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Cuphead Recensione

Ultimamente si fa davvero un gran parlare di Cuphead. Mi fa piacere considerato che parliamo di un progetto indipendente che ha richiesto tantissimi sacrifici da parte degli sviluppatori.
Cuphead ha avuto la fortuna di ricevere una straordinaria copertura mediatica. La stampa specialistica non ama parlare del mercato indipendente, perché i giocatori stessi tendono ad essere poco interessati. Non sono prodotti con un appeal sul grande pubblico, gli articoli fanno pochi click.
A qualcuno piace però spingere verso una sensibilizzazione per questo tipo di prodotti, giochi che richiedono grandissima passione, tempo e la più totale dedizione.

Cuphead

Fin dal suo annuncio, Cuphead ha stregato milioni di giocatori grazie a uno stile visivamente straordinario. Come forse già saprete si rifà all’estetica dei cartoni animati degli anni ’20, ovviamente in versione colorizzata. Il giochino in questione ha però tanto altro da offrire a parte la grafica ricercata.
Si parte da una trama pretestuosa che serve a giustificare ambientazione e obiettivo dei due protagonisti. Giocando in single player ne controlleremo solo uno, mentre il multiplayer consente di affrontare i livelli in cooperativa.

Cuphead – Video recensione

Attraverso una mappa del mondo simile a quella dei JRPG vecchio stampo avremo accesso ai diversi livelli. Questi consistono prevalentemente in scontri con boss spietati e progettati in maniera ineccepibile. Sono dotati di più fasi, dunque gli schemi di attacco cambieranno profondamente prima di mandarli al tappeto. Ciascun avversario si modificherà dalle 4 alle 6 volte, ma i combattimenti stessi non risultano troppo lunghi. Senza dubbio il giocatore rimane in tensione per tutto il tempo, l’adrenalina pompa che è una bellezza.

Fin dal primissimo scontro sarà chiaro quanta cura gli sviluppatori abbiano profuso nella creazione del gioco. Se da una parte è vero che il livello di difficoltà è elevato, dall’altra è innegabile che la varietà in termini di meccaniche sia strabiliante.
I boss godono di una caratterizzazione visiva eccezionale, sono animati in modo splendido. Più di tutto esprimono la creatività di un team di sviluppo di cui sentiremo certamente parlare negli anni a venire.

In teoria i combattimenti dovrebbero essere simili a quelli di un qualsiasi action 2D o metroidvania. In pratica la particolare progettazione ha permesso incursioni audaci nel genere dei platform e del twitch arcade.
Al giocatore si richiede infatti grande lucidità, precisione e velocità nei riflessi. Imparare le mosse degli avversari, memorizzarne le fasi e adattarsi alle situazioni diventa fondamentale.
Sorprende quindi che il sistema di controllo sia un po’ più limitato di quanto mi sarei aspettato.

Il gioco è visivamente ispiratissimo

cupheadI problemi maggiori riguardano il puntamento, che a mio avviso avrebbe dovuto godere di una maggiore profondità.
Potremo puntare l’arma solo nelle otto direzioni principali, non c’è quindi una risposta realmente analogica al movimento dello stick. Alcuni diranno che è una precisa scelta di design per costringere il giocatore a muoversi di più. Io credo sia solo una maniera semplice per falsare il livello di difficoltà. Si poteva fare di meglio.
In fondo la varietà dei boss e la difficoltà generale non rendono necessari sotterfugi di questo tipo per offrire una sfida impegnativa.

Il sistema di controllo è molto semplice, quindi è il level design a dettare legge in fatto di stratificazione e diversificazione nell’approccio. Potremo sparare, saltare ed effettuare uno scatto a mezz’aria.  Nel corso dell’avventura apprenderemo abilità e otterremo potenziamenti che ci permetteranno di personalizzare il nostro stile di gioco.
Sia le abilità che i potenziamenti possono essere definiti side grade, nel senso che non stravolgono il gioco, ma risultano solo più comodi in certe circostanze.
Personalmente ammetto di essermi trovato benissimo con l’arma base del nostro Cuphead, che infligge danni notevoli e risulta molto efficace. Di tanto in tanto ho utilizzato un attacco con proiettili a ricerca: fa meno danni, ma è più efficace quando salteremo in giro come dei forsennati cercando disperatamente di sopravvivere.

Cuphead è un gioco molto impegnativo

cupheadIl gunplay è deludente. I proiettili raggiungono i nemici senza dare praticamente alcun feedback visivo al giocatore. C’è solo una lievissima illuminazione dell’obiettivo, per nulla soddisfacente, tanto che spesso non la noteremo nemmeno. Considerato che questo è un gioco dove prima di tutto si spara ai cattivi magari era il caso di concentrarsi un po’ di più su questo dettaglio non di poco conto.

Come accennavamo, il livello di difficoltà è elevato. Non è però tragico come descritto da tanti giocatori e redattori. Siamo piuttosto lontani dagli estremi di Super Meat Boy, ma è vero che c’è poco margine di errore. E’ richiesta una certa esperienza, bisogna essere motivati a vincere. Se avete giocato e apprezzato prodotti come Angry Video Game Nerd Adventures di certo Cuphead sarà di vostro gradimento.
Va detto inoltre che il gioco non è troppo “cattivo”, permette di provare e riprovare tutte le volte che desideriamo, invita a migliorarsi.
E’ in definitiva un gioco che definirei più “impegnativo” che non realmente difficile, richiede solo pazienza e la volontà di imparare le diverse meccaniche.

Dal punto di vista artistico abbiamo a che fare con un gioiellino. Cuphead si fregia di personaggi straordinari, i boss sono tra i più belli che abbia mai visto in un gioco 2D. Lo stile Disney è stato riprodotto in modo splendido, i personaggi sembrano usciti direttamente da uno dei grandi classici del passato.
Ciascuno dei cattivoni di turno è stato umanizzato e reso cattivo con ghigni, espressioni facciali crudeli, occhi malefici. Le animazioni, fluidissime, non fanno economia sui fotogrammi.
La scelta dei colori accompagna splendidamente lo stile dei disegni. Sono poco saturi, si muovono verso le tonalità degli acquerelli, diversissimi dalle tinte accese in voga ai nostri giorni.
Assolutamente spettacolare.

Il tratto volutamente retro

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Cuphead è un acquisto obbligato per chi apprezzi i platform o gli action veramente cattivi. Se prodotti “arrabbiati” come Angry Video Game Nerd Adventures, Super Meat Boy o Ascendant sono tra le vostre corde non perdetevi questo gioiellino per nulla al mondo, considerato anche che costa solo 20 euro.
Non è un prodotto perfetto, si poteva fare di più sotto alcuni aspetti. Ma è sicuramente un videogame che sprizza personalità da tutti i pori, e che saprà fornire una sfida impegnativa a tutti i giocatori più abili e spesso delusi dalla semplicità del gaming moderno.
Caldamente consigliato.

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