the last of us part 2

Il 2018 sarà durissimo per i negozi di videogame, servono soluzioni immediate

Nonostante nel 2017 siano usciti tantissimi videogame di qualità, i negozianti non se la sono passata sempre bene. Le difficoltà sono state evidenti sia per i piccoli retailer che per le più grandi catene, inclusi GameStop e GAME.

I problemi sono iniziati già sul finire del 2016, con le performance deludenti di Call of Duty Infinite Warfare. Il 2017 ha visto un incremento costante nelle vendite digitali e un declino delle copie fisiche vendute nei negozi. Collector e Limited Edition hanno fatto il possibile, ma non è stato abbastanza.
Nel 2017 i giochi tripla A hanno venduto fra il 30 e il 45% delle proprie copie attraverso gli store digitali di PlayStation 4 e Xbox One. Questo dato è stato ricavato dal mercato del Regno Unito, che comunque è un ottimo indicatore della situazione negli altri Stati.
Aggiungiamo poi un mercato PC quasi esclusivamente digitale, dove il retail rappresenta una percentuale poco rilevante in tutto il mondo.

nintendo switch nrsA risollevare una situazione piuttosto drammatica per i negozi fisici sono state le vendite hardware, in particolare quelle di Switch. La macchina Nintendo è risultata molto interessante per i retailer, catalizzando l’interesse dei giocatori grazie al software e godendo di un ottimo passaparola tra i giocatori. A parte questo, Switch è una console che si presta bene all’utilizzo di accessori, che a loro volta hanno aiutato il mercato. Che si tratti di custodie per trasportare la console, joycon addizionali, pro controller o batterie esterne, la macchina Nintendo ha saputo dare un ottimo contributo per tenere a galla i negozianti.


Switch ha “salvato” il 2017

Altro elemento da non sottovalutare è lo scarso spazio di archiviazione di Switch. E’ sicuramente un difetto per il consumatore, ma è anche un elemento che spinge all’acquisto di memory card, ancora richiestissime. E ancora, avere poca memoria sulla console ha spinto moltissimi giocatori a utilizzare principalmente software fisico invece che digitale.
Se su PlayStation 4 e Xbox One la percentuale di giochi digitali oscilla fra il 30 e il 45% del totale, su Switch si limita a un più modesto 20%. Questo dato ovviamente fa bene ai negozianti, che trovano nell’eShop Nintendo un concorrente meno aggressivo.

playstation-4-pro-ps4-pro-nrsSempre nel 2017, PlayStation 4 ha goduto di ottime vendite hardware, grazie a bundle piazzati a prezzi ottimi e all’interesse verso PlayStation 4 Pro. La variante più potente della macchina Sony ha fatto numeri di rilievo, compresi tra il 10 e il 20% del totale hardware venduto.
PlayStation 4 ha inoltre trainato il mercato del software, spinta in questo caso dagli ottimi videogame rilasciati quest’anno. E’ vero che la proporzione tra digitale e fisico è incrementata a favore del primo, ma è anche vero che il totale dei videogame venduti dai negozianti nel 2017 è stato quasi identico a quanto registrato nel 2016. In pratica la quantità di giochi venduti ha bilanciato il peggioramento del mercato retail rispetto a quello digitale, allineando la situazione a quella dell’anno precedente.


Le cose saranno molto più difficili nel 2018

Secondo le previsioni degli analisti le cose saranno però molto più difficili nel corso di questo 2018. Ci si aspetta un sensibile calo nelle vendite di PlayStation 4, causato in prevalenza dall’età della console. Il digitale continuerà ad avanzare rispetto al retail, e dal precedente 30/45% si potrebbe passare a un 30/55%, in base al singolo titolo.

La quantità di giochi rilasciati nel 2018 non riuscirà a compensare i danni causati ai negozianti dall’avanzata del digitale. I motivi sono due, ovvero l’eccezionale qualità e quantità dei giochi rilasciati nel 2017, e il fatto che alcuni dei più grandi sviluppatori siano già al lavoro su prodotti pensati per la prossima generazione di console, che si aspetta per il 2019.

