Cyberpunk 2077

CD Projekt Red risponde (male) a Schreier su Cyberpunk 2077

Dopo l’interessante articolo su Bloomberg in cui Jason Schreier ha fatto luce sul difficile sviluppo di Cyberpunk 2077, il capo di CD Projekt Red Adam Badowski ha pubblicato una risposta sul proprio profilo Twitter. Una risposta che probabilmente sarebbe stato meglio non pubblicare. Se c’è una cosa che abbiamo imparato da No Man’s Sky, è che cercare il dialogo con la community va bene, ma rispondere a tutte le critiche rischia di affossare ancora di più lo studio di sviluppo. Senza dubbio l’articolo di Schreier deve essere stato una bella botta per CD Projekt Red, che ha visto un ulteriore calo in Borsa, superiore ai 2 punti percentuali. La risposta di Badowski non è stata però delle migliori.

CD Projekt Red risponde a Schreier, in ritardo

Un elemento da tenere in considerazione è il fatto che lo stesso Schreier avesse chiesto a Badowski se fosse disponibile per un’intervista, ricevendo risposta negativa. Leggendo il post pubblicato su Twitter risulta chiaro che il capo di CD Projekt Red volesse evitare un confronto diretto. Come avremo modo di vedere, alcuni dei punti citati da Schreier sono stati del tutto ignorati da Badowski. Certo, non era tenuto a rispondere a nulla, ma anche volendo immaginare una sua buona fede ci appare come un comportamento almeno curioso.

Nella sua risposta, il capo della compagnia comincia parlando della demo di Cyberpunk mostrata all’E3, che secondo Schreier e le sue fonti è stata creata ad hoc per l’occasione. In effetti, ben pochi degli elementi visti in quella dimostrazione figurano nel gioco finale. Badowski risponde che durante una fiera come l’E3, tutto quello che puoi fare è presentare la tua visione del gioco, dato che all’epoca mancavano ancora due anni all’uscita. Questo non significa che la demo sia però falsa. Molti elementi, come l’inseguimento nell’auto, sono presenti nel gioco. Il capo di CD Projekt Red dice che la maggior parte del pubblico non sa che lo sviluppo di un videogame non è un processo lineare, il gioco vero e proprio comincia a vedersi solo pochi mesi prima del lancio.
Continua poi dicendo che le feature mancanti, le parti tagliate, fanno parte del naturale processo di creazione di un videogame. Dice che “Le feature vanno e vengono”.

E tutto questo mi sta benissimo, perché è vero che durante lo sviluppo puoi accorgerti che qualcosa non funziona come avresti voluto. Allo stesso modo, come già splendidamente sottolineato da YongYea, riteniamo che una demo debba soprattutto dare un’idea di quello che sarà il gioco una volta completo. Il suo compito non è creare hype fine a se stesso. Se mi fai vedere un inseguimento sulle auto, è normale che la gente si aspetti inseguimenti sulle auto. Stai trasmettendo questo. Non stai comunicando che invece si tratta di un singolo evento scriptato messo lì per creare spettacolo. La demo deve farmi capire a cosa sto andando incontro, e la demo di CD Projekt Red ha fatto tutt’altro. Ha creato hype per un prodotto che non c’entra quasi nulla con ciò che è arrivato nei negozi.

Risposta di Badowski, CEO di CD Projekt Red, all'articolo di Schreier
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Badowski tocca poi un tasto per me dolente in modo personale, ovvero il fatto che il gioco abbia comunque ricevuto tantissimi 9 e 10 da parte della stampa specialistica. E questo è verissimo. La stampa ha adorato il gioco di CD Projekt Red, come una buona parte degli acquirenti. Parlo di italiani ma anche di tanti editor americani. Basta andare su Metacritic per rendersi conto che la maggior parte dei “professionisti” del settore ha amato questo gioco. Ok, lo hanno giocato su PC, che è la versione migliore di Cyberpunk. E ok, lo hanno giocato su PC di fascia alta, che riuscivano a mantenere framerate tollerabili con una grafica di altissimo livello. Ma lo hanno comunque promosso a pieni voti, nella maggior parte dei casi.

E qui viene naturale domandarsi come si spiega questa spaventosa discrepanza. Com’è possibile che così tanti giocatori siano sul piede di guerra, nonostante i 9 e i 10? Qui non si sta parlando di un The Last of Us Parte 2, che dipende molto dalla percezione personale. Si parla di interventi da parte del governo. Si parla di class action e di denunce ai danni di CD Projekt Red. Si parla di rimborsi di massa e rimozioni dallo store di PlayStation. Io non ho nessuna risposta certa, ma solo una personale interpretazione.
Un nostro utente ha commentato di non aver avuto problemi con il gioco su PS4. Ha aggiunto di aver letto i commenti di altri giocatori su Reddit che hanno amato Cyberpunk e se lo sono goduto sulle console delle passata generazione. Secondo queste persone, haters gonna hate.
Forse – e dico forse – il giocatore medio, oggi, non può essere rappresentato dall’editor medio. Forse il lavoro di convincimento di una campagna marketing adeguata può rimpiazzare del tutto i difetti che – per altri – sono oggettivi.

