Call of Duty Black Ops 4 è diverso dai precedenti Call of Duty. Per la prima volta nella serie non c’è una Campagna, manca la classica modalità Storia. E’ una decisione che ha fatto storcere il naso a tantissimi giocatori di vecchia data, in particolare a quelli che continuano a credere nel single player. Activision non ha però fatto segreto delle proprie intenzioni, in fondo è ormai da tempo che i grossi publisher cercano di concentrarsi sulle esperienze online. Poi però arrivano giochi come God of War o Red Dead Redemption 2 e si scopre che il single player è ancora vivo e vegeto. Semplicemente si fanno più soldi col multiplayer.
Call of Duty Black Ops 4 – Recensione
Data di uscita: 12/10/2018
Versione recensita: PS4
Disponibile su: PC, PS4, XBO
Lingua: Italiano
Prezzo di lancio: €69.99
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Venendo a mancare il gioco in singolo, Black Ops 4 si concentra dunque su tre modalità online. Queste sono il classico multiplayer, l’ormai celebre modalità zombi in cooperativa e una inedita battle royale. Quest’ultima arriva ovviamente in risposta allo straordinario successo di PUBG e Fortnite. Activision vuole una fetta della torta, esattamente come Electronic Arts con il prossimo Battlefield 5. E’ però innegabile che la concorrenza sia feroce, in particolare quando pensiamo che Fortnite viene offerto con sistema free to play.
Con ogni probabilità lo sviluppatore ha ricevuto direttive particolari da Activision durante lo sviluppo del gioco. E’ plausibile che inizialmente si fosse prevista la classica Campagna al posto della modalità battle royale. In Black Ops 4 esiste infatti una modalità chiamata Specialist HQ, che fa praticamente da tutorial a ciascuna delle 10 classi disponibili.
Le missioni sono brevi e piuttosto semplici, ma includono un qualche tipo di trama e delle scenette animate di altissimo livello. E’ ragionevole presumere che lo sviluppatore abbia convertito il materiale previsto originariamente per la storia in questa sorta di tutorial, riciclando un po’ del materiale già sviluppato. Alla fine si tratta comunque di una modalità poco interessante, che non saranno in tanti a giocare o ad apprezzare.
Black Ops 4: Battle Royale
Le mie aspettative su Blackout, ovvero la battle royale di Black Ops 4, non erano esattamente alle stelle. Call of Duty ha avuto una eccessiva propensione verso le micro transazioni negli ultimi anni, e temevo che l’intera esperienza potesse venire rovinata. Ho avuto il piacere di constatare che non è così. Non solo: ad oggi considero Black Ops 4 il miglior esponente sul campo dei battle royale.
La formula di gioco conosciuta con Fortnite e PUBG non è stata affatto stravolta. Treyarch ha svolto però un lavoro eccellente, realizzando una modalità che avrebbe potuto vendere come gioco a parte, magari sui 30 euro. C’è insomma il potenziale per creare una serie di spin off che accompagni il franchise di Call of Duty, e non dubito che Activision stia analizzando con attenzione l’interesse dei giocatori.
Il primo elemento che balza all’occhio è la rifinitura di menu e interfacce di gioco. Se confrontiamo Black Ops 4 con lo stesso Fortnite, il titolo di Activision appare molto più semplice e immediato. C’è una sensazione di user friendly, come se lo sviluppatore si fosse preoccupato prima di tutto di rendere l’esperienza accessibile per chiunque. Anche se non avete mai giocato ad un battle royale, qui vi basterà fare una partita per sentirvi già padroni del gioco. Si tratta essenzialmente dello schema dei controlli, della gestione dell’inventario e degli oggetti, della semplicità con cui il tutto viene organizzato. Tanto di cappello a Treyarch per non aver sottovalutato un elemento così fondamentale e così spesso ignorato dagli sviluppatori. La curva di apprendimento è bilanciata alla perfezione, non c’è che dire.
