grim fandango remastered

Grim Fandango Remastered – Recensione | Un classico immortale

Day of the Tentacle, Full Throttle e Monkey Island, tre nomi che ai giocatori di vecchia data susciteranno molto più che un paio di brividi, compagni di notti insonni passate in compagnia del vecchio DOS su qualche 386 pagato milioni di lire. Le avventure grafiche di Lucas Arts hanno sempre avuto quel qualcosa in più rispetto alla massa, merito anche del grandissimo Tim Schafer, uno dei più capaci game designer sulla piazza. E poi fu il turno di Grim Fandango, prima avventura grafica ad abbandonare la rodata struttura punta e clicca, per passare a un mix tra personaggi poligonali e fondali pre-renderizzati, con tanto di animazioni in Full Motion Video.
Adesso è tempo di remaster, e dopo una lunghissima attesa anche i giocatori moderni potranno godersi le avventure del nostro Manny sui più recenti sistemi operativi.

Grim Fandango Remastered

Essere cadaveri non è necessariamente la cosa più bella del mondo, e anche nell’Aldilà esistono una serie di regole da rispettare per poter raggiungere il tanto agognato Paradiso. Nel gioco impersoneremo il buon Manny Calavera, intrepido venditore di pacchetti viaggio per gli appena trapassati.

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A causa di motivi ignoti dovremo infatti scontare la nostra pena e guadagnarci il Paradiso aiutando un certo numero di anime a traghettare verso la destinazione finale, vendendo dei pacchetti proporzionali alla vita – buona o cattiva – condotta dal defunto. Ai meno fortunati potremo dunque concedere non più che un bastone e un caloroso in bocca al lupo, mentre i più pii potranno guadagnarsi addirittura un biglietto per il mitico Numero 9, un treno capace di ridurre drasticamente la durata del viaggio.

Tralasciando l’ovvia originalità della situazione, la trama di Grim Fandango è ben strutturata oggi così come lo era all’epoca della prima release, e la sceneggiatura si rivela incalzante dall’inizio alla fine, carica dell’ironia tipica delle opere di Schafer, ma arricchita questa volta da un grottesco che attinge a piene mani dal setting proposto. I personaggi sono tutti come minimo bizzarri, tutti caratterizzati in maniera eccelsa, merito anche di una recitazione assolutamente ineccepibile, sia in lingua originale che (udite udite) in italiano.

Diversamente dalle prime avventure di Lucas Arts, Grim Fandango decide con coraggio di abbandonare la macchinosità di un inventario a valigia o posto nella parte bassa dello schermo, semplificando il tutto e rendendo il gameplay molto più fluido. Ogni volta che troveremo un oggetto di interesse, Manny potrà raccoglierlo e riporlo nella tasca della propria giacca, per poi tirarlo fuori al momento opportuno e cercare di interagire con l’ambiente circostante.

A nostro parere il gioco dà il meglio di sé con l’utilizzo di un gamepad (quello di Xbox 360 funziona alla perfezione), ma le modifiche apportate al sistema di controllo rendono l’esperienza naturale e decisamente comoda anche usando una semplice tastiera. Se nell’originale Grim Fandango eravamo limitati da movimenti simili a quelli dei primi Resident Evil (potevamo solo muovere in avanti, girando il personaggio sulla propria perpendicolare), i nuovi controlli si rivelano molto più immediati e in linea con quanto ci si aspetterebbe da un titolo moderno, permettendoci di indicare con molta semplicità in che direzione muoverci attraverso le frecce direzionali o lo stick analogico.
Ogni volta che saremo nei pressi di un oggetto con cui potremo interagire il nostro protagonista volterà la testa verso l’oggetto stesso: sarà questa l’unica informazione che avremo per poter comprendere l’ambiente circostante, mancando del tutto la classica possibilità di scorrere il puntatore del mouse fino al raggiungimento delle classiche aree sensibili.

