Clarc – Recensione

Clarc ha acquisito negli ultimi mesi una certa notorietà, essendo considerato da molti come la migliore esclusiva per la piccola console Android Ouya. Il gioco è da poco arrivato anche sugli Store ufficiali di Google ed Apple, ed è disponibile per tutti i dispositivi mobile dotati di una certa potenza di calcolo. È possibile scaricarne una versione lite gratuita contenente i primi scenari di gioco, mentre la versione completa è a pagamento.
Considerati i requisiti hardware moderatamente elevati (serve almeno un SoC quad core) è consigliabile provare la versione gratuita per testarne la fluidità, prima di procedere ad un eventuale acquisto. Perché potrebbe davvero valerne la pena.

Clarc

Clarc è l’apoteosi di uno degli elementi più importanti e storicamente più presenti nel gaming tutto. Parliamo dei cubi.
Ai tempi del 2D si trattava in realtà di semplici quadrati, blocchi di qualunque misura e materiale che il nostro Link o chi per lui ha usato in ogni modo. Magari per sbloccare un passaggio ostruito, magari per attivare un pulsante sul pavimento, magari per intrappolare avversari affamati come nell’indimenticata saga di Lolo. E se in tempi molto più recenti abbiamo assistito alla nascita dei vari companion cube, allora può aver senso incentrare un intero videogame sulla risoluzione di enigmi basati su cubi.

Clarc è un robot da manovalanza non esattamente minaccioso, dotato solo della capacità di roteare su se stesso e di prendere o posare oggetti. Attraverso una visuale isometrica che saremo liberi di roteare più o meno liberamente, dovremo guidare il nostro robottino attraverso una colonia marziana dimora di droidi, droni e robot di ogni sorta, per fronteggiare una minaccia che rischia di mandare in pensione (con annesso smembramento, si intende) l’intera comunità di robot colleghi del nostro Clarc. L’invasione è portata avanti da M.O.T.H.E.R., una intelligenza artificiale che ovviamente si contrappone a F.A.T.H.E.R., irrompendo nella colonia con il proprio esercito personale. Considerata dunque una improbabile love story che sboccerà tra Clarc e un missile (esatto), il nostro robot farà di tutto per cercare di salvare la situazione.

Controlleremo i movimenti del nostro personaggio attraverso una croce direzionale virtuale posta in basso a sinistra sullo schermo, mentre in basso a destra troveremo l’unico pulsante necessario ad interagire, che ci permetterà di prendere o di rilasciare oggetti. Facendo un rapido swipe accanto al pulsante faremo ruotare la telecamera di novanta gradi nella direzione desiderata, cosa fondamentale per ottimizzare la nostra visuale, risolvere gli enigmi e migliorare la precisione dei nostri spostamenti.
Come avrete notato si è parlato infatti di croce direzionale virtuale, e non di stick analogico. Questo perché le mappe del gioco sono realizzate come delle vere e proprie griglie, fattore che ha permesso ai designer di sviluppare enigmi davvero molto riusciti.

Cominceremo dunque facendoci strada attraverso le varie stanze della colonia, spostando blocchi e imparando le meccaniche di base grazie a un utile tutorial. Ben presto incontreremo tutti i cliché che abbiamo imparato a conoscere giocando a titoli che richiedessero una interazione con dei blocchi, ponendoli su pulsanti per aprire delle porte, per bloccare dei laser letali, per sbloccare dei passaggi e via dicendo. Ma nel giro di qualche minuto cominceremo a notare un progressivo e costante innalzamento del livello di difficoltà, e già nei primi livelli non potremo non riconoscere l’ingegno con cui gli sviluppatori sono riusciti ad implementare buona parte dei puzzle.

Il design è nella quasi totalità dei casi magistrale, fin dalle prime battute e fino alla conclusione della nostra avventura, con idee brillanti che francamente ci saremmo potuti aspettare di trovare in opere immortali quali Portal 2. Non stiamo avvicinando in alcun modo i due titoli, sono molto diversi, eppure durante il gioco la sensazione è stata in qualche modo nostalgica, come se avessimo a che fare con un mix di idee brillanti che non avremmo fatto fatica a credere derivanti dalle testoline dei ragazzi di Valve.

