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Battlegrounds inarrestabile, ma si fanno 10.000 ban al giorno

PlayerUnknown’s Battlegrounds è diventato da poco il videogame più giocato di sempre su Steam. Lanciato lo scorso marzo e attualmente ancora in fase di Early Access, il titolo propone una struttura più o meno identica a quella di un Battle Royale. Il gioco ha già venduto circa 16,5 milioni di copie, e ha da poco superato il record di 2 milioni di giocatori contemporaneamente online (quasi 2.300.000). In pratica ha polverizzato qualsiasi concorrente sulla piattaforma di Valve.

Dall’ultimo report apprendiamo che dallo scorso marzo sono stati bannati in modo permanente oltre 322.000 account.
Il punto è che fino allo scorso mese si parlava di numeri molto diversi, ovvero circa 150.000 ban secondo le parole di Brendan Greene, direttore creativo del gioco.

Sembra insomma che nel solo mese di settembre ci siano stati altri 170.000 ban, e i numeri sono destinati a incrementare. BattlEye ha fatto sapere che al momento si stanno cancellando dai 6.000 ai 13.000 account al giorno, circa 10.000 in media ogni 24 ore. Il 12 Ottobre da solo sono stati bannati oltre 20.000 account, quindi è ragionevole presumere che le cose andranno a peggiorare.

Fino a giugno i bannati in Battlegrounds erano “solo” 25.000

battlegroundsLa maggior parte dei furbi della situazione viene dalla Cina, ma anche dalla Corea del Sud arrivano numeri preoccupanti. Il fatto non deve sorprendere, perché la maggior parte degli utenti di Battlegrounds sono appunto cinesi o coreani.

Il prossimo Natale PlayerUnknown’s Battlegrounds sarà rilasciato per la prima volta anche su console, in esclusiva per Xbox One. Ci si aspetta che gli utenti Microsoft si lancino sul prodotto in modo simile a quanto fatto dai giocatori di Steam. I numeri dovrebbero quindi aumentare in maniera considerevole, in particolare per quanto riguarda il mercato degli Stati Uniti.

Buona parte della stampa specialistica, dei blogger e addirittura gli analisti non riesce spiegarsi lo straordinario successo di questo gioco. Noi ne abbiamo parlato in uno speciale, aggiungendo le nostre perplessità.
E’ un prodotto ottimizzato in maniera pessima, pieno di criticità, ancora in fase di accesso anticipato, non soddisfacente sotto molti punti di vista. Tuttavia è anche divertente, garantisce sensazioni forti, un grandissimo senso di suspense. E’ davvero difficile comprendere come un titolo inizialmente così modesto sia riuscito a trasformarsi in un gigante di simili dimensioni.

Di tanto in tanto accade che progetti piccoli si trasformino in fenomeni di costume senza precedenti, basi pensare a Minecraft. Fa sorridere e al tempo stesso lascia un po’ amareggiati che i milioni di dollari dei publisher non riescano a garantire lo stesso ritorno economico.

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