SOPA Tale of the Stolen Potato è una breve avventura narrativa sviluppata da StudioBando, un piccolo studio indie colombiano che ha chiaramente riversato cuore e identità culturale nel progetto. Mescola avventura, storytelling e puzzle leggeri in un’esperienza che ci terrà impegnati per meno di 5 ore. Mi has colpito subito per il suo design che riprende alcuni dei cartoni animati Pixar, in un misto di ambienti 3D e animazioni stilizzate che danno la sensazione di entrare in un libro illustrato. Partendo all’inseguimento di una patata rubata può sembrare buffa o assurda, ma SOPA dimostra presto di parlare di molto di più: è un racconto sull’infanzia, sulla famiglia e sulla crescita, filtrato attraverso la cultura e il folklore latinoamericani.
Il gioco è disponibile dal 7 Ottobre 2025 su PC Windows tramite Steam (giocabile su Steam Deck) e Xbox, dove viene proposto a poco meno di 20 euro.
La storia di SOPA Tale of the Stolen Potato segue Miho, un bambino la cui quotidianità a casa della nonna precipita all’improvviso in un’avventura surreale dopo la scomparsa di una patata. Quello che inizia come una semplice commissione diventa un viaggio onirico tra mondi nati dall’immaginazione e dalla memoria, dove reale e fantastico si mescolano con forte intensità emotiva. Nel suo percorso Miho incontra una galleria di personaggi curiosi, ognuno in qualche modo simbolico, che rappresenta frammenti della sua vita, paure o sogni. C’è sempre un forte senso di nostalgia e di calore familiare, soprattutto nel modo in cui il gioco ritrae la nonna, che fa da ancora emotiva al racconto.
Sul piano del gameplay, SOPA è un gioco molto semplice. Si concentra su esplorazione di ambienti dalle dimensioni contenute, puzzle davvero molto leggeri e dialoghi con i personaggi. Passeremo la maggior parte del tempo ad attraversare ambienti tutti splendidi dal punto di vista estetico, risolvendo piccoli enigmi ambientali attraverso l’interazione con gli oggetti del nostro inventario, che potremo anche combinare in puro stile avventura punta e clicca. Teniamo presente però che il livello di difficoltà è estremamente basso, non c’è alcun tipo di sfida: i puzzle sono sempre semplici e accessibili, questo è un gioco che potrebbe essere affrontato anche da un bambino, e che non vuole davvero “sfidare” il giocatore in stile Monkey Island e affini.
L’elemento più apprezzabile di SOPA – Tale of the Stolen Potato è con ogni probabilità la maniera in cui è stato costruito il mondo di gioco, che diventa una raffigurazione credibile della fantasia di un bambino.
Gli ambienti uniscono paesaggi rurali latinoamericani ad altri che sembrano usciti fuori direttamente da un sogno, tutti comunque a rispecchiare i temi portanti della produzione, ovvero la memoria e la crescita.
Lo stile visivo, con colori morbidi e illuminazione sfumata, crea un’atmosfera per certi versi nostalgica, che si allontana dal quotidiano e sembra riportare indietro nel tempo, quando ogni cosa era un gioco. Da questo punto di vista tanto di cappello ai designer, che hanno svolto un lavoro ineccepibile.
Anche il sound design e la musica meritano una menzione: la colonna sonora è delicata, non invadente, sostiene i passaggi emotivi del viaggio di Miho.

Purtroppo non va tutto bene, ed è chiaro che questo gioco sia pensato per un tipo molto specifico di utenti, ovvero chi sia alla ricerca di un racconto incentrato su queste tematiche. Chi vuole un vero e proprio “gioco” sarà infatti meno soddisfatto. Il ritmo generale dell’esperienza può inoltre risultare troppo lento, e i puzzle sono puzzle solo nel nome, perché non mettono davvero alla prova.
C’è inoltre da considerare che alcuni giocatori potrebbero trovare gli elementi più astratti della storia un po’ criptici o desiderare maggiore chiarezza nel finale. Per questo è importante sottolineare che bisogna avere una certa sensibilità verso l’argomento, per riuscire ad apprezzare davvero questo titolo.
Sul fronte tecnico, SOPA – Tale of the Stolen Potato gira generalmente “abbastanza ok” su PC, ma bisogna segnalare alcuni problemi di performance. Il movimento del personaggio può sembrare impreciso e le animazioni talvolta sembrano come saltare dei frame, rendendo l’esperienza meno fluida. Leggevo tra i commenti che usare l’inventario è un problematico senza controller, ma è chiaro che questo non sia proprio un gioco da giocare con mouse e tastiera.
Consigliato
SOPA – Tale of the Stolen Potato è consigliato ma con qualche riserva. Essenzialmente dovete assicurarvi di essere alla ricerca di un gioco breve, con un livello di difficoltà pressoché nullo, e che affronti appunto le tematiche di cui abbiamo parlato durante la recensione. Se rientrate in queste categorie, si tratta di un’avventura delicata, sentita e introspettiva, che mette l’emozione davanti a tutto il resto.