Questi sono tutti fatti, dati e analisi di studi di professionisti del settore.


Previsioni da giocatore

god of war ps4Personalmente credo che quest’anno Switch continuerà a fare la parte del leone in quanto a vendite hardware, superando globalmente sia PlayStation 4 che Xbox One. Molto dipenderà dalla capacità di Nintendo di continuare a supportare la macchina con software e pubblicità adeguata, ma dopo l’eccellente 2017 credo che la strada sia in discesa.
Non sono ancora state annunciate killer application per il 2018, con Metroid e il nuovo Pokémon che non credo saranno rilasciati prima del 2019.

Mi aspetto che Red Dead Redemption 2 diventi il titolo più venduto dell’anno, e numeri interessanti dovrebbero arrivare anche da Far Cry 5, God of War, The Last of Us e il nuovo Spider Man. Bisogna però mettere in conto anche il discorso micro transazioni.
La frustrazione dei giocatori ci sta portando alla ricerca di un nuovo agnellino sacrificale. Ci siamo scatenati contro Electronic Arts, e adesso siamo alla ricerca del prossimo gioco che si azzarderà a mancare di rispetto alla community.

2K ha saputo capitalizzare con GTA Online, ma è necessario che non faccia stronzate con le micro transazioni di Red Dead Redemption 2. Ovviamente anche le altre major dovranno prestare grande attenzione al rapporto con loot box e affini, perché il disastro commerciale avvenuto con Star Wars Battlefront 2 potrebbe ripetersi con qualunque gioco. Direi che è stata la dimostrazione che una IP di rilievo e investimenti elevati non significano ottenere automaticamente i guadagni previsti.


I negozianti di videogame devono cambiare atteggiamento

A questo punto è chiarissimo che i negozianti debbano modificare approccio senza perdere altro tempo. In realtà è un cambiamento che sarebbe dovuto iniziare già durante l’epoca di PlayStation 3 e Xbox 360, ma non credo sia troppo tardi.
Il mercato retail morirà, è inevitabile, è solo questione di quanto tempo passerà prima che accada. I videogame console saranno venduti in digitale, esattamente come già avviene su PC. Continuerà ad esistere un minimo di spazio per i collezionisti, per chi vuole le edizioni speciali con steelbook e roba da tenere in mano. Ma si limiterà appunto a un “minimo di spazio”, una nicchia del mercato.

gabe-newell-nrsPer riuscire a sopravvivere, tutti i rivenditori fisici dovranno attrezzarsi in maniera intelligente. Gadget, action figures, retrogame, usato, manga e fumetti, tornei, magliette e vestiti, hardware PC, assistenza tecnica. Magari vedremo nascere dei café dove poter giocare, magari i negozi di videogame diventeranno più simili alle classiche ludoteche dove conoscere gente nuova con le stesse passioni. Forse vedremo artisti impegnati a decorare console e versioni custom dei gamepad.
Non sarà sufficiente aprire un negozio e aspettare che il cliente arrivi, bisognerà stuzzicarlo con iniziative intelligenti e soprattutto diverse dalla concorrenza.


Improvise, adapt, overcome!

In fondo il punto è proprio quello: tu cosa offri in più rispetto agli altri? I clienti cercano i prezzi bassi, cercano i programmi fedeltà, cercano consigli. I giocatori sono oggi molti più di quanti non fossero qualche anno addietro, bisogna coprire tutto lo spettro. Ricariche telefoniche, crediti dei diversi store digitali, un qualche tipo di integrazione con il gaming mobile, competenza e capacità di consigliare su giochi specifici. Fondamentalmente quello che serve davvero è creare delle community, dei clienti veri e appassionati, generare movimento intorno alla propria attività.
Non è affatto facile, occorre tempo, dedizione e i giusti agganci per consentire prezzi interessanti. Serve internet e servono i social, serve Ebay e serve, di nuovo, tempo.

E’ un momento molto complicato, il 2018 sarà senza dubbio un anno difficile per i negozianti. Il punto è che la situazione è complicata ormai da anni, e di certo le cose andranno a peggiorare. Una selezione sarà inevitabile, e sopravviveranno solo i più capaci.

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