Ciò che sappiamo per certo è che ci sono due opinioni totalmente opposte tra editor e buona parte della community. Badowski e CD Projekt Red non dovrebbero sentirsi rassicurati dai 9 e 10 della stampa specialistica, perché questi voti non trovano riscontro in buona parte dei giocatori che hanno comprato il tuo videogame. Badowski sta implicitamente dicendo che il gioco è ottimo, dato che la stampa ha dato dei voti ottimi. Di conseguenza, se credete che Cyberpunk non sia un granché, è un problema vostro, perché non siete in grado di comprenderne il valore. Gli esperti dicono che è un capolavoro. La loro parola vale più della vostra.
Forse sarebbe opportuno parlare più del sentimento della community, signor Badowski. Il tuo gioco è indirizzato principalmente a loro, non ai redattori dei 9 e dei 10. I videogame si sviluppano per i giocatori, non per gli editor, e sicuramente non per gli investitori.

La questione dello staff

Badowski procede poi nella sua risposta, parlando della data di uscita. Secondo Schreier la maggior parte degli sviluppatori era certa che il gioco non sarebbe stato rilasciato nel 2020, ma ci si aspettava un lancio nel 2022. Il CEO di CD Projekt Red sottolinea come 19 intervistati su 20 siano rimasti anonimi, sminuendo quindi il valore delle loro dichiarazioni. Aggiunge inoltre che 20 dipendenti non possono essere considerati la maggior parte, all’interno di uno staff di oltre 500 sviluppatori.
Entrambe le osservazioni sono molto discutibili.

E’ vero che quasi tutti gli intervistati abbiano voluto mantenere l’anonimato, ma è anche un comportamento comprensibile. Lo sviluppo di un gioco del genere è coperto da NDA, ci sono una serie di regole da seguire, comportamenti a cui attenersi. Svelare al mondo la cattiva gestione di un’azienda di questo tipo ha ripercussioni enormi sull’andamento azionario della stessa, ed è ovvio che non sia visto di buon occhio da parte dei dirigenti. Queste interviste, la loro pubblicazione, sono costate a CD Projekt Red un mare di soldi.
E’ quindi davvero difficile credere che un dipendente non andrebbe incontro a un rapido licenziamento, se non mantenesse l’anonimato. Un ex dipendente avrebbe senza dubbio difficoltà a farsi assumere da un altro studio di sviluppo, dopo dichiarazioni del genere sul precedente datore di lavoro. E’ un anonimato volto a tutelare il futuro e la carriera di singoli individui che, per forza di cose, hanno molto meno potere della compagnia multimilionaria di cui parlano.

L’altro punto è la proporzione: 20 sviluppatori non sono la maggior parte di uno staff di 500 persone. Verissimo, Badowski, ma è chiaro sotto la luce del sole che abbiano ragione. Nessuno, guardando la condizione tecnica di Cyberpunk al lancio, avrebbe potuto dire “sì, questo gioco è pronto per essere lanciato sul mercato”. Quando non puoi procedere nelle missioni, quando i salvataggi si corrompono, quando l’immersione è così ferocemente compromessa da una spaventose quantità di glitch, nessuna persona sana di mente direbbe che sei pronto al debutto. Quando il tuo gioco scende sotto i 10 frame al secondo su una delle piattaforme su cui l’hai sviluppato non puoi dire che sia pronto. E’ negare l’evidenza dei fatti. Quindi sì, 20 sviluppatori non sono la maggior parte. Ma non ho dubbi sul fatto che la maggior parte di CD Projekt Red concordasse sul fatto che Cyberpunk non fosse pronto al lancio. Quando vedi che una cosa non funziona la ripari, non la vendi a 70 euro.

In questo momento CD Projekt Red dovrebbe curarsi meno dei comunicati e più dello sviluppo. Sappiano per certo che hanno tanti sviluppatori talentuosi, e non dubitiamo che Cyberpunk possa, quantomeno, migliorare. Difficile dire se potrà gettare le basi per un franchise che duri negli anni, ma non possiamo escluderlo del tutto. Senza dubbio è una strada in salita, ma c’è un ampio margine di miglioramento. Ammesso che ci si concentri sugli elementi giusti.

 

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