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Never Stop Sneakin’ – Recensione

Se sentite la mancanza dei poligoni giganteschi dei tempi andati, Never Stop Sneakin’ potrebbe essere di vostro gradimento. Cerca di essere una parodia del Metal Gear Solid, l’indimenticabile capolavoro di Hideo Kojima rilasciato sulla prima PlayStation. In termini di sarcasmo e riferimenti ci riesce anche, quello che manca più che altro è un gameplay anche lontanamente paragonabile dal punto di vista qualitativo.
Questo gioco non è un vero e proprio tributo, quanto piuttosto una semplificazione dei concept più basilari del genere stealth. Con ogni probabilità andrà bene per chi è alla ricerca di un gioco accessibile, a cui dedicarsi magari in mobilità. Perché chi vuole un nuovo Metal Gear Solid resterà certamente deluso.

Never Stop Sneakin’ – Recensione

Non c’è Kojima alla direzione, e non c’è nemmeno una trama di chissà che tipo ad accompagnarci durante l’avventura. Il cattivone è un certo Amadeus qualcosa, un soggetto con una voce irritante che ha usato una macchina del tempo per rapire tutti i presidenti. Insieme al nostro team di super soldati speciali ci intrufoleremo nella base di questo signore per sventare i suoi piani criminali. Affascinante, no?
E’ chiaro che sia una trama pretestuosa, ha il solo scopo di creare delle scenette in cui ricreare in chiave ironica alcune sequenze viste nei vari Metal Gear Solid. Memorabile in tal senso il lancio dall’aereo che celebra la intro del terzo capitolo della serie.

Never Stop Sneakin’, trailer di lancio

Il gioco è suddiviso in missioni, niente open world. Il nostro compito sarà reclutare nuovi soldati speciali o cercare di recuperare particolari strumenti scientifici del cattivone di prima. In fondo sto tizio viaggia nel tempo, anche io andrei in giro sperando di imbattermi in una DeLorean.
Never Stop Sneakin’ è terribilmente semplice da giocare, direi fin troppo semplice. Il personaggio si muove utilizzando lo stick analogico sinistro… E basta.
Sul serio, non si spara, non ci si spalma contro le pareti, non si creano diversivi, non si fa rumore per distrarre le guardie, non le si strangola arrivando alle spalle. Tutto ciò che il gioco ci richiede è di muovere il personaggio, le altre azioni verranno eseguite in automatico.

Se la prospettiva non vi sembra molto interessante sappiate che avete più o meno ragione. Dico più o meno perché ci sono momenti in cui il gioco è piacevole, specie nelle fasi più avanzate dell’avventura. Per la maggior parte del tempo, tuttavia, il livello di sfida sarà veramente basso.

Abbiamo quindi una visuale dall’alto, controlliamo il personaggio con lo stick e lo conduciamo tra stanze e corridoi di questa base. Le guardie nemiche hanno il classico indicatore a cono che mostra il loro campo visivo. Ovviamente dovremo fare del nostro meglio per arrivare alle loro spalle e coglierle di sorpresa. Questo non significa che potremo esprimerci con elaborate tattiche di assalto: una volta arrivato alla giusta distanza, il personaggio attaccherà automaticamente. Il giocatore deve solo inclinare lo stick nella giusta direzione.


L’immediatezza va bene, ma Never Stop Sneakin’ esagera

E se ci scoprissero? Nessun problema, si applica lo stesso criterio. In questo caso se avremo delle munizioni disponibili il nostro eroe sparerà automaticamente e con una mira perfetta. Qualora fossimo a corto di proiettili invece sarà il caso di nascondersi senza perdere tempo.
Non è difficile quindi immaginare che abbiamo a che fare con un gioco che va praticamente in automatico. Tutto consiste nel cercare il giusto tempismo muovendosi tra guardie, corridoi e sistemi di difesa in maniera precisa e letale.
I percorsi delle guardie non sono affatto complessi, non perderemo tempo a capire quando sia il caso di farsi avanti. In Never Stop Sneakin’ non è difficile avanzare come delle furie, perché arrivare alle spalle delle guardie non comporta un impegno di chissà che tipo.
Tutto ciò non va molto d’accordo con la natura stealth del gioco, che viene davvero difficile far rientrare in questa categoria.

never stop sneaking

Ci sono un po’ di scenette animate

Negli ultimi anni mi è capitato di giocare a Invisible Inc. e a Volume. Sono due stealth molto più vicini a Metal Gear Solid in fatto di meccaniche di quanto non lo sia questo Never Stop Sneakin’. Il problema è che in quest’ultimo si ha più la sensazione di star giocando a un arcade.
C’è un moltiplicatore in alto a sinistra che ci spinge a uccidere le guardie il più velocemente possibile per ottenere più ESP (Espionage Points). Non perderemo tempo a guardare come si muovono i nemici, ci lanceremo sicuri di avere in canna qualche pallottola. I sistemi automatici faranno tutto il resto.

Completato l’obiettivo primario potremo continuare a picchiare gente e andare alla ricerca di segreti per ricevere ancora più ESP. Sbloccheremo tanti personaggi addizionali da utilizzare nelle nostre incursioni, tra cui un elicottero con una spada. Perché sì. Le stranezze sono innumerevoli, ci sono parecchie skin da aggiungere alle armi, si insiste molto sull’elemento caricaturale. Va bene così, andarsene in giro brandendo due wurstel ha metafisicamente il suo perché.

Molta delusione per gli scontri con i boss, non tanto per i combattimenti in sé ma perché manca del tutto la varietà. Incontreremo lo stesso boss un numero imbarazzante di volte, non si capisce bene per quale motivo. Il primo scontro sarà divertente, i ritmi restano sostenuti, ci si deve muovere con un minimo di attenzione, è gradevole. La decima volta che saremo costretti a uccidere lo stesso tizio cominceremo però a sospettare che le cose potessero essere gestite in maniera più intelligente.


Never Stop Sneakin’ è giocabile anche usando solo il touch screen

Ho apprezzato molto sia lo stile grafico scelto che l’accompagnamento sonoro. Lo sviluppatore ha riprodotto molto bene lo stile “blocchettoso” dei primi giochi 3D, è molto simile a quello di Metal Gear Solid su PlayStation. Il giocatore viene costretto a definire i lineamenti dei personaggi con la propria immaginazione, è un elemento che manca alle produzioni moderne. Qualche volta questo permette di creare un maggior attaccamento, ci si mette qualcosa di personale.
Il gioco è doppiato con un’interpretazione molto sopra le righe. L’aspetto è volutamente retro, e devo dire che rende bene.

Anche la colonna sonora si comporta egregiamente, le tracce sono davvero belle e accompagnano le nostre azioni in modo puntuale. Direi che sono musiche che non sfigurerebbero nemmeno in uno dei primi tre capitoli di Metal Gear Solid. Un ottimo lavoro.

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Never Stop Sneakin’ non riesce ad essere uno stealth game puro, è piuttosto una specie di arcade con delle componenti da puzzle game. Si lascia giocare, il gameplay è estremamente immediato, perfetto per una fruizione sul treno o in metro, anche per sessioni da pochi minuti. La ripetitività viene almeno in parte compensata dalla velocità dell’azione una volta che entreremo nello spirito del gioco. Correre da una parte all’altra uccidendo guardie e tenendo alto il moltiplicatore può essere gratificante, per quanto il livello di sfida rimanga comunque basso.
E’ un gioco che mi sento di consigliare a chi voglia un titolo dalle meccaniche semplici e accessibili, senza una profondità di chissà che tipo.
Per 5 euro in meno sarebbe stato più interessante.

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