Final Fantasy XV

Recensione: Final Fantasy XV – Gli amici prima di tutto

Qualcuno ricorda ancora quello sfavillante trailer mostrato all’E3 2006 che presentava il terzo capitolo della Fabula Nova Crystallis? Noi sì, come fosse ieri. All’epoca l’hype per il fantomatico Final Fantasy Versus XIII era allucinante, tanto che si scatenarono reazioni convulse da parte di tutta la fanbase quando il progetto fu messo in standby per lasciar spazio ad altri titoli tra cui il tragicomico XIII.
Ebbene, la pazienza viene finalmente ricompensata. Dopo ben 10 anni di travagliato sviluppo, cambiando peraltro piattaforma d’uscita da PS3 a PS4, Final Fantasy XV è realtà. Le paure erano molteplici, le speranze andavano affievolendosi: questa lunghissima e snervante attesa svela finalmente i suoi frutti.
Scopriamo insieme di che pasta è fatto l’ambizioso lavoro di Tabata & company.

Final Fantasy XV

Uscita 29 Novembre 2016
Lingua Italiano
Piattaforme PS4, One
Versione recensita PS4
Prezzo al lancio 69,99€

Innanzitutto la storia, punto di forza della serie. Come molti sapranno, il titolo è stato preceduto da una breve serie animata, Brotherhood, e da un film, Kingslaive, entrambi con il compito di introdurre parte dei personaggi e del background del gioco vincolandosi ad esso in modo simbiotico. Se prima di iniziare Final Fantasy XV non li avete ancora recuperati, vi consigliamo caldamente di farlo. Questo perché le due opere d’animazione fungono a tutti gli effetti da prequel e potrebbero aiutarvi con ogni probabilità a comprendere meglio gli eventi narrati, oltre a darvi anche una sufficiente infarinatura sui protagonisti.

L’antefatto vede Noctis Lucis Caelum, erede al trono di Lucis, intraprendere il viaggio verso Tenebrae, provincia dell’impero rivale Nilfheim. Lì si svolgerà il suo matrimonio con la nobile Lunafreya, amica d’infanzia con la quale intrattiene da diversi anni un bellissimo rapporto di corrispondenza, in poche parole una storia d’amore a distanza. L’unione avrebbe altresì una valenza politica in quanto porrebbe fine alla guerra tra le due fazioni, logorate al punto da essere quasi stremate e dunque decise a siglare una tregua duratura. Ad accompagnare Noctis fino a Tenebrae saranno i suoi fidati compagni nonché servitori della corona, Gladio, Prompto e Ignis. La trama si sviluppa attorno al viaggio dei quattro, tutt’altro che semplice e lineare come si potrebbe credere. Il primo scossone all’impianto narrativo avviene già nel corso delle prime battute e cambia radicalmente le carte in tavola. Da distesa e rilassata la situazione si fa presto incandescente ed i nostri vengono costretti ad un’inversione a U che li porterà a constatare come la guerra sia ben lontana dall’essersi conclusa.

Detto questo, bisogna precisare una cosa. La complessità degli eventi non è minimamente paragonabile a quanto visto nei capitoli precedenti, VI e VII in testa. Di fatto la vicenda si esaurisce nel giro di 25 ore e si articola in modo alquanto irregolare. In poche parole passa repentinamente da un metodo di storytelling aperto e dinamico ad un altro incentrato sulla linearità, e il focus, più che sugli stessi avvenimenti, s’incentra sui protagonisti. Con ciò non intendiamo sminuire la sceneggiatura, anzi sappiate che alcuni momenti particolarmente profondi e suggestivi ci hanno addirittura commossi.

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Tuttavia, prequel o meno, è impossibile non accorgersi della fragilità della struttura narrativa. Si tratta di una storia per tutti, accessibile da qualsiasi target d’utenza, ma che solo una parte apprezzerà pienamente. Non esistendo più le mezze misure, sarà amata o disprezzata. A renderla memorabile, per noi, è stata proprio l’attenzione maniacale riservata all’approfondimento psicologico di Noctis e compagni. Ci riesce impossibile rimanere indifferenti pensando alle sentite ramanzine di Gladio, all’entusiasmo quasi infantile di Prompto, all’affabilità e al gran cuore di Ignis (detto Iggy) ed in generale al meraviglioso rapporto d’amicizia tra i quattro che si consolida nel corso dell’avventura. Poche altre volte ci eravamo affezionati così tanto a dei personaggi in un’opera videoludica, il che è tutto dire. Valutiamo positivamente anche i comprimari, specie Cindy, Cid e Iris, forti di un character design riuscito fino in fondo.
Avremmo però voluto sapere di più sul resto del cast, probabilmente passato in secondo piano per la relativa brevità dell’intreccio. Pensate se avessero approfondito a dovere sia Ravus che Ardyn, con il suo fiammante Za Warudo. A tal proposito ci aspettiamo un miglioramento sostanziale dalla valanga di DLC in arrivo, insieme magari ad altri prequel/sequel animati. Il materiale c’è, basta sfruttarlo a dovere.

