Tratto dalla serie di fumetti fantasy uscita alla fine degli anni ’90 e ancora oggi incompleta, Battle Chasers: Nightwar segna il ritorno sulla scena videoludica di Joe Madureira. Se il nome non vi dice nulla sappiate che è il direttore creativo di Darksiders.
Le potenzialità del nuovo titolo erano già tangibili fin dalle prime fasi di sviluppo. Grazie al supporto dei fan dell’opera cartacea il team Airship Syndicate è riuscito a raggiungere il finanziamento completo attraverso Kickstarter. Grandi le aspettative del pubblico, ancor più gravose le responsabilità sulle spalle degli autori di questo ambizioso progetto. Vediamo dunque se Mad e colleghi siano riusciti a mantenere le promesse portandoci una trasposizione videoludica al passo coi tempi.
Battle Chasers: Nightwar
Battle Chasers: Nightwar ha poco a che vedere con il fumetto del 1998, almeno per quanto concerne la trama. Si tratta infatti di una sorta di reboot, un lavoro a sé stante basato più sul gameplay che sul comparto narrativo. Gli elementi ripresi dal fumetto sono ambientazione e personaggi, il resto è stato totalmente rielaborato. L’avventura prende le mosse dall’assalto al Zeppelin che trasporta la protagonista, Gully, diretta a Crescent Isle per scovare una misteriosa forza oscura insieme ai compagni fidati Calibretto, Garrison, Knolan e Red Monika. Questi ultimi vengono lanciati per aria dalle esplosioni e finiscono dispersi nell’hinterland isolano, dando così il la all’intreccio.
Battle Chasers: Nightwar – Trailer di lancio
In termini strettamente narrativi Nightwar non rende granché giustizia al fumetto su cui si basa. C’è ben poco da dire sugli eventi raccontati, in prevalenza piatti, scontati e privi di mordente. Le note di lore sparse per la mappa mettono un minimo di carne ful fuoco, ma non è abbastanza per convincerci. Anche il cast, nonostante la lodevole caratterizzazione estetica, trasmette poco e niente. Il che è un vero peccato, vista l’estrema cura riposta nelle affascinanti cutscene in 2D e nel doppiaggio completo addirittura in 7 lingue, con il giapponese che la spunta come sempre in quanto a qualità.
La trama di Nightwar, dunque, non ci ha presi più di tanto e sarebbe lecito definirla insipida. Al contrario, siamo rimasti molto soddisfatti dal lavoro svolto da Airship sulle meccaniche.
Strutturalmente ci troviamo davanti a un misto tra RPG e JRPG con visuale isometrica, mappa overworld percorribile e dungeon. La mappa ci ha riportato alla mente in modo nostalgico i vecchi Final Fantasy e Golden Sun. Dovremo in pratica percorrere dei sentieri prestabiliti, ricchi di biforcazioni ed elementi interattivi di ogni genere, per raggiungere i punti d’interesse dove svolgere le missioni. I nemici, visibili, sono posizionati casualmente nella grande scacchiera e potremo scegliere se affrontarli o evitarli imboccando strade alternative.
Battle Chasers Nightwar si presenta molto bene
I dungeon si differenziano dalle zone d’esplorazione grazie alla presenza di creature ostili, e contengono tesori, puzzle e boss. Ognuno ha tre livelli di difficoltà con ricompense crescenti e può durare anche più di 40 minuti. L’esperienza di crawling non è molto diversa da quella resa standard da Diablo, ad eccezione del sistema di combattimento. Battle Chasers Nightwar fa uso del caro, vecchio, ATB (per intenderci quello di Final Fantasy X) e vi apporta delle interessanti modifiche. Gli attacchi utilizzati dai personaggi si dividono in due categorie: normali e speciali. I primi non richiedono il dispendio di alcuna risorsa e permettono di accumulare una barra di sovraccarico; gli altri necessitano di mana ma possono essere lanciati anche sfruttando l’energia sovraccaricata, combinandosi nella creazione di strategie intelligenti.
Le varie abilità e i loro effetti secondari risultano ben calibrati, ricchi di profondità e si legano a vicenda rendendo il sistema estremamente godibile. È possibile acquisirne di nuove, attive e passive, salendo di livello e spendendo i punti specifici per ogni personaggio. Bene anche per loot e crafting, due aspetti fondamentali in un RPG che si rispetti. Armi ed equipaggiamenti rinvenuti presentano tratti passivi unici e bonus ad hoc in chiave altamente sinergica. Per crearli da zero basta raccogliere materiali durante le esplorazioni e combinarli attraverso un menu comodo e funzionale.
Battle Chasers Nightwar usa una variante dell’Active Time Battle
Sulla progressione grava però un’enorme spada di Damocle. A partire dalle fasi preliminari del terzo dungeon (su otto in totale) la curva della difficoltà prende una salita ripidissima. I nemici aumentano improvvisamente di livello e la nostra squadra si ritrova talmente indietro da veder apparire il commento ‘impossibile’ nelle previsioni di superamento dungeon. In modo del tutto inspiegabile Battle Chasers pretende grinding pesante dopo appena qualche ora di gioco, richiesta secondo noi assurda. Da lì in poi la difficoltà non smetterà di aumentare. Se combiniamo questo elemento con la scarsità di soldi, pozioni e la lentezza con cui si guadagnano livelli, noia e frustrazione saranno assicurate.
Fortuna che la mano di Madureira si vede eccome, anche se solo nel comparto artistico. Il mondo di Battle Chasers Nightwar è stilisticamente superbo e vanta una realizzazione grafica al top con modelli, animazioni ed effetti di eccellente fattura. Gli scenari somigliano a dei dipinti in movimento (digital painting) e alcuni scorci sono davvero mozzafiato. Non c’è che dire: Joe Mad non ha affatto perso il tocco e si vede. Tra i pro anche un’ottimizzazione impeccabile su PC, un sound design sopraffino e l’assenza di bug o glitch. Sul versante tecnico è quasi impossibile trovare delle pecche al titolo.
Party da un lato, nemici dall’altra
Risulta difficile promuovere Battle Chasers a pieni voti. I difetti strutturali e di bilanciamento riscontrati pesano parecchio nell’economia di gioco, rendendo obbligatorio il grinding e annacquando con un brodo di ripetitività l’intera esperienza, già non molto esaltante in quanto a narrazione. Se tuttavia ritenete di poter passare sopra a tali difetti, Nightwar diventerà per voi un prodotto da non perdere. Almeno 25 ore di contenuti, un combat system rifinitissimo, esplorazioni appassionanti e un’egregia gestione del loot. E poi, ovviamente, lo stile grafico delizioso che porta la firma di Joe Madureira, uno degli elementi più distintivi e apprezzabili del titolo. Lo consigliamo dunque, ma solo ai coraggiosi e ai veri appassionati di JRPG hardcore.