Call of Duty Black Ops 4 – Video Recensione
Il design della mappa è di certo un altro punto a favore di Black Ops 4 Blackout. Naturalmente le dimensioni sono abbastanza generose da ospitare un centinaio di giocatori, ma ciò che mi ha colpito di più è la varietà. L’ambientazione gode infatti di una diversificazione notevole, che viene valorizzata dalla particolare ritmica del gioco. Teniamo infatti presente che Call of Duty è sempre stato piuttosto veloce rispetto alla maggior parte dei first person shooter moderni. Proprio la velocità degli spostamenti e l’utilizzo di alcuni particolari strumenti fanno sì che Blackout risulti più veloce e incalzante rispetto agli altri battle royale.
Pensiamo ad esempio alla wingsuit, la tuta alare che dovremo utilizzare durante l’atterraggio sull’isola. Potremo sfruttarla in più modi per coprire distanze considerevoli e raggiungere potenzialmente qualsiasi luogo della mappa. Esistono degli accorgimenti che ci aiuteranno nella caduta mantenendo una velocità elevata, e ottenendo quindi un vantaggio rispetto agli avversari. Ma c’è di più, perché potremo attivare la tuta anche dopo l’atterraggio. Sarà sufficiente raggiungere posizioni sopraelevate, lanciarci nel vuoto e riattivare la planata. Così facendo atterreremo senza riportare danni, magari ci trarremo in salvo da una situazione scomoda, o atterreremo alle spalle di un avversario ignaro.
Anche il tempo ridotto per curarsi e recuperare punti vita contribuisce a innalzare il ritmo dell’esperienza. Figuratevi che potrete anche passare qualche secondo al di fuori del cerchio mentre questo si stringe, una tattica per salvarvi la vita o per avvicinarvi a un nemico di nascosto.
Questi piccoli accorgimenti rendono Black Ops 4 a mio parere più divertente rispetto a Fortnite o PUBG. E’ più immediato, più veloce e più accessibile. Un ottimo lavoro, dalla longevità potenzialmente infinita.
L’eccellente modalità Blackout di Call of Duty Black Ops 4
Ci sono ovviamente dei problemi, che tra l’altro fanno capire come Blackout sia stato sviluppato a progetto già avviato. Fondamentalmente il sistema di progressione è pessimo. Ci sono pochissimi oggetti da sbloccare se paragoniamo l’offerta a quella del PvP tradizionale, come se fosse mancato il tempo di creare un portafoglio sufficientemente ampio.
Stesso problema si manifesta nell’aspetto dei personaggi, davvero troppo poco vario. Spesso e volentieri vi ritroverete nella lobby con una sfilza di altri giocatori assolutamente identici al vostro. Anche in questo caso si ha la sensazione che non ci sia stato tempo per creare asset a sufficienza.
C’è inoltre un errore madornale di proporzione tra punti esperienza ottenuti e punti necessari per salire di livello. E’ stato conteggiato che se riuscissimo a vincere tutti i match giocati (cosa impossibile) avremmo bisogno di 440 vittorie per raggiungere il cap.
Consideriamo infine che al lancio di Black Ops 4, Blackout non ha alcuna micro transazione. Siamo rimasti decisamente sorpresi, ma questa è chiaramente un’altra prova a supporto della nostra teoria. Con ogni probabilità Activision ha deciso di creare Blackout quando i lavori erano già iniziati da tempo.
Black Ops 4: Multiplayer competitivo
Il multiplayer competitivo di Black Ops 4 è molto simile a quello degli altri capitoli. Quest’anno non mi sento particolarmente soddisfatto delle mappe, specie dopo i buoni risultati della precedente iterazione. Numericamente è tutto ok, e le ambientazioni non soffrono di ridondanze. Il problema è il design, che premia fin troppo un approccio aggressivo e non ragionato, più di quanto non avvenisse in passato. Per quanto Call of Duty abbia sempre avuto un PvP piuttosto caotico, questa volta la progettazione delle mappe accentua ulteriormente il difetto. Ci sono troppi spazi ristretti, troppi angoli a 90 gradi, troppi punti ciechi. Da una parte questo scoraggia il camping, dall’altra tende a rendere tutto meno entusiasmante.
Neanche l’armamentario è riuscito a convincermi più di tanto. Ci sono più riproposizioni dagli altri Black Ops, che hanno il sapore di pigrizia più che di fan service. Non mi aspettavo che rifacessero tutto da zero ovviamente, ma c’è a volte la sensazione di già visto, e non è bello. Forse se il level design fosse stato migliore avrei dato meno peso a questo elemento, ma così non è.
