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Xbox e Microsoft E3 2017: insistere sugli stessi errori

Pochi giorni fa mi ritrovavo a bazzicare per il forum di NeoGAF, la mia principale fonte di informazioni sul gaming. Qualcuno aveva recuperato i dati di vendita hardware del mercato spagnolo. I numeri non mi avevano colpito più di tanto, ma ero rimasto molto sorpreso del rapporto di vendita tra PS4 e One. In pratica in Spagna si vende una Xbox One ogni 9 PlayStation 4.
Il mercato europeo è storicamente legato al marchio Sony. PlayStation è da anni sinonimo di videogame nel vecchio continente, sia Nintendo che Microsoft hanno vita dura. Tuttavia non immaginavo un gap del genere.

In generale Xbox One ha venduto molto meno di PlayStation 4 nel mondo, per tutta una lunga serie di motivi che non staremo qui ad analizzare. Ciò su cui invece vorrei soffermarmi è la discutibile strategia di Microsoft per il futuro. Perché le possibilità offerte dall’E3 sono tantissime ma se non le sfrutti c’è qualcun altro che lo farà.
Quest’anno doveva essere l’anno di Scorpio e di una forte risposta software. Tra lo strapotere Sony e l’ottima cadenza di Nintendo con Switch, Microsoft doveva fare del proprio meglio.
Ciò che ho visto è invece una delle peggiori conferenze del colosso di Redmond.

Xbox One – Sea of Thieves

sea of thieves nrsLasciamo perdere i tempi inutilmente lunghi, la noia, i ritmi poco studiati. Qui ci si è dimenticati cos’è che fa vendere una console, ed è assurdo.
Per quanto io non abbia amato la prima Wii, Nintendo ha dato una grande lezione al mercato. Ha insegnato che grafica e prestazioni hanno un valore relativo, e che l’elemento più importante è il software, l’innovazione. Microsoft sembra continuare a non capirlo.

Nel corso degli anni Sony ha costruito un esercito di studi first e second party che lavorassero a esclusive per le proprie macchine. E’ stato un processo lento, graduale ma costante. Nintendo, dal canto suo, ha sempre fatto dei giochi first party il proprio cavallo di battaglia. Microsoft ha finanziato alcuni sviluppatori, ha siglato accordi, ha dato vita ad alcune IP di primissimo livello.
Halo, Gears of War e Forza sono delle grandi proprietà intellettuali, ma tra queste solamente Forza non è andato incontro a un processo di declino. Per quanto i recenti Halo e Gears of War siano degli ottimi giochi, non raggiungono il livello dei predecessori. Non è come aspettare l’uscita di un nuovo Zelda o un nuovo Mario. Sai che qualcosa potrebbe andare storto, manca la fiducia assoluta tipica dei grandi capolavori.

Xbox One – Forza Horizon 3

forza-horizon-3Con Xbox One Microsoft è partita piuttosto bene sotto questo aspetto. Sapendo di aver scazzato sulla comunicazione con il pubblico ha cercato di recuperare. Ha siglato contratti di esclusività per Sunset Overdrive, Rise of the Tomb Raider, ha finanziato Ori and the Blind Forest e altro ancora. Si è mossa degnamente.
Poi è cambiato qualcosa, forse non per colpa di Phil Spencer, ma realisticamente per una nuova strategia imposta da Nadella. L’attuale CEO di Microsoft si è da subito mostrato con le idee molto chiare. Non ha avuto paura di ridimensionare precedenti politiche messe in atto da Gates e Ballmer ed è possibile che lo stesso stia accadendo anche con la divisione Xbox.
Una specie di “Ok, questo giro abbiamo perso la partita con Sony, vediamo di ridimensionare gli investimenti”.

Sia chiaro che le cose potrebbero andare molto peggio, tutto sommato Xbox One non è proprio al tappeto. Ci sono le solite IP note, ma si aspettano anche altri progetti interessanti. Il nuovo Ori, Crackdown 3, Sea of Thieves, State of Decay 2 e… basta. Sì, ci sono dei titoli indie molto attesi come Cuphead, Tacoma e PlayerUnknown’s Battlegrounds. Giochi che comunque saranno presenti anche su PC Windows. Nulla di tutto ciò mi spinge a dire “porca Eva devo comprare assolutamente una Xbox One o la mia vita non avrà un senso”. Non ci sono esclusive davvero impressionanti, né Microsoft ha saputo presentarle come tali. Paradossalmente l’unico gioco realmente interessante era Scalebound, adesso cancellato.

Xbox One – Halo Wars 2

halo wars 2 nrsCredo che Microsoft sia al corrente della situazione, motivo per cui sta puntando maggiormente sui servizi. Proprio di recente è stato lanciato l’interessante Xbox Game Pass,
e non va sottovalutato. E’ un servizio in abbonamento che permette di giocare a una sfilza di titoli. Paghi i tuoi 10 euro al mese e giochi con i prodotti a catalogo. Niente streaming, scarichi tutto sulla console. Ovvio, non ci sono le novità più recenti, ma non ci sono nemmeno su Netflix, eppure è un sevizio che funziona alla grande.
E ancora, all’E3 Microsoft ha annunciato che One diventerà retrocompatibile anche con la prima Xbox. E’ un modo di espandere ulteriormente il concetto di hardware “completo”. Mancheranno le esclusive, mancheranno anche i fondi forse, ma le idee ci sono e sono buone.
A sottolineare ciò abbiamo anche la possibilità di leggere blu-ray in 4K sia su One S che su One X.