Sul sistema di gioco, e qui veniamo alla ciccia, bisogna fare una premessa. Final Fantasy XV non è né un JRPG né un action puro. Per metterla in termini semplici diremo che ibrida con successo Xenoblade e Dragon’s Dogma, in particolare nel combat system. Esso si basa sulla concatenazione di colpi ad arma bianca con sporadici inserti di shooting e componenti ruolistiche rappresentate da oggetti e speciali tecniche sinergiche da attivare al riempimento della barra d’azione.

Final Fantasy XV

Le azioni possibili sono schivata, proiezione, attacco fisico e uso di vari gadget. Tenendo premuti i tasti d’attacco e schivata Noctis eseguirà le suddette manovre in automatico, mentre nel caso delle proiezioni (in poche parole degli scatti repentini verso l’obiettivo) raggiungerà -qualora presenti- posizioni sopraelevate recuperando velocemente PV e PM, ovvero i punti riservati alle suddette proiezioni ed attacchi con armi dette ancestrali, sbloccabili nel corso del gioco.
Final Fantasy XV offre quindi un combat system rapido, frenetico, divertente, talora confusionario -a causa della pessima telecamera made in Tabata che in lock-on si sposta seguendo logiche incomprensibili- ma comunque tutto sommato godibile. Preferivate i turni? Anche noi, ma la deriva action costituisce un’evoluzione necessaria in prospettiva accessibilità. Se volete un combattimento più ragionato potrete ad ogni modo ricorrere allo stop del tempo in modalità riflessiva. Non avrà la tattica di Final Fantasy X ma è pur sempre un contentino per i puristi.
Magie ed evocazioni sono presenti ma non ci hanno convinto più di tanto causa eccessiva semplificazione delle meccaniche addette all’utilizzo. Le prime rientrano nella categoria dei consumabili e devono essere craftate partendo da sostanze volatili sparse per il territorio, con ricorso obbligatorio al farming nel late game, routine per cui nessuno gioirà. Le evocazioni, invece, diventano attacchi speciali a cadenza randomica, visivamente spettacolari ma in generale alquanto inaffidabili poiché le divinità richiamate, a dir poco volubili, accorreranno in nostro soccorso solo se lo riterranno opportuno.
Anche gestione e sviluppo dei personaggi hanno subito un restyling tarato verso l’immediatezza. Escludendo Noctis, che può contare fino a quattro slot per armi, i membri del gruppo potranno equipaggiarne due, più un paio di oggetti di supporto che forniscono bonus a determinate statistiche.

Final Fantasy XV

Tecniche e abilità sono ancora organizzate a rami, si sbloccano livellando e vengono condivise dalla squadra. Gli skill tree si dividono in sezioni, ad esempio offensiva, parametrica, curativa, etc. e presentano un buon grado di varietà. Ogni personaggio possiede inoltre un talento da coltivare attraverso la pratica sul campo. Noctis si diletta nella pesca, Prompto può scattare foto durante i momenti salienti della giornata, Gladio raccoglie di frequente oggetti durante le esplorazioni, Ignis si occupa di cucinare piatti sostanziosi in grado di boostare le statistiche della squadra. Ci si potenzia salendo di livello, come sempre, ma stavolta l’esperienza accumulata in battaglia diviene valida solo previa riposo in campeggi o stazioni di servizio, disseminati per l’enorme mappa.
Approfittiamo di questa menzione per illustrare a grandi linee la struttura del gioco. Sulla carta la si può ascrivere ai canoni dell’open world, tuttavia è opportuno fare i dovuti distinguo. Per una buona metà dell’avventura ci sarà concessa l’esplorazione libera sia a piedi che a bordo dell’elegante Regalia, peraltro personalizzabile. In seguito il titolo restringerà la sua portata e l’unico metodo per proseguire sarà superare estenuanti dungeon claustrofobici a suon di backtracking, elemento che stona parecchio nella composizione generale. Peccato perché le premesse action erano interessantissime: abbiamo visto sezioni stealth, shooting, mini-orde e addirittura prove a tempo. Il tutto svanisce per magia nella seconda parte, quando Final Fantasy XV sembra volersi rimangiare l’innovazione con risultati non proprio entusiasmanti.

