shape of the world

Shape of the World – Recensione | Un walking simulator graficamente particolare

Shape of the World fa parte dei walking simulator, quei prodotti a metà tra videogioco e racconto che si basano sull’esplorazione meditativa. Il titolo, uscito da un progetto Kickstarter durato 3 anni, si distingue dalla concorrenza grazie a un paio di elementi. Prima il comparto grafico, particolarmente affascinante, poi la composizione procedurale del suo mondo di gioco. Sarà servito a renderlo più appetibile anche per gli amanti dell’azione pura come noi? Andiamo subito a scoprirlo in questa atipica recensione flash.

shape of the worldShape of the World

Data di uscita: 05/06/2018
Versione recensita: PC
Disponibile su: PC
Lingua: Italiano
Prezzo di lancio: 10,79€

Conviene dirlo già in partenza: Shape of the World si finisce in un’ora o poco meno. Di fronte alla brevità (e tra l’altro anche alla semplicità) dell’esperienza molti di voi storceranno sicuramente il naso, del resto parliamo pur sempre di un esborso di quasi 11€ su Steam, prezzo al quale proprio oggi ho recuperato Divinity Original Sin Enhanced Edition. I gusti son gusti, è ovvio, ma a volte bisogna anche considerare il rapporto prezzo/longevità.

Con questo, in ogni caso, non vogliamo subito gettare cattiva luce sul titolo. Preso come piccolo momento di relax ha il suo perché e l’atmosfera che si respira al suo interno appare piuttosto ispirata e genuina. Gli scenari sono caratterizzati da uno stile vettoriale futuristico che gli dona un aspetto misteriosamente astratto e gradevole. Visiteremo boschi, spiagge, pianure, tratti montuosi ma anche luoghi in apparenza soprannaturali. L’obiettivo ricorrente consiste nel raggiungimento di un triangolo rosso che scandisce la progressione e si trova infatti nei punti più rilevanti dell’area visitata.

Lo stile artistico di Shape of the World è molto particolare

Non essendo questo sempre accessibile, ci toccherà risolvere dei semplici puzzle ambientali per raggiungerlo. Il click su determinati oggetti come rocce ne provocherà l’espansione e farà apparire una scalinata luminosa diretta verso la meta. Raccogliendo le sfere colorate sparse in giro sarà invece possibile acquisire dei semi, che se lanciati su terreni fertili garantiranno bonus temporanei alla velocità di movimento altrimenti molto -forse troppo- bassa. Sostanzialmente, il gameplay è tutto qui.

Il resto ricade sulle spalle della visione artistica degli autori. Come già detto abbiamo un buon comparto stilistico, a cui si aggiunge l’egregia soundtrack ambientale capace di sottolineare prontamente e con efficacia gli eventi più importanti di questo breve viaggio in mezzo alla natura. Di contro non mancano i problemi tecnici come bug e cali di framerate (lockato a 60) del tutto ingiustificati per un motore del genere. Inoltre fate attenzione se soffrite di motion sickness, perché il blur, unito alle tinte psichedeliche del gioco, potrebbe provocarvi nausea e giramenti di testa. Parlo per esperienza personale, ne ho sofferto anch’io durante la review. Vedete cosa faccio per voi, metto a rischio la mia salute. Altro che soldati al fronte.

Accettabile

Ma basta scherzare e vediamo di concludere. Shape of the Word è senz’altro un prodotto di nicchia, e come tale si rivolge esclusivamente agli amanti del genere. Se amate i walking simulator e le esperienze alla Journey, probabilmente lo apprezzerete. Vista la longevità risicatissima, il gameplay ridotto all’osso e il prezzo non proprio equilibrato, non ci sentiamo però di consigliarlo all’utente medio.

 

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