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Aria Fritta: Le stragi causate dai videogames nella Storia

Disclaimer: Aria Fritta è una rubrica che desidera analizzare attraverso sarcasmo e trolling eventi o situazioni legati al mondo del gaming. Le informazioni riportate sono in prevalenza frutto di fantasia, così come dialoghi e dichiarazioni. Se siete particolarmente suscettibili o inclini al rage è sconsigliata la lettura.

Nei giorni scorsi l’AESVI ha condannato pubblicamente i canali TV e i giornalisti che associano l’utilizzo dei videogames ad exploit di violenza che sfociano spesso in casi di cronaca nera. L’ultimo episodio del genere è legato al massacro di Ferrara, dove un ragazzino ha ben pensato di pagare un amico per far uccidere i propri genitori. Seguendo il bro-code il ragazzo in questione ha sbattuto ripetutamente un’ascia in faccia ai malcapitati. La stampa aggiunge che, in seguito all’evento, i due siano andati a giocare con una PlayStation, facendosi anche di qualche droga random in allegria.
Secondo l’AESVI specificare che i due fossero giocatori è un’informazione del tutto inutile e che non sarebbe stato necessario riportare.
Dato che a parte gli ignoranti nessuno si schiera mai in favore di questi poveri giornalisti, oggi li difenderemo noi.

Le Stragi causate dai videogames nella Storia

Sostenere che i videogames non abbiano influito sulle psicosi degli esseri umani è follia. Ne sono prova le dichiarazioni di antropologi illustri come Giangianni Cazzio, attualmente responsabile dell’ala omogeneizzati al Conad di Lercara Friddi.
“I videogames stanno devastando la società ormai da troppo tempo, il drammatico evento di Ferrara ne è la prova” sostiene il professore.
“Sappiamo benissimo di episodi in cui i bambini si sono lanciati dalle finestre cercando di emulare un Pokémon, e i casi di violenza derivanti da Grand Theft Auto sono all’ordine del giorno. Esistono tuttavia un gran numero di devianze psichiche causate dai videogames in tempi passati, di cui oggi nessuno parla.”

Pericoloso assassino pianifica strage

A quanto pare i videogames sono la causa primaria della violenza dell’uomo, scatenano istinti animaleschi e istigano alla brutalità. Il professor Cazzio ci ha mostrato i risultati della sua ricerca, che parlano nello specifico del caso di Adolf Hitler, che a quanto pare era solito giocare a Call of Duty, Sapone Simulator e Nintendogs.
“Il genocidio degli ebrei non sarebbe mai avvenuto se non fosse stato per gli influssi negativi dei videogames. Nessun essere umano in circostanze normali tende a far male ad altri esseri umani, e apprendere che Hitler facesse uso di un simile mezzo di svago dimostra come l’olocausto sia prevalentemente colpa dei videogames.
Recenti ricerche hanno portato alla luce un log di Call of Duty dove Hitler (nick AdolphTheArian69) dialoga in chat vocale con una certa Frank (Anna29PwnsYoo). La ragazzina avrebbe braccato il sig. Hitler più e più volte cecchinandolo sistematicamente, offendendogli in seguito la madre e appellandosi a lui come “bimbominkia”, termine tedesco che indica una forte sensibilità d’animo. La diatriba si sarebbe accesa scatenando le ire dell’uomo, che ha infine deciso di lanciarsi in politica per sistemare i problemi del trolling online.”
Come dar torto alle ricerche del professore?
I videogiocatori sostengono invece un folle parallelismo tra gli stessi ebrei e i videogames, secondo loro utilizzati come capro espiatorio per spiegare tutti i mali del mondo.
“Peccato che questi signori abbiano ormai sviluppato una dipendenza verso il videogame, e non siano più in grado di giudicare. Basta ascoltare il parere di una mente illustre come Maurizio Costanzo per comprendere di essere in errore. Costanzo, che così a lungo ha studiato i videogiochi e che può dunque parlare del perché un ragazzo sbatta un’ascia dentro la faccia di due persone.” Le riflessioni del prof. Cazzio non fanno una grinza, e spiegano con razionalità e precisione che la violenza nel mondo esiste a causa dei videogames.

Bambino nel tutorial per decapitare orsetto

“Pensate che l’ISIS esisterebbe se non fosse per Call of Duty e Battlefield? Gli uomini non vanno in giro a decapitare il prossimo se non sotto l’influenza negativa dei videogames. In Siria la diffusione della fibra ottica e la dilagante prosperità hanno portato la community a esagitarsi, passando dalle uccisioni virtuali a quelle reali. Nei Paesi poveri queste cose non succedono. Pensiamo all’Italia.”
La povertà, l’ignoranza e la mancanza d’informazione sono dunque elementi che vanno a vantaggio della pace e della civiltà? “Assolutamente sì” risponde secco Cazzio. In effetti se pensiamo agli Stati più poveri del mondo è evidente che non esiste alcun tipo di violenza. Pensiamo a luoghi pacifici come il Messico, il Brasile, la Cina o il 95% degli stati africani. Tutti luoghi in cui nessuno deve preoccuparsi per la propria vita perché i videogames non sono presenti come nei Paesi ricchi, tipo la Germania, la Francia, il Giappone e tutti gli altri luoghi dove giorno per giorno avvengono massacri insensati.

L’uomo è per sua natura una creatura che tende al bene, il male viene creato da influenze negative. Nessuno avrebbe deciso di costruire le piramidi con lo schiavismo che ne consegue, se quel Keope non fosse stato un nerd intrippato con Age of Empires, Civilization e The Sims. Mao non avrebbe mai ucciso 80 milioni di persone se non si fosse convinto di star farmando in World of Warcraft. La gente non fa queste cose tanto per farle, gli esseri umani sono buoni. Dentro, nel profondo.
Qualcuno si è addirittura convinto che la tratta dei neri africani sarebbe potuta avvenire anche senza i videogames. In realtà sappiamo perfettamente che tutti i commercianti di schiavi erano vittime di Pokémon Go spinti da una voglia irrefrenabile di “catturarli tutti”. Le loro menti erano offuscate dal potere dirompente dei videogames.

Giocatori di colore craftano

Dunque è giusto sottolineare che i due ragazzi siano andati a giocare con la PlayStation dopo aver massacrato la povera coppia, perché evidentemente se non fossero stati giocatori tutto ciò non sarebbe avvenuto.
Non accade nulla di male nel mondo se non ci sono i videogames. Niente guerre, niente schiavitù, niente decapitazioni, niente cuori ancora pulsanti strappati dai corpi nelle carceri brasiliane, niente rapimenti quotidiani per la vendita degli organi a San Paulo, niente pirati al largo delle coste africane, niente linciaggi pubblici in India e in Africa, niente stupri in qualsiasi parte del mondo, niente pedofilia, niente stragi nelle scuole, niente ISIS, niente Bin Laden.
Il passato dell’umanità è pacifico, non credete alla propaganda che parla di schiavitù, di guerre di conquista, di faraoni e di gente lasciata a morire, di crociate fatte in nome di dio, di bambini stuprati dai preti, di genocidi e di esecuzioni sommarie, di estinzione dei pellerossa, dei sacrifici umani dei Maya, di impalamenti dei romani. Forse queste cose non sono mai successe. L’uomo è buono.
Non siamo mica una razza di merda noi.

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