Final Fantasy XV

Per fortuna ad un certo punto sarà possibile tornare all’open world in modo da svolgere le innumerevoli missioni secondarie. Esse in quanto a mondanità hanno molto da spartire con quelle di Xenoblade, purtroppo, trattandosi spesso e volentieri di noiose ricerche di oggetti o uccisioni di mostri, ma se non altro sono ben contestualizzate, commentate attivamente dai membri del gruppo e offrono ricompense generose prolungando al contempo di almeno 20 ore la longevità del titolo. Specifichiamo che la quest principale non richiede grinding, dunque sentitevi liberi di affrontarle quando preferite. Tra una scarrozzata a bordo dei Chocobo e una partita a Justice Monsters, s’intende.

Per quanto concerne i nemici il lavoro svolto in Final Fantasy XV è lodevole, soprattutto in sede di design estetico. La maggior parte delle creature incontrate trasuda cattiveria da ogni poro, vanta un ottimo livello di dettaglio e sfoggia pattern offensivi ampiamente soddisfacenti. Lo stesso vale per i boss, con sporadiche eccezioni date dall’abuso dei quick time event i quali spesso finiscono con l’interrompere bruscamente il flow degli scontri persino per diversi minuti. Per il resto niente da eccepire: la mano del bravissimo Roberto Ferrari si vede eccome, con risultati eccellenti. Stesso discorso dal punto di vista scenografico, vista la bellezza talora mozzafiato di svariate (non tutte) zone tra cui numerose ispirate dall’affascinante paesaggio naturale e cittadino dell’Italia centrosettentrionale. Il comparto tecnico di Final Fantasy XV, mosso dall’egregio Luminous Engine, accompagna perfettamente l’insieme dell’art design. Senza dubbio un lavoro notevole quello svolto sulla vegetazione, sui riflessi e sulle fonti di luce, oltre che sulle animazioni.

Final Fantasy XV

Inoltre, attivando l’opzione “risoluzione massima” si beneficia in toto dell’upscaling in 4K con la totale sparizione di aliasing e addirittura un aumento del livello di dettaglio, nonostante texture e draw distance lascino ancora a desiderare. Se poi volete anche i 60fps dovrete aspettare la patch correttiva attesa entro la fine del mese, giacché al momento il framerate in modalità HDR viaggia in modo troppo irregolare (20-50) per risultare giocabile. Ultima ma non per merito la soundtrack a cura della divina Yoko Shimomura, davvero in grande spolvero. Le tracce spaziano dal country al lirico e fanno uso di un’ampia gamma di strumenti, dall’armonica al piano. Credeteci se vi diciamo che questa colonna sonora non ha nulla da invidiare ai capolavori di Uematsu. Ascoltate il brano “Stand Your Ground” e rendetevi conto in prima persona della bontà del lavoro svolto dalla compositrice nipponica. Ah, già che siete ricordatevi anche di impostare l’audio in giapponese e, se riuscite, fidatevi più dell’orecchio che dell’occhio. La localizzazione, come al solito, non è da considerarsi accettabile, soprattutto per un videogame di simile taratura.

In sintesi
Final Fantasy XV dividerà inevitabilmente i giocatori. L’ultima fatica di Square Enix soffre di crisi d’identità, volendo allo stesso tempo rivoluzionare la serie e rimanervi fedele. Ci riesce? In parte. Il risultato è un pastiche dai sapori contrastanti che o si ama o si odia. Tabata ha cercato di strafare, forse pensando di rendere meno statica la struttura di gioco, e i difetti riscontrati derivano proprio da tale scelta.
Tuttavia noi lo abbiamo apprezzato, consci della cura maniacale riposta in ogni suo aspetto che lo pone senza dubbio tra i migliori action RPG degli ultimi anni dall’alto di una longevità notevole, di un cast eccezionale e di un combat system rapido e divertente. Non importa se siete fan di vecchia data o novizi, Final Fantasy XV merita assolutamente la vostra attenzione.
Valutazione scala 1/10

8.6
+ Personaggi di grandissimo spessore
+ Gameplay veloce, responsivo, ben studiato
+ Accessibile da qualsiasi genere di utente
+ Tanti contenuti, longevità a palate
+ La storia ha dei momenti davvero toccanti
+ Comparto grafico e direzione artistica di alto livello
+ Una soundtrack da capogiro
– Trama piuttosto scarna, semplicistica
– La telecamera durante gli scontri fa quel che vuole
– Strana alternanza tra apertura e linearità
– Non tutte le novità introdotte funzionano al meglio
– Al solito, localizzazione penosa
– Aspettiamo una patch per il framerate su PS4 Pro

*Recensione basata su una copia promo fornita dal publisher*

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