StarCraft II Legacy of the Void

[Recensione] StarCraft II: Legacy of the Void – My life for Aiur

Data di Uscita 10 Novembre 2015 Lingua Italiano
Piattaforme PC Versione recensita PC

Tutto ha una fine, anche le saghe più celebri e longeve.
StarCraft II, re indiscusso degli RTS da tempo immemore, giunge finalmente alla conclusione del proprio cammino e lo fa in grande stile, attraverso un’espansione standalone dal nome di Legacy of the Void che vi preannunciamo essersi rivelata la migliore dell’intero pacchetto, costituito peraltro da due titoli di alta qualità come Wings of Liberty ed Heart of the Swarm.
Vediamo dunque in che modo Blizzard ha scelto di chiudere il sipario su una delle sue opere magne, da sempre apprezzata se non venerata dagli appassionati di strategia e sci-fi.

StarCraft II: Legacy of the Void

La campagna di Legacy of the Void prende principalmente in esame i destini di Raynor e Kerrigan ma soprattutto quelli di Zeratul, Artanis e l’intera fazione dei Protoss, protagonisti assoluti dell’espansione dal momento che l’oscuro Amon si è risvegliato e ha iniziato la sua conquista dell’Universo attraverso la corruzione psicofisica prima dei Khala e poi di Zerg e Terran, rivelando i propri piani durante il tentativo di riconquista di Aiur messo in atto dalla Golden Armada.

I colpi di scena non si fanno attendere e già dalle prime fasi di gioco la nostra pelle d’oca verrà stimolata molto intensamente grazie a situazioni movimentate e cutscene epiche in puro stile Blizzard che aiutano di gran lunga il coinvolgimento emotivo del player nell’intreccio, in realtà dalla non immediata comprensione se si sconosce la trama degli episodi precedenti; a tal proposito sono stati aggiunti dei video recap che riassumono con relativa brevità il filo degli eventi passati, così da introdurre agevolmente i fondamenti del background anche alle new entry.
Intensa al punto giusto da mantenere vivo l’interesse dei giocatori per tutta la sua durata, attestata sulle dieci ore ma che può protrarsi senza sforzi fino alle quindici per i meno esperti, l’avvincente campagna di Legacy of the Void si divide in prologo, storia principale ed epilogo, sicuramente il pezzo forte dell’espansione, anche a causa del finale che susciterà un turbinio di sentimenti contrastanti nelle menti dei fan di vecchia data.
Focalizzata inizialmente su Zeratul ed in seguito su Artanis, la struttura delle missioni acquista maggiore varietà rispetto a quanto visto, ad esempio, in Heart of the Swarm, dove l’attenzione sullo sviluppo di Kerrigan era centrale.
Qui ogni task risulta diversa dalle altre e ben contestualizzata, con l’introduzione progressiva di nuove unità, amiche e nemiche, in grado di ampliare le possibilità di manovra del comandante in uso.
Un lavoro che funziona quindi sia come tutorial dilazionato nel tempo per i novellini, sia come memo rivolto a chi non gioca a StarCraft da anni ma ha già chiare le basi della strategia in tempo reale, dunque progettato con giustezza al fine di permettere un apprendimento graduale dell’utilizzo delle risorse a disposizione.
Più che mai in questo capitolo, infatti, ci troveremo di fronte a un complesso micromanagement e all’organizzazione tattica delle unità da combattimento in missioni dagli obiettivi cangianti drasticamente nel corso del livello, che ci costringeranno a cambi improvvisi di tattiche, fondamentali per la riuscita delle incursioni.
All’interno delle mappe troveremo anche un buon numero di obiettivi secondari che potranno aiutarci a velocizzare le operazioni di costruzione dell’esercito e ad indebolire le fila nemiche, sebbene spesso tali sidequest si rivelino abbastanza impegnative, tanto da scoraggiare un approccio aggressivo ed incentivarne uno ragionato.

StarCraft II: Legacy of the Void nrs

Abbiamo inoltre gradito la presenza di un hub dedicato al single player in cui viene data la facoltà di svolgere numerose operazioni inerenti, ad esempio, la costituzione delle proprie armate.
All’interno della Lancia di Adun, simile per certi versi ad Hyperion e Leviathan, potremo decidere quali truppe impiegare in battaglia a seconda del ruolo svolto e delle abilità passive di cui sono fornite, sbloccando poi utilissimi poteri speciali (piloni istantanei, attacchi aerei e quant’altro) recuperando la solarite in seguito al completamento degli obiettivi secondari.
Si tratta di una scelta intrigante che influisce non solo sulla godibilità del sistema gestionale ma incentiva la rigiocabilità poiché solo una parte dei poteri della Lancia saranno disponibili nel corso della prima run.
Un’ulteriore funzione della nave consiste nell’approfondimento dei rapporti tra i vari personaggi grazie a degli ottimi dialoghi disponibili prima di ogni missione, totalmente opzionali ma che vi consigliamo di ascoltare senza esitazioni in quanto alcuni di essi potranno scoperchiare dettagli e retroscena parecchio rilevanti sulla storia dell’universo starcraftiano.

