La fusione tra roguelite e giochi di carte, si sa, non è di certo una novità dell’ultim’ora. Vista tuttavia la perenne carenza di titoli del genere, ogniqualvolta ne esce uno vale senz’altro la pena di dargli un’occhiata. Oggi parlerò nello specifico di Monster Slayers, uscito nel 2017 su PC ma solo da poco giunto su PlayStation 4. Proprio qui ho avuto modo di provarlo per la prima volta e, per quanto strano possa essere testare un prodotto simile sulla piattaforma Sony, si tratta in fin dei conti di un’esperienza sufficientemente gradevole e accessibile, seppur con alcune incertezze. Vediamo di approfondire.
Monster Slayers
Data di uscita: 15/05/2018
Versione recensita: PS4
Disponibile su: PC, PS4, XBO
Lingua: Inglese
Prezzo di lancio: 14,99€
Come suggerito in apertura, Monster Slayers combina azione e deck building. Si parte con la creazione del personaggio che utilizzeremo attraverso un editor piuttosto ricco, anche se alla fine data la natura decisamente volatile delle singole run -ed è lo stesso gioco a dircelo- si fa prima a randomizzare il tutto e lanciarsi in partita. Ci viene poi data la possibilità di scegliere la classe dell’alter ego da una raccolta molto nutrita. Alle canoniche quanto ben diversificate ladro, mago, barbaro, cavaliere e così via si uniscono drago e mercante, jolly per i più esperti che iniziano con bonus e malus alquanto pronunciati alle tre statistiche principali, vale a dire salute, mana e punti azione (richiesti per usare un certo tipo di carte).
Monster Slayers – Video Recensione
La trama, se così la si può chiamare, è a dir poco semplicistica. Facciamo parte di una gilda che si occupa di uccidere mostri e veniamo incaricati di farne fuori 3. Tutto qui. Non che mi aspettassi una storia degna di Yoko Taro ma è ovvio che si sarebbe potuto ampliare il discorso, come accade ad esempio in Armello o Hand of Fate, anziché soffermarsi a un brevissimo incipit composto da 5 righe di testo in croce. Ma sorvoliamo parlando del gameplay vero e proprio. Una volta entrati in game tocca scegliere il dungeon da cui iniziare dai 3 messi a disposizione in modo casuale. Dal momento che dovremo completarli tutti e i nemici all’interno scalano a seconda del nostro livello, l’ordine non sarà rilevante.
Selezionata l’area da esplorare, ci verrà affidato un compagno d’avventura dotato di un’abilità speciale che si ricarica dopo un certo numero di battaglie. Queste, allo stesso modo degli altri eventi, partono non appena si clicca sull’apposita casella nella mappa procedurale a scacchiera. È possibile trovare caselle con mercanti, tesori, trappole e quant’altro ma generalmente avremo a che fare con dei mostri. Gli scontri funzionano in modo simile a Slay the Spire, con la facoltà di giocare, pescare o scartare un numero variabile di carte ogni turno. Gli effetti variano dal semplice danno al blocco automatico di determinate azioni nemiche. Il combat system sa divertire, la collezione è senza dubbio corposa e varia di classe in classe, inoltre al game over vengono consentiti dei comodi upgrade permanenti ai mazzi e alle statistiche in vista delle run successive.
Monster Slayers va bene se vi state avvicinando solo ora al genere
Il castello, purtroppo, scricchiola in termini di bilanciamento. Se da un lato si possono acquisire nuove carte e migliorare il proprio mazzo nel corso dell’avventura, dall’altro la natura fortemente randomica dell’esperienza non permette una pianificazione strategica degna di un card game. Facile perdere a causa di pescaggi sfavorevoli e avversari di 1-2 livelli superiori che combinano valanghe di carte ogni turno. È anche vero che alla morte si acquisisce fama e dunque punti da spendere in potenziamenti permanenti, ma in tal modo l’unica strategia vincente risulta il grinding, ovvero morire in continuazione per accumulare upgrade. Non proprio la mia idea di sfida in un titolo del genere.
Ciononostante, almeno per me, il difetto principale di Monster Slayers risiede nel comparto tecnico. Preciso di non essere mai stato un giocatore pretenzioso sotto quel punto di vista, anzi adoro lo stile retro e la pixel art. Qui, però, gli sviluppatori hanno optato per un look da gioco flash oggettivamente brutto, sulla scia dei vecchi Plants vs Zombies ma peggio. Non aiutano la scarsa varietà di ambientazioni, nemici e un comparto sonoro appena nella media. Poco fruibili i menu, evidentemente studiati per l’utilizzo con il mouse, nei quali si rimane spesso inchiodati con analogico e d-pad per svariati secondi prima di poter posizionare correttamente il puntatore. Un pizzico di attenzione in più non avrebbe certo guastato.
Accettabile
A dispetto di un paio di lacune evidenti, Monster Slayers riesce a cavarsela con la sufficienza piena. Lo classifico indubbiamente come un buon punto di partenza per chi sia incuriosito dal genere, in quanto offre un gameplay rapido, vario e soddisfacente nel breve termine. Se invece si cerca un’esperienza tattica, profonda e dotata di un minimo di fascino narrativo ed estetico, meglio ripiegare su altri titoli. In alternativa gli si può dare una chance su Steam, dove viene venduto a 9€ contro i 15 dell’inferiore versione PS4.