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[Recensione] Valiant Hearts: The Great War – Musica, lacrime, morte

Rayman e Child of Light hanno dimostrato che l’estro dei ragazzi di Ubisoft non è secondo a nessuno, in particolare quando si tratta di disegnare e realizzare prodotti 2D che strizzano l’occhio al mondo dei cartoni animati. Valiant Hearts è la nuova produzione realizzata con UbiArt Framework, il motore grafico con cui sono stati realizzati i titoli sopra citati. Si tratta di un gioco che per certi versi segue un filone più sperimentale, messo in atto dal colosso francese proprio con Child of Light, dove gli investimenti vengono ridotti spingendo piuttosto su idee originali o comunque potenzialmente interessanti. Child of Light è stato promosso senza riserve. E questo Valiant Hearts?

Valiant Hearts: The Great War – Musica, lacrime, morte

Valiant Hearts si svolge nel corso della Prima Guerra Mondiale, attraverso il punto di vista di più personaggi, tutti protagonisti e vittime di una vicenda molto più grande e del tutto incontrollabile, che avrà inevitabilmente delle ripercussioni enormi sulle vite di ognuno.

Fin dalle prime battute sarà chiaro come l’elemento emotivo e il coinvolgimento narrativo saranno alla base di questa esperienza, che spesso e volentieri saprà intenerire il giocatore, ma anche e soprattutto amareggiarlo. Si tratta di una produzione che si affida in modo evidente alla splendida colonna sonora, capace in tutte le situazioni di appoggiare ed enfatizzare quanto accade a schermo, con una intensità che raramente capita di incontrare in un media (qualsiasi tipo di media, cinema incluso). Il pianoforte, il delicato accompagnamento del violino, le melodie malinconiche, quasi rassegnate, unitamente a cromatismi poco intensi, che spesso e volentieri daranno una sensazione di bianco e nero: tutti questi elementi lavorano insieme nel trascinare il giocatore dentro quel vortice che è la guerra. Diverso da un Medal of Honor, da un Call of Duty o da qualsiasi FPS, Valiant Hearts non vuole celebrare la guerra o l’eroismo, ma piuttosto raccontare il dramma che la accompagna, l’impotenza di uomini normali che non possono nulla contro decisioni prese da altri.

Parlando di gameplay vero e proprio, Valiant Hearts può rientrare nel genere degli adventure a scorrimento orizzontale: avremo a che fare con alcuni enigmi, tutti comunque piuttosto semplici e non particolarmente originali. Si tratterà in prevalenza di giocare con i classici box e casse, le leve della situazione e via dicendo, nulla che saprà sorprendere, ma piuttosto degli intermezzi alla splendida narrativa della produzione. Da parte nostra riteniamo che il livello di sfida sia sì basso, ma allo stesso tempo adeguato alla produzione. Questo perché in effetti Valiant Hearts vuole raccontare una storia, non desidera diventare il Portal della nuova generazione o introdurre regole nuove nelle meccaniche dei puzzle game. Proseguiremo dunque nel seguire la sceneggiatura, senza incontrare difficoltà di chissà che tipo, ma proveremo comunque un certo senso di soddisfazione quando supereremo determinati ostacoli. Va bene così, e francamente non si sente il bisogno di un livello di difficoltà più elevato, non in questo gioco.
Non dobbiamo inoltre sottovalutare l’importanza del doppio punto di vista: ben presto all’interno dell’avventura incontreremo infatti un cane, personaggio che potremo controllare tramite la semplice pressione di un tasto. Nei panni dell’animale potremo dare una mano al nostro protagonista nella risoluzione degli enigmi, elemento che offre un po’ di varietà al gameplay, anche se non si tratta di un’espediente davvero nuovo. Proprio di recente ci era capitato infatti di vedere qualcosa di simile nel titolo indipendente Chronology, puzzle game di buona qualità (qui la nostra recensione).

Ci sono ovviamente delle sequenze più marcatamente action, dove dovremo scontrarci sia con i soldati dell’esercito avversario che con mitragliatrici o mortai ben piazzati. Qualora morissimo un comodo sistema a checkpoint ci permetterà di ricominciare la nostra avventura senza perdere troppi progressi.

Graficamente Valiant Hearts non è nulla di meno che un capolavoro. Il gioco trasuda stile da ogni singolo scenario, personaggio o ambientazione. Il tratto tipicamente occidentale potrà ricordare a moltissimi alcune produzioni animate degli scorsi anni, mentre le tonalità dei colori tendono spesso ad avvicinarsi ad alcune scelte dei grandi maestri dell’animazione giapponese, Katsuhiro Otomo in primis. Le animazioni sono morbide, la potenza espressiva impressionante, il character design ricercato e sopraffino. Qualsiasi immagine tratta da Valiant Hearts potrebbe diventare uno screen da allegare a una recensione o a uno speciale.

Unica nota lievemente stonata all’interno della produzione sono forse i boss. Comprendiamo la volontà di Ubisoft di avere una componente ludica più standardizzata, ma considerato quanto si è osato in termini narrativi e la potenza espressiva di questa produzione ci sarebbe piaciuto che l’azienda avesse insistito con maggiore coraggio su questa strada. Non che i combattimenti siano fatti male di per sé, ma si tratta a nostro avviso di una componente un po’ stridente con tutto il resto della produzione. Ad ogni modo non si tratta assolutamente di un difetto oggettivo, piuttosto il nostro punto di vista sull’approccio di Ubisoft a una nuova maniera di fare videogame.

Conclusioni
Valiant Hearts: The Great War è un bellissimo prodotto, acquisto obbligato per chi voglia vivere una storia toccante, ben scritta, ben raccontata, e accompagnata da una colonna sonora da Oscar. Dal punto di vista ludico si tratta di un gioco mediamente anonimo, non perché non sia divertente, ma perché non aggiunge davvero nulla di nuovo a quanto visto fino a questo momento. Chiedetevi semplicemente che tipo di giocatori siete: se produzioni indie come Dear Esther, Actual Sunlight, Gone Home e The Stanley Parable hanno saputo affascinarvi, certamente avrete l’apertura mentale per apprezzare Valiant Hearts in ciò che vuole essere: una storia da vivere, da sentire, e anche da soffrire sulla propria pelle. Saprà toccarvi.

+ Estremamente toccante
+ Colonna sonora eccezionale
+ Trasuda stile

Metascore 79/100
Valiant Hearts: The Great War | Steam | 14.99€

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