Aritana And The Harpy’s Feather – Recensione

Negli anni novanta le console da gioco erano sommerse da molte tipologie di platform. I titoli che andavano per la maggiore ovviamente erano made in Nintendo, Super Mario Bros. e Donkey Kong Country su tutti. Quest’ultimo aveva un livello di difficoltà abbastanza elevato e solo gli hardcore gamer di un tempo riuscivano a completarlo al 100%. Il “vero” Super Mario Bros. 2, ribattezzato Super Mario – The Lost Levels in occidente, poteva tenergli testa in quanto a difficoltà, se non addirittura superarlo per certi versi. Con l’arrivo della terza dimensione, fino ai giorni nostri, purtroppo i platform 2D sono andati pian piano sparendo, adeguandosi più al livello di difficoltà dei casual gamer, cosa che per certi versi li ha privati fascino originale. Soltanto negli ultimi anni si è visto un ritorno dei platform a due dimensioni di un tempo, grazie alla serie Rayman e Donkey Kong Country Returns, tornato in grande stile, con tutto il suo livello di difficoltà. Un ruolo importante in questo senso è quello svolto da alcuni team indipendenti, che rilasciando produzioni come Super Meat Boy e VVVVVV hanno saputo avere un fortissimo appeal sui giocatori più hardcore.
Lo studio indipendente indie Duaik Entretenimento prova a riproporre la magia, e sopratutto l’impegno, dei platform vecchio stampo nel mercato indie, con Aritana And The Harpy’s Feather.

Aritana and the Harpy’s Feather – Ritorno al passato cazzuto dei platform 2D

Aritana And The Harpy’s Feather è un platform a due dimensioni uscito il mese scorso su Steam.
La storia è molto banale: impersoneremo un ragazzo di nome Aritana, facente parte di una tribù indigena di coraggiosi guerrieri, partito alla ricerca di un rara piuma, ingrediente principale per evocare un incantesimo capace di salvare la vita di Tabata, il capo villaggio per l’occasione posseduto da uno spirito malvagio. Contro il volere di Raoni, il mago del villaggio, Aritana si imbarca alla ricerca della piuma. Il tutto viene raccontato da scene animate, ben realizzate ma prive di dialoghi, similmente quanto avveniva coi film trasmessi negli anni trenta.
Armati della nostra lancia, ci incammineremo in un’avventure molto impegnativa per salvare la vita del capo villaggio.

Il gameplay viene modificato in modo determinante dalla nostra arma: brandendo la lancia, il nostro personaggio sarà più goffo nei movimenti, soprattutto nel saltare. Riposta la lancia, saremo molto più agili, cosa che ci permetterà di saltare molto più agevolmente.
Durante la nostra avventura impareremo varie abilità: potremo piantare il bastone nel terreno per resistere alle raffiche di vento, rallentare il tempo, eseguire un doppio salto tramite spinta del bastone, colpire i nemici verticalmente mentre stiamo fluttuando in aria e molto altro.
I comandi sono abbastanza semplici (abbiamo usato il controller di Xbox 360): con l’analogico ci muoveremo verso sinistra e destra, con A salteremo, con X riporremo ed estrarremo la lancia, con il pulsate B eseguiremo il salto più slanciato – senza dover riporre l’arma manualmente – inclinando l’analogico destro colpiremo i nemici.
Il sistema di salto è discretamente complesso, perché per la maggior parte del gioco saremo costretti a saltare nel vuoto, sfruttando lo slancio che ci daranno i nemici al momento dell’impatto. Potremo dunque saltare addosso agli avversari oppure colpirli dal basso con il bastone, effettuando un piccolo doppio salto. Dopo essere riusciti a padroneggiare questo delirio immane – seguito da varie chain di bestemmie – dovremo ovviamente riuscire ad eseguire il tutto con precisione millimetrica, pena morte assicurata.

Durante il gioco dovremo raccogliere dei dispositivi che, inseriti in un totem, ci permetteranno di apprendere nuove abilità o di raggiungere zone prima inaccessibili.
Nei vari livelli potremo trovare anche dei ciondoli a forma di scarabeo che ci permetteranno, concluso il livello, di andare in una zona bonus labirintica, dove dovremo trovare un potenziamento per la salute prima che scada il tempo.

A livello artistico il gioco è davvero ben fatto – un plauso al livello iniziale che ricorda molto Donkey Kong Country – con uno stile visivo molto piacevole, condito da una colonna sonora gradevole e decisamente orecchiabile.
Unica pecca le collisioni, che di tanto in tanto ci sono apparse un po’ imprecise, e che possono essere fonte di nervi e frustrazione. Il design di alcuni nemici non è sempre ispiratissimo, e abbiamo trovato la scelta di alcuni punti deboli poco felice. Segnaliamo inoltre che le sezioni all’interno di una grotta godono di un’illuminazione a nostro avviso troppo flebile, e abbiamo faticato non poco per vedere cosa avevamo intorno.

Conclusioni
In conclusione Aritana And The Harpy’s Feather è un buon platform 2D che vi terrà impegnati per circa 5 ore. Gli hardcore gamer avranno pane per i propri denti grazie alla difficoltà elevata – per certi versi anche fin troppo -. Per il pubblico casual o che di platform ne mastica poco, questo gioco risulterà probabilmente troppo difficile, con inevitabili picchi di frustrazione. Durante il gioco abbiamo beccato qualche freeze inaspettato che ci ha costretto più di una volta a resettare, dovendo rifare qualche sezione non proprio facile. In definita siamo di fronte a un prodotto più che buono, ma sconsigliato ai meno esperti e ai più soggetti alle imprecazioni.

– Un platform 2D impegnativo e gratificante
– Ottimo livello artistico
– Belle soundtrack
– Certe sezioni davvero troppo difficili
– Design di alcuni nemici, nello specifico dei punti deboli, non eccelso
– Longevità non entusiasmante

Valutazione 7.8/10

Metascore 40/100
Aritana and the Harpy’s Feather | Steam | 12.99€

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *