Resident Evil Village – Recensione | Il villaggio dei pazzi

Resident Evil Village è l’ottavo capitolo della famosa serie survival horror di Capcom. A differenza degli altri episodi, questo si collega direttamente al precedente continuando e ampliando la storia di Ethan Winters. Seguiteci, quindi, nella nostra recensione della versione Xbox One, giocata su Series X e venite con noi alla scoperta del villaggio delle ombre!

Resident Evil Village – Recensione

La trama del gioco è uno degli elementi più importanti di Resident Evil Village, che comincia qualche anno dopo quella del settimo capitolo. Dopo gli eventi in Louisiana, Ethan e Mia hanno avuto una bambina – Rosemary – e tutto sembra procedere per il meglio. Una sera, però, l’abitazione della nostra allegra famigliola viene assaltata proprio da Chris Redfield, personaggio storico della serie. Questo provocherà la morte di Mia e il rapimento di Rose. Comincia così la nostra avventura alla scoperta della verità in questo sperduto villaggio dell’est Europa.

Quelli che abbiamo descritto sono i primi dieci minuti del racconto e ovviamente ci fermiamo qui per non rovinarvi la sorpresa. Sappiate, inoltre, che Village approfondirà la lore dell’universo di Resident Evil e i colpi di scena non mancheranno. Ovviamente, il nostro consiglio è quello di leggere più documenti possibile per espandere le vostre conoscenze. Parlando di longevità, la nostra prima run a difficoltà normale è stata completata in 9 ore dando anche importanza all’esplorazione del villaggio e al backtracking. Non si tratta di una longevità estrema ma i Resident Evil sono giochi creati per essere rigiocati, soprattutto per i completisti.

Passando al gameplay, invece, possiamo dire che si tratta di una evoluzione del settimo capitolo. Come in Resident Evil 7, infatti, anche qui la telecamera sarà in prima persona. Tuttavia, il sistema di shooting di Resident Evil Village non è perfetto e non garantisce la soddisfazione che ci si aspetta. L’inventario stavolta sarà “a griglia” in maniera del tutto simile a quello di Resident Evil 4, dunque ogni oggetto occuperà diversi riquadri in base alla sua grandezza. Potrebbe essere necessario quindi organizzare tutto al meglio per avere dello spazio libero. Ma le somiglianze con il quarto capitolo non finiscono qui. Infatti, anche qui avremo un mercante all’interno della nostra avventura noto come “il duca”. Questa figura venderà oggetti come munizioni, cure, potenziamenti, armi ecc. che potranno essere acquistati con i Lei, la valuta del gioco. Questo NPC potrà potenziare anche le nostre stats attraverso il “ristorante del duca”. Portando degli ingredienti specifici, infatti, il duca preparerà dei piatti che ci aiuteranno nella sopravvivenza.

Durante la prima metà dell’avventura, Village si comporterà quasi come un Resident Evil classico. Ci sarà da esplorare e da risolvere enigmi, anche se molto semplici. Tuttavia, dalla seconda parte del gioco e fino alla fine, il titolo diventerà sempre più action, e trovare risorse diventerà meno problematico, soprattutto per quanto riguarda le munizioni. Non abbiamo comunque riscontrato troppe difficoltà per portare a termine il gioco. Inoltre, il crafting e il negozio del duca potranno venirci ulteriormente incontro anche in questo senso.

Parlando dei nemici, i principali saranno i Lycans. Questi saranno abbastanza lenti nel muoversi ma possono compiere degli scatti repentini che ci faranno sprecare colpi preziosi. I membri della famiglia, invece, sono dei personaggi esteticamente ben fatti e le loro boss fight risultano molto divertenti. Purtroppo non vengono approfonditi più di tanto neanche trovando i documenti che li riguardano. Segnaliamo anche la presenza della famosa modalità “Mercenari” composta da vari stage e sbloccabile dopo aver finito il gioco, per la misera somma di 10 PC.

Parlando dell’aspetto tecnico, Resident Evil Village si difende bene. Nella nostra prova su Xbox Series X abbiamo potuto giocare con una risoluzione in 4k a 60 frame al secondo. Questi saranno costanti se si gioca nella modalità senza ray tracing. Quando si attiva, invece, si avranno dei cali sporadici, ma nulla che rovini l’esperienza. Nonostante sia presente, il ray tracing su console è di scarsa qualità, quindi attivatelo o disattivatelo a seconda della vostra sensibilità sul frame rate visto che lo impatta anche se minimamente. In generale, il colpo d’occhio su next gen è notevole ma se si guarda nello specifico alcuni elementi la situazione cambia. Alcune texture risultano infatti sgranate e diverse ombre sono di bassa qualità. Questo a causa della natura cross gen del titolo. Tuttavia, Village è comunque un bel vedere e alcuni luoghi (come il castello Dimitrescu) risultano ricchissimi di particolari.

Anche l’audio è di buona qualità. Segnaliamo che con un headset compatibile è possibile godere di un sonoro 3D, presente però solo nella versione PS5. Su Xbox Series X abbiamo giocato con un Headset Razer Kaira con audio surround. La qualità sonora è stata comunque ottima e l’audio direzionale ben implementato.

Consigliato


Resident Evil Village è un titolo che cerca di accontentare tutti. Risulta evidente che Capcom abbia voluto portare la saga alle masse, ma tutto sommato il videogame diverte nonostante la sua semplicità. L’avventura scorre che è un piacere e i momenti morti sono praticamente assenti. Lo consigliamo soprattutto a chi non ha mai giocato un horror, visto che i momenti davvero spaventosi sono ben pochi: al massimo sarà un po’ di tensione ad accompagnarvi fino alla conclusione.

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