A.I.L.A. Recensione videogioco

A.I.L.A. Recensione | Un thriller psicologico travestito da survival horror

A.I.L.A. si presenta come uno strano e affascinante ibrido: un walking simulator narrativo che si fonde con elementi tipici dei survival horror moderni. L’esperienza mira a costruire un thriller psicologico a tinte horror, capace di far dubitare costantemente il giocatore sulla natura reale o fittizia degli eventi che sta vivendo. Il tutto è mediato da un visore per realtà virtuale che il protagonista indossa per immergersi in esperienze estremamente variegate, dando vita a una narrazione suggestiva e ricca di atmosfere inquietanti.
AILA è uscito il 25 Novembre 2025 su PC Windows tramite Steam (“Verificato” su Steam Deck), sviluppato da Pulsatrix Studios e pubblicato da Fireshine Games e The Iterative Collective. Non è presente la lingua italiana. Il publisher ci ha inviato una chiave di attivazione affinché procedessimo nel nostro test.

Siamo nel 2035 e vestiamo i panni di Samuel, un tester di videogiochi che lavora dal proprio appartamento completamente automatizzato. L’avventura ha inizio quando Samuel riceve un misterioso pacco tramite drone: al suo interno si trova A.I.L.A., un visore VR sperimentale sviluppato dalla Sytekk. Questo dispositivo promette di creare esperienze videoludiche altamente immersive leggendo i feedback cerebrali dell’utente, adattandosi alla sua mente per favorire una profonda immedesimazione. A fare da guida sarà proprio AILA, che si manifesterà con l’aspetto di una ragazzina virtuale destinata a diventare, con il passare del tempo, il nostro unico punto di riferimento in un’esperienza che poco per volta sfugge al nostro controllo.

Il cuore del gioco è rappresentato dai test a cui Samuel viene sottoposto: una serie di esperienze che ci catapultano in scenari narrativi sempre diversi, ciascuno con una propria estetica, meccaniche specifiche e tono distinto. Si passa da un puzzle horror ambientato in un edificio oscuro e decadente, a un survival action in una fattoria invasa da alieni, per poi attraversare un’avventura medievale con zombie, un horror in un bosco popolato da creature selvagge e persino un’escape room ambientata su una nave pirata. Questa varietà contribuisce in modo significativo a mantenere alta la curiosità e lo stimolo a proseguire.

Il gameplay offre di volta in volta armi da fuoco, spade o balestre a seconda del contesto, mentre la narrazione si arricchisce perché ogni scenario introduce una nuova storia autonoma da scoprire. A.I.L.A. prova anche a strutturarsi come un survival horror classico, con un sistema di gestione delle cure che richiama Resident Evil: le erbe medicinali sono da combinare con bevande per migliorare la rigenerazione della salute, l’inventario ospita chiavi, oggetti e munizioni, e gli enigmi risultano ben calibrati, mai troppo semplici ma nemmeno eccessivamente complessi, offrendo un puzzle solving stimolante.

A.I.L.A. Recensione videogioco

Purtroppo il comparto action rappresenta il vero tallone d’Achille della produzione. Il sistema di mira è impreciso, i movimenti risultano rigidi e le animazioni degli attacchi e dei nemici appaiono goffe, talvolta persino caotiche. L’intelligenza artificiale degli avversari è piuttosto elementare e i combattimenti contro i boss sono spesso le parti più deludenti dell’esperienza, spezzando l’immedesimazione proprio nei momenti in cui la narrazione avrebbe bisogno di maggiore incisività.

Il vero punto di forza di A.I.L.A. rimane però la sua componente narrativa. Ciò che inizia come un semplice beta test si trasforma rapidamente in un thriller psicologico che mette costantemente in discussione il confine tra realtà e simulazione. La figura di AILA diventa sempre più ambigua e inquietante, mentre la trama, seppur a tratti prevedibile, riesce comunque a mantenere una buona carica di tensione e suggestione. È importante chiarire che AILA non è un horror puro: il gioco punta più sulla paranoia, sul mistero e sull’instabilità mentale che sul puro spavento.

La recitazione vocale si difende bene e contribuisce all’immedesimazione, così come il comparto musicale, capace di accompagnare efficacemente i momenti più tesi. Meno convincenti invece risultano alcuni effetti sonori legati alle armi e ai nemici, che faticano a trasmettere un reale senso di pericolo.

PRO
+ Premessa narrativa originale e intrigante;
+ Ottima varietà degli scenari;
+ Trama thriller psicologica godibile, supportata da una buona recitazione;
+ Enigmi ed elementi escape room piacevoli e non frustranti;
+ Sistema di sopravvivenza e gestione dell’inventario apprezzabile.

CONTRO
– Gameplay action rigido, goffo e poco preciso;
– Sistema di combattimento e intelligenza artificiale dei nemici da rivedere;
– Non riesce a spaventare davvero;
– Trama a tratti prevedibile;
– Boss fight deludenti.

CONSIGLIATO (con riserva)
In conclusione, A.I.L.A. è un gioco dalle due anime. Da un lato si presenta come un thriller narrativo ambizioso e spesso affascinante, capace di costruire una buona dose di paranoia attraverso una grande varietà di situazioni. Dall’altro lato, soffre per un’esecuzione tecnica e ludica incerta, soprattutto nei momenti action. È un titolo consigliato principalmente a giocatori pazienti, attratti da storie psicologiche, enigmi e ambientazioni varie, che cercano un’esperienza narrativa più che un horror puro. Per gli appassionati di action survival horror, invece, l’elevato numero di compromessi tecnici rischia di rendere l’esperienza poco convincente e a tratti frustrante.

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *