade è senza dubbio il sistema di controllo innovativo, fortemente voluto da Shigeru Miyamoto, che ha desiderato sfruttare le possibilità offerte da Wii U GamePad.
Il vero problema è che la maniera di pilotare il nostro airwing sa più di tech demo per mostrare le capacità del controller che di feature atta a divertire, il che è abbastanza assurdo di per sé, ancora peggio se pensiamo che la console è ormai nel suo ultimo anno di vita.
Per ottenere buoni risultati dovremo utilizzare sia lo schermo della TV che quello del controller. Sulla TV avremo una visuale in terza persona, mentre sul GamePad passeremo in prima persona all’interno del cockpit, cosa che ci permetterà di prendere la mira per indirizzare al meglio i nostri colpi.
Non sarà necessario tenere il GamePad in verticale come mostrato durante le fiere, lo si potrà poggiare tranquillamente sulle gambe e inclinare lievemente con i polsi per riuscire a centrare il bersaglio. Tuttavia nessuno dei due schermi è di per sé sufficiente: la TV sarà limitata da un sistema di puntamento e mira inefficace, il GamePad dall’impossibilità di vedere cosa accade intorno a noi.
In pratica gli occhi (e il collo) passeranno continuamente da uno schermo all’altro, e non è il massimo. Certo, esiste la possibilità di tamponare un minimo tenendo il GamePad in verticale davanti alla TV, ma in quel caso le braccia si stancheranno presto per la posizione innaturale.

In tutto ciò la cosa assurda è che sarebbe stato possibile utilizzare senza problemi il secondo stick analogico per prendere la mira come accade in qualsiasi altro gioco, ma la volontà di andare per una strada diversa – per quanto coraggiosa – ha portato Star Fox Zero a rivelarsi scomodo, con un impatto iniziale fastidioso e frustrante.
Dopo un paio d’ore ci si abitua a un po’ di ginnastica con gli occhi e si riescono a ottenere risultati apprezzabili. Tuttavia, con una campagna principale che dura 4 ore, passarne due a prendere confidenza con i controlli è del tutto irragionevole, soprattutto considerato che alla tirata dei conti il secondo schermo non conferisce alcun valore aggiunto all’esperienza, se non il poter dire “siamo diversi”. Diverso non significa sempre bene, così come non significa sempre male.

Star Fox Zero offre un po’ di possibilità di manovra in più rispetto alla versione per Nintendo 64, dandoci la possibilità di trasformarci in una sorta di pollo meccanico (non saprei come altro definirlo) dotato di una certa agilità su terreno, ma comunque non paragonabile alla comodità e alla rapidità dell’airwing. Torna inoltre quella sorta di carro armato che abbiamo già avuto modo di conoscere nel capitolo precedente.
Nessuna delle due unità si controlla in maniera troppo gratificante, e i controlli sembrano risentire di una generale impostazione poco convincente che ci fa rimpiangere lo stile classico adottato dagli shooter da un ventennio a questa parte.
L’unico mezzo che è possibile pilotare bene è una sorta di elicottero con cui dovremo infiltrarci in una base e hackerare alcuni terminali. Il livello in questione è tuttavia del tutto fuori luogo, estremamente lento, dai ritmi fin troppo compassati, non ha nulla a che vedere con il franchise di Star Fox ed elimina tutta la frenesia, spezzando con lo stile del gioco in maniera del tutto gratuita. Sembra quasi un esperimento infilato lì giusto per testare il terreno.

Secondo Parere – Anges
Star Fox Zero è uno dei pochissimi titoli di Nintendo Wii U che sfrutta appieno le caratteristiche del GamePad della console. Purtroppo l’approccio al sistema di combattimento non è immediato e ciò farà storcere il naso ai puristi del genere. Fin dall’inizio l’utente sarà obbligato a utilizzare lo scomodo sistema di movimento del pad per gestire il mirino dell’airwing. In un primo momento potrà sembrare una scelta del tutto errata a causa delle acrobazie che il giocatore dovrà compiere con le braccia. Saranno sufficienti più o meno un paio d’ore per padroneggiare la situazione e rendere gradevole l’esperienza di gioco. Ci domandiamo però in quanti riusciranno ad avere pazienza e resistere per ben due ore prima di potersi godere il gioco.
Valutazione 6.8/10

Per quanto riguarda il comparto tecnico la situazione è piuttosto deludente. Star Fox Zero deve renderizzare contemporaneamente due immagini diverse su due schermi diversi, e ovviamente questo impatta sulle prestazioni. La risoluzione del gioco è una 720p sullo schermo della TV e una 480p su quello del gamepad.
Il framerate è estremamente altalenante: in molti casi si raggiungono i 60FPS, ma sono presenti dei rallentamenti più che vistosi, che a occhio fanno scendere il tutto intorno ai 30FPS, una differenza decisamente marcata con le sezioni più fluide del gioco.
Uno degli elementi che ci hanno più delusi sono le texture dei fondali e di molte delle strutture poligonali che compongono l’ambiente. Queste sono state realizzate in bassa risoluzione, sono vistosamente slavate e sembrano non godere di alcun filtro per la pulizia, nemmeno il classico trilineare, figurarsi l’anisotropico.
Non pervenuto l’antialiasing, dunque aspettiamoci un gran numero di seghettature, più o meno evidenti a seconda della frenesia del momento. Non si tratta di una situazione simile a quella di Mario Kart 8, dove la velocità riusciva a tamponare quasi sempre l’assenza di questo effetto: in Star Fox Zero ci accorgeremo spesso invece di avversari in lontananza con tante scalette sui bordi.
La qualità degli shader è mediocre per la maggior parte degli elementi, fatta eccezione per l’acqua, ma solo in alcune zone. Nessuna rifrazione o gestione avanzata delle fonti luminose.
Il lavoro svolto con il doppiaggio italiano è insoddisfacente, specie per i fan di vecchia data. Se infatti la scelta dei doppiatori è stata azzeccata (sono tutti piuttosto noti), la direzione ha voluto dare un taglio fin troppo infantile alla produzione, non abbiamo gradito.

Conclusioni
Star Fox Zero non rende giustizia al franchise da cui prende il nome. Il suo tentativo di innovare si trasforma in una mera tech demo dei controlli possibili con Wii U GamePad, controlli che sono stati implementati in maniera insoddisfacente, costringendo ad almeno un paio d’ore di frustrazione prima di poter combinare qualcosa di buono. Questa volontà di stravolgere schemi rodati e perfettamente funzionanti è da una parte coraggiosa, dall’altra del tutto gratuita e non necessaria, specie se il risultato finale è un gioco che non diverte quanto avrebbe potuto e dovuto, a maggior ragione se si decide di spingere utilizzando un nome iconico come appunto quello di Star Fox.
Il controller di Wii U ha già più volte dimostrato di essere una periferica interessante, versatile e comoda, ma ciò non significa che si debba per forza esagerare solo con l’idea di sorprendere il giocatore. Si rischia di sorprenderlo in negativo.
Valutazione scala 1/10

6.5
+ Boss splendidi
+ Tanti contenuti e percorsi alternativi
+ Buona rigiocabilità
– Controlli inutilmente scomodi
– Curva di apprendimento frustrante e ripidissima
– Troppi contenuti riciclati
– Nuovi mezzi poco incisivi
– Livello stealth del tutto fuori luogo
– Tecnicamente mediocre
– Doppiaggio italiano troppo infantile

*Recensione basata su una copia acquistata dalla redazione*

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