Where the bees make honey -

Where The Bees Make Honey – Recensione | Originale, ma tanti problemi

Potrei iniziare affermando che Where the Bees Make Honey è un gioco particolarmente ambizioso. Gli sviluppatori indipendenti di Wakefield Interactive hanno deciso di puntare su svariati elementi, sia a livello ludico che grafico. Oggettivamente va detto che il risultato non è dei migliori, per il semplice motivo che il gioco presenta innumerevoli difetti, tra l’altro di varia natura. A sua discolpa, si tratta di un piccolo progetto appartenente al circuito indie, dunque non c’è stato un vero e proprio team con mansioni specifiche, né investimenti di chissà che tipo. Addentriamoci nella nostra recensione e vediamo un po’ se il gioco merita o meno l’acquisto.
Where the bees make honey recensione

Where the Bees Make Honey – Recensione

Data di uscita: 26/03/2019
Versione recensita: PC
Disponibile su: PC (Steam), PS4, Xbox One
Lingua: Inglese
Prezzo di lancio: €8.19

L’idea su cui si basa Where the Bees Make Honey è davvero interessante, per certi versi alternativa. Una donna di nome Sunny lavora ormai da molto, troppo tempo come assistente telefonico. E’ stressata dal suo lavoro e dalle persone con cui ha a che fare ogni giorno. Tutto ciò la porterà a riflettere e a ripensare ai momenti belli della sua infanzia, immergendo così anche il giocatore all’interno di scenari ed ambienti caratteristici, spesso e volentieri piuttosto ispirati.

Di primo impatto le sensazioni che si innescano sono quelle della stranezza e dell’empatia, I ricordi che ci verranno proposti varieranno da bei momenti di allegria con gli amici, ad altri ricchi di paura e tensione. Grazie a questo, Where the Bees Make Honey può permettersi di sperimentare con un gameplay variegato, adottando più idee. Gli sviluppatori puntano infatti ad abbinare a ciascun ricordo o emozione una diversa tipologia di personaggio, obiettivo o meccanica di gioco, tuffando così il giocatore in mondi differenti e cercando di offrire un’esperienza per quanto possibile fresca.

Scelta astuta sta anche nella selezione stessa dei ricordi. Molti di essi infatti saranno toccanti, coinvolgenti, addirittura in grado di suscitare brividi, non solo per l’avvenimento in sé, ma anche per la maniera in cui procede la narrazione. A tutto questo si aggiunge inoltre un gradevole accostamento tra racconto e simbologia che – evitando di fare spoiler – a volte realizza metafore spettacolari e oserei dire poetiche. Non è però sempre tutto rose e fiori, in quanto a volte gli accostamenti risultano molto meno riusciti, sforando addirittura nella banalità, senza riuscire a coinvolgere più di tanto.

Where the Bees Make Honey – Trailer di lancio

A dispetto di queste mancanze è giusto anche specificare che, pur essendo un videogame indipendente, Where the Bees Make Honey presenta un gran numero di dettagli davvero unici e che vale la pena di menzionare. Si va dai semplici percorsi nascosti con relativi achievement, ad alcuni filmati (che comunque sono davvero brevissimi), suoni e rumori che dovrebbero essere i ricordi della narratrice, incastrati perfettamente lungo il videogioco. Piccoli dettagli (a parer mio geniali) che generalmente nessuno si aspetta o che magari tendono a passare inosservati.

Il comparto grafico si è dimostrato purtroppo fin troppo altalenante nella qualità. C’è una marcata inconsistenza dal punto di vista qualitativo, non lo si può negare. Tutto sommato, se messo a confronto con altri giochi indie, Where The Bees Make Honey riesce ad offrire un colpo d’occhio più che valido. Tuttavia, volendo essere precisi (e anche un po’ cattivi), ho notato tratti del gioco in cui la grafica era davvero curata, mentre in altri nemmeno il nostro personaggio risultava accettabile, in termini di texture o di design. Di fatto in parecchi momenti il titolo mi ha dato una sensazione di incompiuto, di palesi limitazioni nel budget o nei tempi disponibili per lo sviluppo.

Ci sono poi alcuni momenti in cui il gioco ci invita ad osservare un paesaggio, che in realtà alla fine si dimostra fin troppo minimale e antiestetico. Non ha molto senso chiederci di ammirare qualcosa, se a conti fatti non c’è nulla da ammirare. E’ un po’ triste, come vedere qualcuno che prova a fare qualcosa, senza però riuscirci.

Where the bees make honey recensione

Where the Bees Make Honey offre un colpo d’occhio piuttosto piacevole

Tasto dolente riguarda anche l’aspetto tecnico della produzione. Considerato che Where the Bees Make Honey è un gioco indie a basso budget si potrebbe forse chiudere un occhio su bug e glitch. Questo però non è necessariamente vero. Nella fattispecie, queste imperfezioni riguardano elementi collegati al gameplay, o impattano sulla generale esperienza in maniera non trascurabile. In un videogame che punta così tanto all’emotività del giocatore, problemi come l’improvvisa interruzione delle musiche non sono esattamente difettucci da due soldi. Abbiamo anche riscontrato errori nei caricamenti dei salvataggi, che non sono perdonabili in nessun genere i prodotto, tripla A o indipendente che sia.
Non solo, anche durante le sessioni giocate è capitato ad esempio che il personaggio rimanesse incastrato negli elementi dello scenario, costringendoci a un drastico e spiacevole riavvio dell’applicazione. Tutto ciò significa dover quasi combattere contro il gioco stesso per poter proseguire.

A tutto questo aggiungiamo il fatto che Where the Bees Make Honey è interamente in lingua inglese. Non sarà un problema per chiunque lo mastichi bene, in quanto i monologhi non sono troppo complessi. Tuttavia la completa assenza di sottotitoli in lingua italiana non è d’aiuto.

Accettabile


Concludendo vorrei sottolineare che la maggior parte dei lati negativi di Where the Bees Make Honey si limitano al comparto tecnico. Di contro, le idee proposte riescono ad essere molto innovative. Con un budget più generoso, o disponendo magari di uno staff più articolato, il gioco avrebbe potuto di certo esprimersi in maniera più efficace. Così com’è adesso rimane parecchio limitato dalla propria natura indipendente e dalle incertezze tecniche.
Rimane comunque un prodotto che può valer la pena recuperare, se siete alla ricerca di una storia valida e un incipit piuttosto originale. Magari durante i prossimi saldi di Steam, in assenza di altri prodotti di rilievo.

Pregi Difetti
  • Trama valida e presentata in maniera efficace
  • Concept e idea di fondo validi
  • Sa essere innovativo
  • Simbologia interessante
  • Riesce ad essere toccante
  • Longevità piuttosto bassa
  • Aspetto tecnico molto altalenante
  • Grafica inconsistente
  • Completamente in inglese, senza sottotitoli
  • Alcune piccole mancanze nel gameplay

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