Gli enigmi proposti sono in linea con quanto ci si aspetterebbe dallo stile di Tim Schafer, il che si traduce in un “logico, sì, ma anche del tutto folle”. Se conoscete anche per sommi capi la saga di Monkey Island saprete di cosa si sta parlando.
A dirla tutta, Grim Fandango fa parte di una generazione successiva rispetto alle avventure del “temibile pirata” Guybrush Tripwood, e il generale livello di difficoltà appare lievemente ribassato rispetto alle avventure grafiche spinte dal celebre SCUMM. Si parla dunque di enigmi che richiedono una certa quantità di materia grigia, una progressione che scorre senza “blocchi” eccessivamente punitivi, e puzzle che in linea di massima possono essere risolti da chi deciderà di applicarsi con una certa attenzione. E’ probabile che i giocatori più giovani trovino il titolo in questione un tantino difficile, ma gli sviluppatori hanno deciso di andare incontro ai meno avvezzi con un sistema di suggerimenti piuttosto funzionali. Ricordiamoci inoltre che in fondo siamo nel 2015, Internet potrà certamente salvare i più disperati, anche se il nostro consiglio è naturalmente quello di insistere fin quando non troverete la soluzione al vostro enigma.
La progressione nella generale difficoltà del prodotto appare inoltre molto ben bilanciata, aggiungendo complessità man mano che procederemo nell’avventura, aggiungendo più personaggi con cui interagire contemporaneamente e più locazioni in cui muoverci senza troppi vincoli, così come accadeva nei primi due Monkey Island.

Questa edizione rimasterizzata è una manna dal cielo per tutti quei giocatori che (come il sottoscritto) non vedevano l’ora di rimettere le mani su Grim Fandango.
Il restyle grafico ha interessato esclusivamente le texture applicate ai personaggi, adesso molto più definite e pulite, mentre i fondali bidimensionali sono rimasti pressoché identici, salvo la più alta risoluzione. Anche i modelli poligonali del personaggi sono rimasti gli stessi, ma considerata la bontà del character design non ci sentiamo di criticare tale scelta. Del tutto invariate invece colonna sonora, effetti e doppiaggi, di altissimo livello, ai vertici della propria categoria.
Il gioco potrà essere giocato sia nell’originale formato 4:3 che in un più moderno 16:9. Usare il wide screen appare però come una forzatura, in quanto l’engine del gioco si limiterà semplicemente a schiacciare le immagini con il classico effetto stretch, non proprio un piacere per gli occhi. In linea di massima non è un disastro, ma consigliamo di giocare il titolo nel suo formato originale per una visione ottimale.

L’edizione rimasterizzata di Grim Fandango è stata chiesta a gran voce dai fan per anni, in quanto non era possibile (se non tramite programmi creati ad hoc) giocare al titolo in questione sui più recenti sistemi operativi. Double Fine è un team di sviluppo non particolarmente imponente, motivo per cui le risorse disponibili avranno forse limitato quanto sarebbe stato possibile ottenere da un titolo di simile livello.
Magari avremmo potuto avere un remake dei fondali in 3D, una reale gestione delle fonti di illuminazione, un 16:9 che non andasse ad essere un semplice stretching dell’immagine, l’eliminazione del fastidioso effetto granulare da FMV durante alcuni filmati e blablabla. Avremmo potuto avere un sacco di cose che in effetti non ci sono state, e questo è certamente un peccato. Ma è anche vero che questa edizione rimasterizzata si colloca a un prezzo di 14,99€, ed è altrettanto vero che gli appassionati hanno chiesto a lungo e a gran voce la semplice possibilità di giocare al titolo su un sistema operativo recente. Una richiesta più che lecita in fondo.

Conclusioni
Double Fine ha utilizzato i propri mezzi e fatto quanto ha potuto per venire incontro agli appassionati di mezzo mondo, rispolverando una gemma che non sarà mai dimenticata all’interno dell’intero panorama videoludico. Con più tempo e più denaro sarebbe stato possibile rilanciare questo capolavoro anche verso l’olimpo del gaming moderno, ma purtroppo così non è stato. Per il momento accontentiamoci di una delle migliori avventure grafiche della Storia, finalmente giocabile sulle moderne configurazioni, ancora una volta carica dello humor e della stravaganza che hanno reso immortale questa perla firmata Tim Schafer. Imperdibile per chi se lo fosse lasciato sfuggire all’epoca della prima release e altrettanto imperdibile per i nostalgici. Se vi piace il genere compratelo a occhi chiusi.
+ Personaggi straordinari e narrativa eccellente
+ Dialoghi spassosissimi
+ Doppiaggio ancora di altissimo livello
+ Ottimi enigmi
– E’ una semplice remaster, sarebbe stato possibile ottenere molto di più


Metascore ND
Grim Fandango Remastered | Steam | 14.99€

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