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Generi per cui non vogliamo pagare: Housemarque chiude con gli arcade

Lo sviluppatore Housemarque, noto per aver creato gli eccellenti Resogun e Nex Machina, ha dichiarato di aver definitivamente chiuso con gli shooter arcade. Nonostante gli elogi da parte della critica, nessuno dei due giochi ha ottenuto numeri di rilievo in termini di vendite. Secondo il direttore del team questo significa semplicemente che ai giocatori non interessano più gli shooter arcade.

Resogun ha goduto di una straordinaria diffusione, venendo inserito tra i giochi del PlayStation Plus al lancio di PS4. Nonostante il feedback sia stato entusiastico, la gente ha snobbato il gioco quando ha smesso di essere gratuito. Nex Machina ha totalizzato invece su PC circa 50.000 unità vendute, mentre non si conoscono i numeri in riferimento alle console.
Housemarque sostiene che, nonostante questi giochi piacciano, la gente non è disposta a pagare per averli, vuole che vengano proposti gratuitamente.

In una lettera indirizzata ai fan, il direttore dell’azienda dichiara che le competenze acquisite con  Resogun e Nex Machina potranno certamente essere impiegate in altri generi.
Ecco la traduzione di un estratto:
Nonostante questo genere avrà sempre un posto speciale nei nostri cuori, l’industria si sta muovendo verso esperienze multiplayer con community forti, robuste, ed è tempo che Housemarque si muova insieme all’industria.

Con Nex Machina Housemarque ha provato i twin stick shooter

Nex Machina housemarqueDa una parte fa tristezza che uno studio talentuoso come Housemarque rinunci alla propria passione, ma da un punto di vista puramente pratico ha senso.
A dire il vero però mi risulta difficile credere a questo luogo comune secondo cui l’industria voglia solo giochi multiplayer. E’ stato appena lanciato Mario Odyssey, due milioni di copie in tre giorni. Ok, è Mario, ma ci sono un mare di titoli prevalentemente per giocatore singolo e a budget ridotto che vendono benissimo. Cuphead è stato l’esempio recente più emblematico.

Senza dubbio è vero che per adesso il multiplayer tira tantissimo, ma forse sarebbe sufficiente ridimensionare i propri budget? Voglio dire, uno shooter arcade che piazza 50.000 pezzi su PC non dovrebbe essere considerato proprio un fallimento, ma chiaramente dipende da quanto hai investito. E’ chiaro che non ha senso aspettarsi di vendere 5 milioni di copie. Ikaruga, che è uno degli shooter arcade più belli di sempre, su Steam ha circa 130.000 unità vendute. Sono numeri altissimi per questo genere di produzione. Ether Vapor sta a 70.000 pezzi, ed è stato un successo. Quello che probabilmente è il gioco più venduto nel genere, Sine Mora, ha circa 250.000 copie vendute su Steam. Non è un indie, non è a basso budget, è spinto da THQ e sviluppato da Grasshopper. Una bella differenza.
Non credo che qui il problema siano gli acquirenti, forse le aspettative erano un po’ eccessive.

Housemarque è bravissima con le lucine, pew pew!

Nex Machina housemarqueOgni mese continuano a uscire shooter arcade prodotti da sviluppatori giapponesi. C’è chi addirittura riesce a guadagnare rilasciandoli esclusivamente su Dreamcast, la defunta console SEGA che ha ancora qualche migliaio di sostenitori sparsi per il mondo. Significa ovviamente che i costi di sviluppo possono essere tarati in maniera tale da garantire un profitto, è necessaria solo una fase di attenta analisi prima dello sviluppo stesso.

Credo che Housemarque sia uno team pieno di ragazzi molto in gamba, ma penso che in questo caso potrebbe stare prendendo un abbaglio. Mi dispiacerebbe vederli chiudere solo a causa di considerazioni errate. Sarebbe bello se qualche big del settore si facesse avanti. No, non EA, pensavo più a Nintendo, Sony o Microsoft. Fantasie, ma lasciatemi sognare.

2 commenti

  1. Purtroppo, al tuo appassionante e da me condiviso intervento, non corrispondono i freddi e spietati numeri. Qualche giorno è passato, dacchè EA decapita i talentuosi Visceral (11 esima epurazione da parte del produttore + idiota della storia ludica)…poche ore fa danno il benservito ai Runic..dopo aver sfornato tre titoli meravigliosi, Hob è stato il canto del cigno…la nuova corrente di pensiero, parrebbe premiare il multy tutto stamina, poco cerebro e tante microtransazioni…i nuovi gamers sono meno profondi di noi anziani plug and play ? Non lo so, quello che vedo però , non mi piace..il nuovo che avanza mi relega sempre + alla nicchia dei retrogamers..forse abbiamo fatto il nostro tempo.
    Adesso ti saluto che ho da terminare shadow of the beast..sono al primo livello..da circa trent’anni…prima o poi lo finisco.

    • Condivido pienamente sia il pensiero che soprattutto il sentimento. Per quanto mi riguarda mi ritrovo quasi sempre a rivolgermi a produzioni indie, con lavori come undertale a regalarmi un sorrisone in faccia come nessun titolo mainstream sappia più fare. La chiusura di Runic è stata del tutto inattesa, uno shock per me, Torchlight 2 l’ho amato alla follia.
      Sì, forse stiamo invecchiando.Evidentemente siamo reduci di un tempo e di un gusto che non trovano più riscontro nel presente. Mi basta che ogni tanto qualcuno tiri fuori dal cappello un altro Mario Odyssey, un altro Doom, che Tim Schafer non decida di vendersi al miglior offerente, che Ken Lavine continui ad avere il coraggio di dire no ad una major per lavorare a ciò che desidera.
      Siamo diventati una nicchia. Ma siamo una nicchia con un sacco di ricordi. Qualcuno se lo ricorda ancora.

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