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Moonlighter – Recensione | Il bottegaio che massacrava mostri a caso

Moonlighter è un intrigante titolo indie che riesce a mescolare dinamiche manageriali e di city-building con quelle più classiche ed inflazionate da roguelite e RPG. I guizzi di design implementati dagli sviluppatori danno origine ad un gameplay semplice e pulito che saprà coinvolgere il giocatore.

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Data di uscita: 29/06/2018
Versione recensita: PC (Steam)
Disponibile su: PC, PS4, XBO
Lingua: Italiano
Prezzo di lancio: €19.99

Ci troviamo a Rynoka, un piccolo paese nei pressi di un sito archeologico. Moltissimi anni prima dell’inizio della nostra avventura, degli scavi avevano portato alla luce misteriosi varchi dimensionali. Questi conducono a dungeon ricchi di incredibili ricchezze, segreti da scoprire e misteri da svelare. Rynoka era così divenuta famosa tra eroi ed avventurieri in cerca di gloria.

Purtroppo però divenne presto evidente, tra i coraggiosi che ne tentarono la conquista, che il dungeon fosse fin troppo pericoloso e l’attrattiva di Rynoka cominciò a ridursi drasticamente. La Rynoka dove comincia la nostra avventura è quindi ormai ridotta ad un’ombra dei fasti del passato. Noi vestiremo i panni del giovane Will, ultimo erede del Moonlighter, uno storico e famoso negozio di reperti. Il protagonista ha da sempre il pallino per l’avventura ed è mosso dalla curiosità di scoprire i segreti nascosti delle rovine. Lo accompagneremo nelle sue scorribande tra i vari piani del dungeon mentre cerca di ricostruire l’attività commerciale di famiglia e riportare il negozio allo splendore di un tempo.

Diversamente dai classici canoni del genere, non ci troveremo dunque a impersonare un giovane eroe né un paladino prescelto dal destino a compiere gesta eroiche. Ci troveremo invece ad essere un mercante che cerca di soddisfare la propria sete di curiosità mentre compie razzie all’interno delle rovine, alla ricerca di manufatti sempre più rari e preziosi da poter rivendere al miglior prezzo. Lo scopo di Will è infatti di riaccendere la fiamma del commercio nel negozio e ridare importanza al piccolo villaggio.

Moonlighter – Video Recensione

La storia, seppur semplice, è in grado di suscitare un naturale interesse. Come in altri titoli roguelite, durante le nostre peregrinazioni sarà possibile recuperare varie informazioni che ci permetteranno di scoprire dettagli sul dungeon e sui suoi segreti. Al completamento dei livelli sbloccheremo inoltre nuovi dialoghi con gli NPC del villaggio, che arricchiranno il substrato storico e forniranno indizi su Will e sulla sua famiglia, donando piacevolezza a tutto il canovaccio.

La componente grafica si sposa bene con le atmosfere che il gioco propone. La palette cromatica e lo stile ricercato sono in grado di appagare la vista del giocatore. In particolare il villaggio di Rynoka è curato in ogni minimo dettaglio, rendendo evidente la cura riposta dagli sviluppatori nella realizzazione degli scenari. Tolte le battaglie con i vari boss, il titolo non riesce però a mantenere lo stesso livello di attenzione al dettaglio grafico nelle diverse aree esplorabili del dungeon. Complice forse la loro natura procedurale, questi scenari rettangolari appaiono troppo semplici e spogli e non riescono a dar vita ad un level design particolarmente efficace. La loro struttura procedurale ricalca di fatto quanto visto in altri titoli analoghi come ad esempio The Binding of Isaac.

Nonostante questi limiti, gli sviluppatori sono però fortunatamente riusciti a evitare di generare zone troppo anonime o ridondanti che avrebbero reso l’esplorazione noiosa. Questo grazie anche alle 4 ambientazioni disponibili (Golem, Forest, Desert e Tech) a cui se ne aggiunge una quinta finale. I setting mostrano un’estetica sufficientemente distintiva e un sound molto azzeccato. La colonna sonora del titolo è infatti molto ben realizzata. Le tracce sono orecchiabili, ben caratterizzanti e riescono a dare un tocco in più all’intera produzione.

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Moonlighter prevede anche alcuni boss

Storia ed estetica riescono dunque ad adattarsi molto bene all’impostazione roguelite, permettendo così a Moonlighter di emergere tra la miriade di titoli dello stesso genere attualmente disponibili sul mercato.

Sprizzi di originalità sommati ad alcune idee apprezzabili riescono a far emergere anche il gameplay. Per tutta la durata del gioco dovremo far coesistere le due diverse anime di Will. Nelle fasi giornaliere saremo impegnati nella gestione del negozio, mentre in quelle notturne potremo dedicarci alle scorribande nel dungeon. Le due fasi non sono scorrelate, ma al contrario esplorare il dungeon alla ricerca dei manufatti più rari e preziosi sarà fondamentale per poter proporre l’indomani alla nostra clientela un set di oggetti sempre nuovi.

