The Invincible – Recensione | Un solido racconto di fantascienza

Se siete amanti della fantascienza è probabile che conosciate già The Invincible, un racconto di Stanislaw Lem scritto negli anni ’60 del secolo scorso. Il videogame di The Invincible ripercorre per sommi capi gli eventi narrati nel libro, semplificandoli notevolmente, ma cercando anche di offrire una ritmica incalzante in quello che a tutti gli effetti è un racconto interattivo, o walking simulator, se preferite. Questa è dunque una storia che non vuole intrattenere con meccaniche di gioco particolari, ma che desidera affascinare il giocatore con la qualità della narrativa, indirizzandosi agli appassionati di fantascienza e astronomia che si siano lasciati sfuggire il lavoro originale dello scrittore polacco. Perché in effetti, se avete già letto il libro, The Invicible non offre molto per suscitare il vostro interesse. Ma se il racconto di Lem non facesse ancora parte della vostra libreria, allora vi consigliamo di continuare a leggere la nostra recensione di The Invincible.

The Invincible – Recensione

Il gioco è ambientato sul pianeta alieno Regis III, dove vivremo l’avventura nei panni di Yasna, un’astronauta che si risveglia improvvisamente dopo aver perso la memoria. Dovremo quindi cercare di capire cosa sia successo, stabilire un contatto con i nostri compagni sul pianeta e con la nave madre e, possibilmente, tornare a casa. Tutto molto più facile a dirsi che a farsi.
Nelle prime battute riusciremo a metterci in contatto con la nave in orbita, da cui il capitano della missione saprà darci delle direttive, guidandoci verso gli obiettivi e conversando con noi. I dialoghi ci consentono di interagire, scegliere le tematiche che vogliamo affrontare, decidere tra una serie di risposte possibili, ma non modificano comunque il corso degli eventi. Il gioco ha 7 possibili finali, ma saranno solo le nostre decisioni finali a stabilire la conclusione del racconto. Un racconto che, sottolineiamo, non ripercorre fedelmente quanto scritto nel romanzo originale, utilizzando personaggi creati da zero che comunque funzionano abbastanza bene.

Piattaforme PC (Steam Deck), PS5, XBox
Genere Avventura interattiva
Lingua Inglese
Sito Ufficiale

A colpire è prima di tutto la recitazione dei doppiatori dei due personaggi principali, per l’appunto Yasna e l’Astrogator, il capitano della missione a bordo della nave madre. Yasna in particolare risulta molto convincente, alternando momenti di fragilità ad altri di grande determinazione, e reagendo alle situazioni in modo sempre coerente. Merito anche di una scrittura efficace, che si appoggia sugli eventi raccontati in The Invincible di Stanislaw Lem, modificandoli pur senza snaturarne i contenuti, e riutilizzando gli elementi principali della storia.

I temi trattati sono ancora oggi interessanti, e sapranno affascinare gli amanti di astronomia e fantascienza. Trovandoci in una recensione non desideriamo fare spoiler, e ci limiteremo a dire che in The Invincible si parla della nostra concezione di “vita”, della maniera in cui il processo evolutivo dell’essere umano non è per forza di cose l’unico possibile, e l’evoluzione stessa non deve necessariamente portare a un miglioramento dell’intelletto, ma alla sopravvivenza della specie. La vita in fondo si basa proprio su questo, sulla sua capacità di continuare ad esistere sfruttando le risorse a sua disposizione. Non esiste vita senza morte, e l’elemento senziente non deve per forza far parte del disegno generale. Del resto alcune delle più grandi domande della scienza moderna riguardano appunto l’abiogenesi, il passaggio della non vita alla vita, e dalle più semplici forme di vita alla nascita delle creature senzienti. Abbiamo formulato innumerevoli teorie, ricreato in laboratorio scenari credibili, ottenuto qualche risposta. Ma le domande più importanti restano ancora senza risposta

Il romanzo originale di Lem fu particolarmente importante e innovativo per l’epoca, introducendo dei concetti fino ad allora poco considerati. Concetti che oggi avranno di certo un impatto minore nel lettore/giocatore, ma la maniera in cui le idee vengono presentate è comunque validissima, e rende la narrazione assolutamente piacevole.

In termini meccanici il gioco consiste nell’esplorare il pianeta, utilizzando un singolo pulsante per l’interazione ambientale. Tutto molto semplice, ma non riduttivo come in un Dear Esther, avvicinandosi piuttosto allo stile di Firewatch. Oltre alla classica camminata dovremo infatti raccapezzarci con l’utilizzo di una mappa, utilizzando infine anche un veicolo che renderà gli spostamenti più agevoli.

La direzione artistica di The Invincible è più che valida, e ha consentito di ricreare il pianeta Regis III in maniera convincente. Il gioco offre scorci di paesaggi davvero suggestivi, spingono su una tinta rossastra che richiama ai panorami marziani, aggiungendo strutture rocciose complesse ed elementi alieni che aumentano l’interesse del giocatore e il coinvolgimento.
The Invincible gira senza problemi anche su Steam Deck, mantenendo 30 frame al secondo più o meno costanti durante tutta l’avventura.

Consigliato

Non è facile realizzare una recensione di The Invincible considerandolo come un videogame tradizionale, ed è bene mettersi in testa che si tratta piuttosto di un racconto interattivo. Guardandolo da quest’ottica, se siete amanti della fantascienza e non avete mai letto il romanzo originale di Stanislaw Lem, vi consigliamo l’acquisto del titolo. Storia e recitazione sono piacevoli, con qualche piccola pecca nella ritmica. Con ogni probabilità il racconto sarebbe stato più efficace accorciando qui e là, magari eliminando alcune scenette che non aggiungono davvero molto agli eventi. Resta comunque un racconto di fantascienza di buona qualità, che piacerà agli amanti del genere.

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