A dir poco azzeccate, invece, le innovazioni apportate al multigiocatore.
Parliamo nello specifico delle missioni co-op e della modalità Archon, in grado da sole di donare nuova linfa al comparto online del titolo.
Le prime consistono in una serie di task ambientate nei livelli della campagna in cui si controllano due fazioni alla volta e si svolgono obiettivi di vario genere, con l’incentivo costante di abilità permanenti e di unità extra sbloccabili tramite i successi ottenuti.
Di contro l’Archon inserisce due giocatori al controllo della stessa fazione, assegnando ad uno il compito di gestire worker e strutture e all’altro quello di manovrare le truppe.
Una trovata a dir poco geniale che, oltre ad offrire parecchio spazio agli utenti ancora inesperti, regala ore di divertimento cooperativo ad un blocco contenutistico già di per sé eccellente, arricchito oltretutto dal solito Arcade e dai tornei organizzati automaticamente a cadenza regolare dal gioco stesso.
I cambiamenti più incisivi vanno però chiaramente a confluire nel competitivo.
Ogni razza annovera nuove unità dall’alto impatto nel metagame: Adept e Disruptor vanno a rimpolpare gli schieramenti Protoss aggiungendo velocità e potenza di fuoco, Cyclone e Liberator si inseriscono con prepotenza tra i Terran offrendo maggiore versatilità e copertura, infine gli Zerg acquistano distruttività grazie a Lurker e Ravager.
Il ritmo è stato ritoccato e adesso si parte con una minor quantità di risorse ma una maggiore entità di worker, così da velocizzare le fasi iniziali e spingere i player a mutare strategia per adattarsi al pacing frenetico della corsa agli armamenti; guadagna in rapidità, comunque, anche la raccolta dei materiali, come diretta conseguenza della riduzione del numero di partenza dei medesimi.
E’ difficile prevedere in che modo queste novità potranno modificare la ricezione del titolo nel mondo degli esport e su Twitch, oggi quanto mai dominati da temibili rivali del calibro di Dota 2 e League of Legends, ma i pro sembrano ormai aver accettato di buon grado tali tweak e ci auguriamo che la rinnovata accessibilità -per lo meno in singolo e co-op, visto che purtroppo il ranked richiede come sempre livelli a dir poco proibitivi di skill- possa attirare tante nuove reclute.

StarCraft II: Legacy of the Void nrs

Dal punto di vista tecnico ci troviamo dinnanzi alla classica pulizia e rifinitura made in Blizzard, perciò scordatevi bug e glitch ma aspettatevi diversamente un comparto grafico non proprio aggiornatissimo, che mostra il fianco soprattutto nelle cutscene e nei primi piani, con aliasing visibile, modelli datati, texture appena sufficientemente dettagliate e animazioni legnosette che tuttavia non sporcano l’impatto finale, gradevolissimo all’occhio e all’orecchio, data infatti la bellezza della soundtrack.
Completi e abbondanti di opzioni, come sempre, i menu di gioco e l’interfaccia in partita, dimostrazioni dell’impegno coordinato tra team di sviluppo e giocatori professionisti, ancora una volta a stretto contatto per conseguire il migliore dei risultati possibili.

In sintesi
StarCraft II: Legacy of the Void è il perfetto canto del cigno di un’opera maestosa, del re degli RTS, che nel corso degli anni ha saputo incantare un pubblico di fan tra i più fedeli nel mondo videoludico.
La splendida campagna, le nuove modalità co-op e, non ultimi, i ritocchi al multiplayer, confermano gli eccelsi risultati di un lavoro condotto seguendo le esigenze della fanbase e, allo stesso tempo, tenendo conto dell’ingresso soverchiante dei competitor nella scena sportiva, fattore che ha spinto gli sviluppatori a puntare su una maggiore accessibilità nei confronti di utenti meno avvezzi agli strategici.
Un’esperienza da non perdere, insomma, aspettando i DLC relativi a Nova e agli altri personaggi secondari che metteranno sul piatto ulteriori contenuti in un pacchetto già vastissimo.
Valutazione scala 1/10

9.3
+ Campagna da brividi
+ Accessibilità migliorata…
+ Modalità co-op geniali
+ Ritocchi graditissimi al competitivo
– Comparto tecnico un tantino polveroso
– …ma ancora proibitiva in ranked e unranked

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