Durante l’esplorazione non avremo un inventario illimitato: la ridotta capienza dello zaino vincolerà il numero massimo di oggetti trasportabili. Ci si troverà quindi più volte a dover decidere se proseguire nel dungeon oppure tornare a casa e mettere in salvo il bottino recuperato. Il motivo per cui questa scelta è così cruciale è presto detto: se verremo sconfitti perderemo quasi tutto il contenuto del nostro zaino. Spingersi fino alle aree più recondite del dungeon significherà andare incontro a nemici sempre più aggressivi che metteranno a dura prova le nostre capacità di sopravvivenza.

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Moonlighter è graficamente molto piacevole e ispirato

Soprattutto nelle fasi iniziali, privilegiare la raccolta di manufatti si rivelerà una mossa azzeccata. Il reperimento di molti oggetti garantirà un maggiore potenziale di vendita che, se adeguatamente sfruttato, rimpinguerà in maniera consistente le finanze del giovane Will.
La fase di vendita si rivelerà essere molto dinamica. Dopo aver deciso quali oggetti vendere, dovremo gestire il flusso di clienti che si presenterà in negozio. In un determinato arco temporale si dovrà evitare di creare una fila alla cassa, rimpiazzare gli oggetti venduti, controllare che i malintenzionati non tentino di rubare gli oggetti in esposizione, dar ascolto a chi abbia richieste specifiche (side-quest) e verificare che il prezzo di vendita di ciascun oggetto sia appropriato. Questo ultimo punto sarà molto importante per la buona riuscita dei nostri affari. Starà a noi infatti capire, sulla base delle reazioni dei clienti, quale sia il miglior prezzo di vendita per ciascun manufatto.

Moonlighter incorpora anche un rudimentale sistema di domanda e offerta, dunque potremo facilmente tenere sotto controllo l’andamento dei prezzi, che potremo limare o far lievitare per massimizzare i guadagni.

Seppur la gestione del negozio possa a prima vista apparire complessa, in realtà risulta ben fatta e divertente. Anche nelle fasi più avanzate non diventa troppo caotica né ingestibile. Il ricavato economico dell’attività commerciale potrà essere utilizzato principalmente per tre cose: finanziare la costruzione di nuove attività commerciali nel villaggio, espandere e potenziare il Moonlighter, potenziare l’equipaggiamento del protagonista. Man mano che si prosegue nell’avventura, avere a disposizione ingenti somme di denaro diventerà essenziale per poter essere equipaggiati nel modo corretto nelle battaglie contro i nemici più ostici.

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Il sistema di combattimento di Moonlighter non è molto profondo ma sa divertire

Il sistema di combattimento è semplice ma funzionale, abbastanza diversificato. Potremo scegliere tra quattro armi per la distanza ravvicinata ed una per il combattimento a distanza. Per ogni arma avremo a disposizione un attacco standard e uno speciale, oltre alla classica schivata.
Una volta individuati i pattern di attacco dei nemici, sarà importante scegliere l’equipaggiamento migliore per bilanciare il danno inflitto quello subito. Attraverso il recupero di nuovi artefatti si potranno infatti sviluppare nuove armi e armature. Ovviamente armi sempre più forti incideranno sul nostro potere di attacco o sulla possibilità di causare stati alterati nei nemici, mentre le armature determineranno la velocità dei nostri movimenti, il numero di punti vitali e la resistenza ai danni.
Seppur in maniera limitata, saremo quindi in grado di personalizzare Will secondo lo stile che più si avvicina ai nostri gusti, anche se in termini di libertà si poteva chiedere decisamente di più.

Avere l’equipaggiamento corretto modificherà parecchio il coefficiente di difficoltà dei combattimenti, appiattendo un po’ l’esperienza generale. Si sposta forse un po’ troppo l’attenzione sull’accumulo di risorse invece che sull’accrescimento delle abilità del giocatore. Poiché la raccolta dei manufatti per la vendita o per lo sviluppo di equipaggiamenti è l’elemento cardine del gioco, per accumulare le risorse adeguate risulta essenziale rivisitare più volte le aree già esplorate. Questo aspetto del gameplay, che può apparire un po’ tedioso e potrebbe non soddisfare il gusto di una buona fetta di utenza, è fortunatamente reso un po’ meno improduttivo dalla presenza di varie side-quest commissionate da speciali clienti del negozio.

Consigliato

Anche se alcune componenti possono apparire troppo semplici, Moonlighter è comunque molto godibile e decisamente divertente. Le fasi gestionali si integrano bene con quelle più avventurose ed il ritmo di gioco complessivo è ben bilanciato. Nonostante entrambe le fasi non siano caratterizzate da chissà quale profondità, risultano essere ben strutturate e con molte sfaccettature.
Grafica e musica contribuiscono a far emergere Moonlighter dalla moltitudine di rougelite attualmente in commercio, rendendolo ben riconoscibile e molto accattivante.
La longevità si assesta su buoni livelli, poiché per un primo completamento sono necessarie almeno 10-12 ore di gioco. Il sistema di controllo risulta essere sempre reattivo, con un layout di comandi che facilita la navigazione dei menu nel diario. Anche l’assenza di bug durante la sessione giocata in questo provato è una nota di merito.
Tutti questi elementi concorrono nel rendere Moonlighter uno dei titoli indie più interessanti usciti in questo 2018.

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