Altro punto importante e che richiederà un po’ di pratica per riabituarsi riguarda i punti vita. In Black Ops 4 bisogna curarsi, non basta starsene per qualche al secondo al sicuro e guardare gli HP che si rigenerano. A questo si sommano le diverse abilità delle classi presenti nel gioco, che aggiungono un po’ di strategia e spingono a giocare in team piuttosto che in solitaria. Sfortunatamente queste non godono al momento di un buon bilanciamento: alcune sono inutili, altre decisamente troppo forti, danno un vantaggio esagerato sugli avversari. E’ chiaro che lo sviluppatore debba rifinire ancora parecchio per rendere l’esperienza piacevole, al momento ci sono fin troppe frustrazioni.
Black Ops 4 ha delle mappe dal design discutibile, con un eccesso di angoli ciechi
Ad ogni modo, i giocatori dovranno imparare a utilizzare i diversi archetipi di Black Ops 4, trovare quello più congeniale al proprio stile e dedicarsi al potenziamento delle armi. Queste possono infatti venire migliorate e, all’ultimo stadio, possono creare delle situazioni di disparità notevole. Anche in questo senso quindi sarà il caso di seguire il gioco e cercare di bilanciare.
L’esperienza del giocatore e la sua abilità con le classi hanno dunque un ruolo fondamentale nel PvP. Questo diventa un grosso problema quando il matchmaking non funziona. Appena ho iniziato a giocare mi sono ritrovato contro avversari decine di livelli superiori a me. Avevano molta più esperienza, erano più bravi e letali. Il mio team è stato annichilito più volte senza possibilità di recupero a causa di un matchmaking che segue regole poco sensate. Probabilmente si dà più valore al ping che non all’abilità dei giocatori.
Nonostante Treyarch stia facendo un ottimo lavoro nel tenerci aggiornati, ci sono inoltre parecchie questioni spinose e che definirei “classiche”. Come da tradizione negli FPS multiplayer, anche in Black Ops 4 esiste il problema dei respawn. Al momento sappiamo soltanto che lo sviluppatore sta lavorando per migliorare le cose, ma ad oggi capita troppo di frequente di riapparire di fronte agli avversari. Moriamo, aspettiamo qualche secondo, torniamo in gioco e ci ritroviamo di nuovo morti. Oppure abbiamo giusto il tempo di fare tre passi prima di finire crivellati di colpi. E’ chiaro che l’algoritmo non calcoli bene i punti ideali al repop. In rete si sono già diffusi parecchi video che mostrano una situazione imbarazzante, con giocatori fermi nel punto di pop degli avversari che massacrano bellamente i malcapitati di turno. E’ ridicolo, e dimostrazione del fatto che non ci sia stata una fase di testing sufficientemente lunga o approfondita.
Black Ops 4: Zombi
Immancabile, come in tutti gli ultimi Call of Duty, la modalità Zombi. Ci sono cenni di una storia totalmente trascurabile, poi si passa all’azione. Abbiamo tre mappe principali, ma se avete comprato il Season Pass da 50 euro queste diventano 4. Esatto, col Season Pass sbloccherete un contenuto già pronto al lancio e presente all’interno del disco che avete acquistato. Una mossa francamente da stronzi, estremamente anti-consumatore, in una parola vergognosa.
Ad ogni modo, la modalità zombi è la classica orda che già conosciamo, ma quest’anno è resa ancora più piacevole da svariati elementi.
In primis c’è il design delle mappe, solidissimo, variegato e intelligente. Gli zombi arrivano come da tradizione da tutte le direzioni, l’adrenalina pompa che è una bellezza, si sta costantemente col fiato sul collo. I punti che guadagneremo con le nostre carneficine potranno essere spesi per l’acquisto di un nuovo armamentario che ci aiuterà a sopravvivere. Superando le ondate e facendo la festa ai boss sbloccheremo gradualmente altre aree della mappa, che potremo esplorare per andare alla ricerca di risorse.
Ci sono anche dei piccoli puzzle, che fanno la loro parte nel rendere l’esperienza un po’ più variegata e piacevole.