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In una maniera che un po’ sorprende, il gioco si rivelerà presto molto più che un semplice puzzle game, con situazioni in cui dovremo agire d’ingegno ma anche di rapidità, sfruttando prontezza e precisione per passare attraverso dei corridoi pieni di laser a tempo. Si aggiungeranno anche episodi di “escort” – tanto amati/odiati dai giocatori di MMORPG – in cui saremo tenuti a portare a spasso un piccolo drone incapace di muoversi da solo, sfruttando dei rulli automatici e nel contempo proteggendolo, anticipando il suo percorso ed eliminando qualsiasi pericolo mortale possa attentare alla sua vita meccanica. Discorso simile più avanti, questa volta con un droide capace di spostarsi, ma non abbastanza intelligente da non andare a suicidarsi contro laser di ogni sorta. Laser che potremo voler bloccare, o anche semplicemente deviare attraverso particolari blocchi a doppia via.

Sappiamo trasportare, sappiamo correre
Dopo aver imparato quindi ad essere abbastanza rapidi e precisi nei movimenti, il gioco rincara la dose aggiungendo dei nemici veri e propri. E per nemici veri e propri intendiamo robot assassini schifosamente veloci e capaci di polverizzarci con i loro laser, instancabili nella ricerca e pronti a venirci a trovare stile Nemesis di Resident Evil 3. Si tratta di un’aggiunta che spezza il ritmo riflessivo delle prime fasi di gioco ed amplifica l’adrenalina delle sezioni escort, andando a creare momenti di grande tensione in cui dovremo nasconderci tra le varie ambientazioni, o sfruttare i pattern di movimento degli avversari per guadagnare secondi preziosi e proseguire con i puzzle.
Il bilanciamento raggiunto è ottimo, a patto che siate un tipo di giocatore ibrido e che non cerchi necessariamente l’azione più estrema o il puzzle only. Il rischio di scontentare il giocatore c’è, ma più che altro le sezioni action soffrono di problemi legati all’impostazione dei controlli, buoni per spostare in giro dei cubi, un tantino meno buoni per fuggire con precisione dagli attacchi di un nazi robot.
A nostro avviso questa è la sezione in cui il gioco è più carente, e in cui immaginiamo che il pad di Ouya possa aver dato una mano non trascurabile. Il problema non è insormontabile, sia chiaro, ma qualche volta ci è capitato di perdere delle vite a causa di errori in fase di movimento. Fortunatamente i Continue sono infiniti, e il sistema a checkpoint ci permetterà di tornare in vita a poca distanza da dove eravamo morti.

The Beauty and the Clarc
Clarc è visivamente uno spettacolo per gli occhi. Vario, colorato, fluido, ben animato, dotato di un effetto di cell shading molto accentuato, che con prepotenza sembra sbatterci contro gli occhi un fumetto delizioso, impreziosito da dialoghi e scenette animate che strizzano l’occhio a produzioni cartacee americane, mentre il nostro personaggio e la sua improbabile love story ci riportano la mente allo straordinario Wall-e di Pixar.

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I fondali sono ricchissimi di dettagli, il sistema di luci funziona quasi a bagliori, con ombreggiature marcate e gradevolissime allo sguardo. Accettiamo dunque di buon grado il fatto che il gioco abbia bisogno di un quad core per girare senza problemi, con soluzioni che andranno bene a partire ovviamente da Tegra 3, il SoC alla base di Ouya.

Purtroppo l’effetto visivo su iPhone è un po’ deludente, con colori che sembrano più slavati e anonimi, e controlli che risentono moltissimo delle ridotte dimensioni dello schermo. Se possedete un iPad le cose andranno decisamente meglio, ma se disponete solo di un iPhone il consiglio è di valutare con attenzione il livello demo gratuito e di valutare la precisione dei controlli sotto le vostre dita.

Commento
Clarc è un puzzle game ricco di elementi action, un prodotto atipico che celebra con grande stile una delle meccaniche più usate ed abusate dell’intera industria videoludica. I puzzle sono congegnati in maniera eccellente, sono impegnativi eppure godono di una curva della difficoltà molto progressiva e ben bilanciata. Sfortunatamente le fasi action non sempre sono al livello del resto della produzione, che resta comunque altissimo e arricchito da un comparto artistico molto ispirato.
Se amate i puzzle game il nostro consiglio è di acquistarlo ad occhi chiusi. Se avete dubbi lasciatevi almeno tentare dal livello demo. Non costa nulla.

+ Puzzle progettati in maniera eccellente
+ Ottima curva della difficoltà
+ Comparto estetico molto convincente
– Fasi action non esaltanti
– Qualche limitazione causata dai controlli

Valutazione 8.5/10

Scarica Clarc per Android | Google Play | 3,59€
Scarica Clarc per Android – Versione Lite | Google Play | Gratis

 

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