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Valve censura i contenuti sessuali su Steam, bufera tra gli sviluppatori

Diversi sviluppatori di giochi con contenuti sessuali stanno ricevendo, da alcune ore, delle email preoccupanti da Valve. A quanto pare l’azienda di Newell avrebbe chiesto la censura dei suddetti contenuti dichiarando che violano le linee guida dello store, pena la rimozione dal negozio dei titoli incriminati. Parliamo in linea di massima di visual novel a sfondo erotico e romantico quali HuniePop, Mutiny!! e The Stargazers, che stando a Valve sarebbero stati segnalati da utenti anonimi per la presenza di elementi pornografici. Ai creatori 2 settimane di tempo per apportare le dovute modifiche ai loro prodotti. Fin qui niente di anormale.

Tecnicamente, però, nessuno di questi giochi possiede simili contenuti e le versioni vendute su Steam sono state già censurate in precedenza proprio per rispettare i termini di servizio della compagnia di Bellevue. HuniePop, ad esempio, viene venduto su Steam dal 2015, ha piazzato più di 500.000 copie e non ha mai sollevato alcuna polemica. Ovviamente sul web esistono delle patch prive di censura (come per tantissimi altri giochi) ma a meno che Steam abbia cambiato silenziosamente la sua regolamentazione, i titoli citati non hanno niente che non vada.

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Tempo di nuove controversie per Steam e Valve

Ecco le dichiarazioni via Twitter di due sviluppatori coinvolti:

Abbiamo appena ricevuto brutte notizie da Valve, che ha deciso di rimuovere entro due settimane il nostro Mutiny!! dallo store a causa di segnalazioni su presunti contenuti pornografici. Chi di voi conosce Lupiesoft sa benissimo che non abbiamo né intendiamo mai pubblicare o pubblicizzare roba del genere su Steam.

Ho appena ricevuto un’email da parte di Valve che afferma che HuniePop viola le regole e linee guida sui contenuti pornografici su Steam e di conseguenza verrà rimosso dallo store se non procederò con un aggiornamento volto ad eliminare tali contenuti.

Il fatto getta parecchie ombre sulla gestione del negozio digitale di Valve, specie se si considera che le visual novel di cui si parla sono state pubblicate anni fa e solo adesso vengono prese di mira per via di segnalazioni anonime. Tra l’altro gli sviluppatori coinvolti confermano di non aver mai violato le linee guida di Steam e di aver ricevuto dall’azienda stessa le dovute rassicurazioni del caso sui contenuti ecchi. Si tratta senz’altro, secondo Lupiesoft, di una mossa pericolosa nei confronti di chi pubblica videogame di questo genere e che è assurdo come certi titoli occidentali pieni di contenuti ancor più spinti non siano stati neanche sfiorati dalla questione.

Mutiny è uno dei giochi coinvolti nelle recenti segnalazioni anonime

Ora, io non sono un fan di eroge e visual novel romantiche ma tutto ciò è ridicolo. Valve agisce esattamente come la polizia municipale della mia città, non in modo proattivo ma reattivo. Ai controlli capillari e regolari, troppo faticosi, viene preferita l’attesa della segnalazione, magari intervenendo quando è già troppo tardi e quindi male. Ogni volta che il colosso agisce lo fa sotto richiesta di utenti o publisher incazzati, mai in seguito ad attente analisi interne. Nel caso delle visual novel si è scelto di ascoltare segnalazioni anonime (e sospette) davvero in modo avventato, senza neanche accertarsi prima che le accuse fossero veritiere e dare il diritto di replica agli sviluppatori. Un modus operandi piuttosto penoso, a dire il vero.

Ma d’altronde cosa ci aspettiamo da un’azienda che permette a gentaglia come Digital Homicide di condurre indisturbata il proprio business salvo poi accorgersi in ritardo dei misfatti solo grazie a utenti e giornalisti coscienziosi come Jim Sterling? Allo stato attuale Steam è un ammasso di letame dove vengono rilasciati più di 100 giochi al giorno, tra asset flip, tutorial di unity, cloni di titoli famosi, meme realizzati da quindicenni, cartelle prive di launcher e applicazioni mirate all’accumulo di carte o achievement. Trovare titoli interessanti in mezzo a questa valanga di sterco sta diventando fin troppo difficile. Non a caso molti sviluppatori hanno smesso di pubblicare su Steam e sono passati a GOG, itch.io e al Nintendo eShop, dove, secondo vari studi indie, si vende obiettivamente meglio.

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Su Steam viene rilasciata una quantità sconsiderata di videogame ogni giorno

Nel frattempo Valve, anziché preoccuparsi di rivoluzionare il proprio negozio, se la prende con le visual novel, peraltro ingiustamente. Non mi stupisco se poi Activision decide di utilizzare Battle.net per la pubblicazione dei suoi prodotti su PC, ultimo fra tutti Black Ops 4. Naturale che un publisher voglia assicurarsi le maggiori vendite possibili scegliendo una vetrina dignitosa anziché una bancarella del sabato qualsiasi. Perché questo è diventato lo Steam post Direct, purtroppo. Una discarica di cianfrusaglie alla fiera cittadina, in cui chiunque può riversare e vendere qualsiasi cosa, poco importa se di qualità altissima o infima. Guai, però, se spunta fuori mezza tetta. Quello è il male assoluto, ricordiamocelo.

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