Quest’anno è stata introdotta anche una modalità addizionale che rimuove sia i crediti che i puzzle. In pratica è una semplice modalità orda, dove affronteremo ondate su ondate su zombi, senza elementi di contorno. Per il mio gusto personale è un po’ troppo fine a se stessa, ma penso possa essere utile per mettere alla prova i propri riflessi e prendere dimestichezza con le armi.
Su livello di difficoltà Normale devo ammettere che la sfida è piuttosto impegnativa. Dovremo muoverci con coerenza e insieme ai nostri tre compagni, non potremo permetterci di subire troppi colpi o finiremo al tappeto.
Black Ops 4: Micro transazioni a sorpresa
Le micro transazioni fanno ovviamente parte di Call of Duty Black Ops 4 ma, intelligentemente, sono state inserite dopo il lancio. Con ogni probabilità questa scelta deriva dalla volontà di evitare recensioni negative e sommosse popolari da parte dei giocatori. Una mossa simile a quella di Ubisoft, qualche mese addietro.
Abbiamo aspettato per pubblicare questa recensione anche perché volevamo saggiare quanto le micro transazioni risultassero invasive o pesanti.
Un elemento deve risultare chiaro: quale che sia la vostra modalità preferita, Black Ops 4 offre una progressione estremamente lenta. Se volete giocare solo per giocare è tutto ok. Se invece desiderate sbloccare cosmetici, collezionabili, salire di livello e potenziare armi, il gioco è semplicemente cattivo. E’ vero, è possibile selezionare dei livelli di difficoltà che incrementano anche i punti esperienza, ma dubito che saranno in molti ad utilizzarli.
Le micro transazioni ci permettono di comprare i classici punti Call of Duty, da spendere per salire automaticamente di livello. Fondamentalmente sblocchiamo il diritto di accedere ai cosmetici, è una maniera per progredire più velocemente all’interno del gioco. Questo, nella nostra lingua, si chiama pay to win.
Come ampiamente analizzato e sottolineato dal buon Jim Sterling, in un prodotto di questo tipo gli elementi cosmetici sono parte integrante dell’esperienza. Giochiamo perché desideriamo ottenere quegli oggetti, li consideriamo come degli obiettivi da raggiungere. Questo significa che sono a tutti gli effetti legati al gameplay, in maniera indissolubile.
Assodato questo, le micro transazioni presenti in Call of Duty Black Ops 4 sanno di pay to win. E in un gioco venduto a prezzo pieno, con un season pass da 50 euro, è inaccettabile.
Consigliato
Black Ops 4 è il miglior battle royale in circolazione, e uno dei più divertenti Call of Duty degli ultimi anni. Vanta un gunplay eccellente, gratifica grazie a un time to kill leggermente incrementato che migliora la ritmica.
La mancanza della storia in singolo si fa sentire, ed è un difetto importante. Detto questo, Blackout ha tantissimo potenziale, diverte e non intimidisce chi non ha esperienza col genere.
Ottima anche la modalità Zombi, che non ridefinisce le regole ma si limita a eseguire tutto ottimamente.
Sul multiplayer competitivo le cose sono un po’ più complesse. Quando tutto va per il verso giusto ci si diverte. Ci sono però mancanze gravissime dal punto di vista tecnico, sarebbe stato opportuno rinviare l’uscita. Tra punti di spawn assolutamente rotti e stuttering, Black Ops 4 ha ancora bisogno di tanto lavoro. Sono problemi che non si verificano sempre, ma quando accadono è davvero frustrante.
Altro grosso problema riguarda la velocità della progressione. Activision ha voluto spingere sulle micro transazioni, creando una struttura volutamente lenta, paragonabile a quella di un free to play mobile. Peccato che qui si parli di un tripla A venduto a prezzo pieno, con un Season Pass da 50 euro. Ah, e ci sono anche dei contenuti bloccati all’interno del disco.
Essenzialmente se vi piacciono i battle royale o le modalità orda, Black Ops 4 è da comprare. Se il vostro interesse primario era invece il multiplayer competitivo tradizionale vi consiglio di attendere ulteriori aggiustamenti, perché al momento non è proprio una situazione idilliaca.
Pregi | Difetti |
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Anteprima | Prodotto | Prezzo | |
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