Sony non offre nulla di simile. PlayStation 4, PlayStation 3 e PlayStation Vita consentono di acquistare giochi delle precedenti generazioni. Li paghi, uno per uno, a prescindere dal fatto che tu li abbia già acquistati in passato. E questa, signori,
non è una politica saggia. Nintendo lo sa, e con il suo servizio online su Switch farà qualcosa di simile al Game Pass di Microsoft.
Si offrirà insomma una macchina che permetta di giocare anche ai titoli “antichi”. Per le console è una novità assoluta, ma è anche una realtà del mercato PC più o meno da sempre. E’ il motivo per cui compro tutti i giochi multipiattaforma su Windows, mi piace sapere che li potrò utilizzare in qualsiasi momento, basterà una patch.
E’ utile perché consente di fidelizzare l’utente, che nel tempo si ritroverà dei videogame sempre funzionanti. Un modo insomma di dare maggiore valore al denaro dei consumatori.

Xbox One – Crackdown 3

crackdown 3Per quanto tutto ciò sia intelligente da parte di Microsoft, il problema essenziale resta. Mancano le esclusive di richiamo, il vero traino del mercato. Microsoft avrebbe dovuto investire nell’ampliamento dei propri team interni, nello sviluppo di nuove IP, anche a costo di rischiare.
Sony ha fatto centro con Horizon, ma ha fatto anche un buco nell’acqua con Knack. Essere coraggiosi non dà alcuna certezza, ma se non si prova non si va da nessuna parte. Se al momento Xbox resta ferma sulle proprie IP storiche è perché mancano i fondi necessari alla sperimentazione e al rischio. Ed è comprensibile.

Oggi Nintendo si occupa quasi esclusivamente di videogame, investe lì tutti propri introiti. Sony è attiva su più fronti, ma ha progressivamente ridotto il proprio impegno nel campo degli smartphone, dei tablet e dei notebook, concentrandosi sempre più su PlayStation. E’ il loro settore più performante, è una decisione saggia.
Microsoft ha le mani in pasta in un mare di cose. Pensiamo a Windows, al cloud, pensiamo a Office e alle licenze, pensiamo agli store, pensiamo agli smartphone e ai Surface. Senza ovviamente contare la Borsa.
Se il settore Xbox non rende o rende poco non ha senso investire più di tanto. L’azienda ha già perso parecchio denaro in passato proprio a causa di Xbox, è comprensibile che abbia delle titubanze.

Xbox One – Gears of War 4

gears of war 4 nrsMa se investire in produzioni tripla A, assunzioni ed esclusive non fosse al momento possibile, Microsoft potrebbe muoversi in un’altra direzione. Pochi anni fa un colosso come Ubisoft ha mostrato l’importanza delle produzioni a basso budget. Ha tirato fuori dal cilindro due gemme chiamate Valiant Hearts e Child of Light. Svilupparli è stato poco dispendioso ma il successo di critica e di pubblico non è mancato.
Di recente Microsoft ha fatto qualcosa di simile con Ori and the Blind Forest, capolavoro che ha voluto finanziare. Sta facendo lo stesso con il seguito, assicurandosi la pubblicazione solo su One e Windows. Perché non investire ulteriormente in produzioni di questo tipo? Costano poco, garantiscono un ritorno notevole sia in termini economici che di immagine. Ricordate il bellissimo Mark of the Ninja? Io non l’ho dimenticato.

Per concludere

Xbox One si sta spostando verso una realtà fatta di servizi. Il multipiattaforma continuerà ad essere presente, se poi i giochi gireranno meglio che su PS4 buon per Microsoft. Questo però non può e non deve essere sufficiente.
Per quanto sia ormai davvero difficile recuperare questa generazione, la cosa importante è che la divisione Xbox generi profitti. Piani a lungo termine come la creazione di una lineup di retrogame faranno certamente contenti tanti giocatori, permettendo intanto all’azienda di contenere i costi.
Sony al momento viaggia su numeri inarrivabili, cercare strategie alternative è la scelta migliore. Ma non bisogna in alcun caso dimenticare che il cuore dell’esperienza sono e saranno sempre i giochi. Che siano tripla A o produzioni piccole ma ispirate poco importa. E’ necessario essere propositivi, rischiare, magari anche con progetti dalle dimensioni modeste, ma sperimentare è tassativo.

Lasciare tutto nelle mani della concorrenza è pericoloso. Si farebbe un danno enorme ai consumatori, che si ritroverebbero a non poter più scegliere. E quando non ci sono alternative diventa tutto terribilmente monotono.
E’ ora di svegliarsi.

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