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Bethesda sempre più nei guai a causa di Fallout 76

Sembra proprio che Bethesda non abbia intenzione di darci tregua. In aggiunta al lancio disastroso di Fallout 76 e alla potenziale class action sui mancati rimborsi agli utenti, troviamo adesso un’accusa di pubblicità ingannevole sulla collector’s edition del gioco. L’oggetto incriminato è la borsa di tela inclusa nella confezione insieme ad altri gadget. O meglio, non inclusa. Se infatti le immagini pubblicitarie del prodotto raffiguravano una borsa di tela con sotto la dicitura “Canvas West Tek Duffel Bag”, gli acquirenti, dopo aver speso la bellezza di 200 dollari, se ne sono visti recapitare una davvero scadente in nylon.

A peggiorare la situazione le risposte del servizio clienti di Bethesda. Utenti di Reddit hanno mostrato degli scambi di email con il supporto che hanno dell’incredibile. Noi stessi, cinici di mestiere, siamo rimasti esterrefatti. Uno ha scritto “a causa dell’indisponibilità dei materiali siamo stati costretti a produrle in nylon. Ci auguriamo che questo non impedisca a nessuno di godere di una delle nostre collector’s edition migliori di sempre”. Un altro è arrivato a dire “ci spiace che non sia contento dell’articolo. La borsa mostrata nelle immagini pubblicitarie era un prototipo troppo costoso da realizzare. Non abbiamo in piano di far nulla al riguardo.

Wow. Cioè, sul serio. Non avevamo mai visto un’azienda cadere tanto in basso. Parlano di indisponibilità di materiali, come se la tela fosse avorio. Dicono fosse troppo costosa da realizzare, quando con 10€ se ne comprano di decenti ovunque. Ed è Bethesda, ragazzi, non uno studio indie con il progetto aperto su Kickstarter. Ma questi chi pensano di prendere per il culo? Sarebbe stato sufficiente cambiare immagine e dicitura, scusarsi con gli utenti in anticipo e amen. Invece no, carogne fino alla fine.

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Bethesda non sta gestendo nel migliore dei modi il caso Fallout 76

Il profilo Twitter di Fallout 76 non è stato da meno. “Comprendiamo e rispettiamo il vostro disappunto per la borsa nell’edizione Power Armor. Ci scusiamo. Vi preghiamo di contattare il servizio clienti Bethesda per fornire una prova dell’acquisto. Vi verranno regalati 500 Atomi sull’account di gioco.” Senza parole. Gli atomi, per chi non lo sapesse, sono la valuta per le micro transazioni in Fallout 76. 500 equivalgono a 5€, con i quali sullo shop non si compra praticamente niente. Bel rimborso, non c’è che dire.

Lo studio legale Migliaccio & Rathod, intanto, mette in saccoccia e si prepara a portare Bethesda in tribunale. Con a carico ben due accuse di pubblicità ingannevole, perseguibile penalmente negli USA, i cazzari professionisti di Howard e Hines si preparano a subire le conseguenze di ciò che hanno seminato in questi anni. Speriamo davvero che ricevano una batosta tale da raddrizzargli la schiena una volta per tutte. Bethesda è uno di quei publisher bugiardi e scorretti che chissà per quale oscuro motivo l’ha sempre passata liscia, forse grazie ai milioni di fanboy sparsi per il mondo.

Fanboy che la stessa compagnia sa bene come coccolare e corrompere. Non tutti, giusto quelli più importanti, tipo giornalisti e youtuber/streamer di successo. Gente che improvvisamente si ritrovava ad alloggiare in hotel a 5 stelle in West Virginia ricevendo poi la propria collector’s edition offerta dalla casa. E indovinate un po’? La loro borsa era effettivamente di tela. Non crediamo ci sia altro da aggiungere, se non che molti di questi signori hanno stranamente apprezzato Fallout 76 difendendolo a spada tratta sui social. Chiamiamole coincidenze.

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Nella sua magnanimità Bethesda offre 500 (!) Atomi agli acquirenti di Fallout 76 delusi dalla Collector

Ma aspettate perché la pioggia di merda non è ancora finita. Un programmatore, analizzando i file di Fallout 76, ha scoperto che intere sezioni di codice sono state copia-incollate da altri giochi come Skyrim e Fallout 4. Il boss finale usa le stesse animazioni e script dei draghi di Skyrim, nemici comuni e asset quelli di Fallout 4 con tanto di sigle e categorie omonime. È una meraviglia perché hanno avuto il coraggio di vendere un prodotto del genere a 70€ con tanto di micro transazioni. Avessero almeno risolto i problemi tecnici! Anche tra quelli figurano vecchie conoscenze mai fixate nei titoli precedenti.

E per finire, un leak da un presunto dipendente racconta uno scenario apocalittico all’interno dell’azienda. A quanto pare Fallout 76 ha provocato stress, guai e ritardi agli altri progetti. Starfield viene descritto come bloccato in un loop senza fine da 2-3 anni a causa della volontà da parte dei piani alti di voler usare lo stesso atroce motore grafico Creation Engine. Blades fa progressi ma è orrendo e noiosissimo, tanto da esser stato rinviato al 2019 proprio nei giorni scorsi. Il problema sembra essere il presidente Robert Altman, apparentemente un burbero idiota in giacca e cravatta con la fissa per loot box e micro transazioni.

Sai che novità per l’industria videoludica. In ogni caso, anche se le ultime affermazioni provengono da un leaker non certificato, è facile capire che all’interno di Bethesda qualcosa non vada proprio. L’incendio in discarica chiamato Fallout 76 si sta propagando e non accenna a placarsi. Speriamo che il flop commerciale (e forse penale) risvegli le coscienze ai piani alti dello studio. Veder sbucare fuori dalle fiamme l’ennesimo figlio di Electronic Arts sarebbe insopportabile.

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