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David – Recensione

Quadrati e triangoli, sfumature di grigio e un poco di giallo, è tutto quello che serve a dare qualche ora di divertimento.

David – Recensione

Titoli come questo hanno bisogno di essere accettati per quello che sono, quindi molto probabilmente, da una ristretta minoranza di players sparsi qua e là sulla terza roccia dal sole. In un mondo dove l’industria dell’intrattenimento e relative “Major” se ne stanno, da anni, sulla difensiva spendendo milioni per creare hype a titoli mediocri ed aspettando che qualche “pesciolino” se ne esca con una buona idea da… diciamo sviluppare…

Sono benvenuti piccoli gioielli come questo, visto l’approccio essenziale e retrò (oops scusate… vintage), va riconosciuto a questi ragazzi di aver riassunto in modo impeccabile, più che una specifica generazione passata di videogames, il minimo comune denominatore che ogni videogame dovrebbe avere: è intrigante, divertente, forse un poco frustrante a volte, finché non si capisce cosa/come/quando compiere l’azione (singolare, poiché solo una azione attiva si ha a disposizione, e non sempre! ), ma lo stimolo ad ottenere lo “stage clear” spinge a riprovare più volte ( parecchie volte in alcuni casi ).

Ogni stage è diverso dal precedente: in alcuni bisogna distruggere dei cattivissimi “ammassi di triangoli” che dovremo cercare di schivare svolazzando a destra e manca tramite l’ausilio del classico WASD ( più pressioni di W per i doppi salti! ), altre volte ci verrà tolta la possibilità di attaccarli finché non si raggiungerà una certa area della mappa, quindi dovremo fuggire per corridoi evitando trappole e fuggendo da bolle ovoidali fino ad ottenere la possibilità di contrattaccare.

Il movimento dei nemici non è prefissato ma reagisce ai nostri spostamenti. Si potranno quindi tendere delle “trappole” attirandoli in campo aperto o facendoli sbattere contro le pareti in aree a noi congeniali per la loro distruzione.

David

Una volta sconfitti gli stage base potremo accedere ad alcune modalità di gioco differenti. Per accedere all’Arena basterà aver completato i primi otto stage a livello di difficoltà Normal, dove una volta entrati una schermata riassuntiva terrà traccia dei punti accumulati e della loro distribuzione (HP, potenza di fuoco e scudo). Si potrà poi accedere allo stage, dove troveremo nuovi nemici cacciatori volanti e altri che ci si tufferanno contro.

Tenendo premuto il tasto sinistro del mouse si entra in una modalità “slow motion”  e il nostro colpo acquisterà potenza. Accumulatane abbastanza un segnale acustico e un bagliore ci avviseranno che il colpo, singolo o multiplo, è pronto.
Potremo cosi sparare delle sfere luminose contro i nemici, difendendoci e schivando i colpi dei cacciatori dovremo distruggere anche i corridori, che saltuariamente lasceranno cadere dei quadrati gialli che ristoreranno la nostra energia.

In un crescendo di attacchi di nemici sempre più numerosi potremo accumulare punti vita. Inoltre, tramite grandi cornici rotanti, li potremo distruggere tutti, trasformandoli in punti arena. In poco tempo saremo in grado di gestire le fasi di slow motion alternandole a quelle a velocità normale, e ci ritroveremo a danzare fluttuando – grazie al doppio salto – tra i nemici, possibilmente annientandoli.

Commento
Sentite il bisogno di staccare o di una boccata di aria dopo ore di roboante frastuono e milioni di poligoni?  Provatelo. Ritengo superfluo  il giochino dei paragoni:  ” ricorda tale game ” o ” è simile a quest’altro”. David prende alcuni semplici, antichi concetti di videogaming e li ripropone in modo originale ed essenziale. Consigliato.

+ Originale e intrigante
+ Comparto grafico ispirato
+ Livello di sfida elevato…
– …per alcuni fin troppo elevato
– Pochi stage a disposizione
– Interesse scema dopo qualche ora

Valutazione: 7.5/10

Metascore 80/100

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