Attraverso un piccolo video rilasciato ieri sera, Nintendo ha presentato una maniera nuova di giocare con Switch, chiamata per l’appunto Nintendo Labo. Durante la visione del video sono rimasto senza parole, mi rifiutavo di credere che non si trattasse di uno scherzo. Sapevo che la compagnia voleva presentare un prodotto pensato per i bambini, ma ciò a cui ho assistito è stato veramente troppo.
Labo consiste in fogli di cartone da piegare e montare insieme per creare delle periferiche anche complesse. Sono state mostrate ad esempio una canna da pesca, un pedale per filare, l’acceleratore di una moto e tanto altro ancora. Ero sconvolto.
Stavo guardando il video sul canale Twitch di everyeye, sono rimasto in silenzio fino alla fine. Poi il tizio italiano (immagino dello staff di everyeye) ha cominciato a parlare, definendo l’idea brillante. Lì ho capito di essere veramente invecchiato. Le argomentazioni sono state, dal mio punto di vista, assolutamente folli.
Labo viene dipinto come una cosa straordinaria, meravigliosa, spettacolare. Il prezzo di 70 o 80 euro viene giustificato da un “eh, ma dentro ci sono anche i minigame”.
Ragazzi… è un fottuto pezzo di cartone da piegare.
Sono minigame che non dovrebbero costare più di 15 euro… ma di che stiamo parlando?
Prima immagine ufficiale di Dark Souls Remastered per Nintendo Labo
L’unico punto su cui sono assolutamente d’accordo è il fatto che nessuno si potesse aspettare una cosa del genere, Nintendo è stata originale. E’ stata coraggiosa, la sua volontà di continuare a innovare e di mettere in discussione le regole fa certamente bene all’intero mercato.
Immagino ci sarà stata una conversazione tipo:
Kimishima: “E ora che cazzo facciamo con tutte le scatole di Wii U invendute?”
Reggie: “Mi è venuta un’idea!…”
Sul serio.
Un prodotto pensato per i bambini, fatto di cartone. Con le linguette e gli elastici. Scusatemi, ma vorrei portare la vostra attenzione su questa immagine:
Realisticamente, con tutta l’onestà intellettuale del mondo, quanto pensate che possa durare? Quante persone si toglieranno le scarpe prima di utilizzarla? L’unico aspetto positivo è che sia biodegradabile.
Pensiamo a un oggetto del genere nel mercato dell’usato. La colla vinilica la danno in bundle? Ok, troppo estremo: pensiamo a un oggetto del genere dopo un singolo mese di usura. Alcune delle periferiche hanno parti mobili, altre si affidano ad elastici interni per garantire il funzionamento, a mo’ di ingranaggi.
Pensiamo alle persone a cui sudano le mani. Cosa dovranno fare esattamente quando Nintendo Labo andrà a diventare sempre più umidiccio?
E ancora, pensiamo a chi non ha lo spazio di tenere tutte le periferiche montate contemporaneamente. Dovranno ripiegarle? Bisognerà smontarle e rimontarle? E quante volte sarà possibile farlo prima che il cartone sia da buttare?
Il concept di Nintendo Labo andrebbe anche bene
Nintendo Labo non è affatto una cattiva idea di per sé. I bambini tendono ad avere poca manualità rispetto a com’erano le cose una ventina di anni fa, da trentatreenne con un’infanzia relativamente normale me ne rendo perfettamente conto. Integrare il mondo dei videogame con qualcosa di più concreto e reale è bene, senza dubbio.
Il problema vero è la maniera in cui si sta proponendo nei fatti un concept molto valido. E’ come voler eliminare tutta la pletora di periferiche finte rilasciate all’epoca di Wii introducendo dei pezzi di cartone da assemblare a casa. Su Wii avevamo il volante, la pistola, la canna da pesca, la supposta, eccetera; su Switch avremo un elegante pezzo di cartone da piegare, offerto alla modica cifra di 70 euro. “Eh, ma dentro ci sono i minigame”. #Pernondimenticare.
Rinuncio a cercare di ragionare con individui del genere.
In realtà Nintendo Labo è la risposta definitiva a PSVR e HTC Vive
Ho anche letto che Nintendo Labo fosse la risposta di Nintendo alla realtà virtuale. Eh, perché nel video si vede anche una mascherina, il ragazzino aveva agli occhi incollati alla console. Quindi è realtà virtuale.
In pratica abbiamo risolto tutto. Anni e anni persi a cercare la visione stereoscopica, il tracking degli occhi del giocatore, le telecamere di posizione esterne, le telecamere superiori per il tracciamento della persona, l’oscillazione del collo, l’isolamento sonoro, la moltitudine di cavi e cavetti, il refresh del pannello, il framerate dei giochi, la potenza di calcolo della macchina: bastava sbattersi uno schermo davanti agli occhi e potevamo evitarci un ventennio di ricerche. Ricordatevelo la prossima volta che guardate la TV, se la mamma vi dice che siete troppo vicini ditele che state vivendo nella realtà virtuale.
Per la scienza.
Vi va di ridere? Nell’agosto del 2012 quel ritardato di Michael Pachter aveva dichiarato che i fanboy Nintendo avrebbero comprato qualsiasi prodotto della Grande N. Ovviamente i giocatori se la presero, partì una sommossa sulla rete e l’analista fece una nuova dichiarazione per spiegare meglio la propria posizione. Ecco le sue parole:
“Non penso che i fan Nintendo siano così stupidi da arrivare a comprare anche un pezzo di cartone. Una scatola magari, con sopra la scritta Nintendo, quella forse la comprerebbero. Ricordate di quando eri un bambino e ti portavano i regali? Quanto eri ancora molto piccolo non finiva per piacerti più la scatola che il regalo in sé? Penso che i fanboy Nintendo siano così.”
Era il 2012.
Nintendo Labo è pensato per i ragazzini, direi dai 10 ai 15 anni. Più piccoli non sarebbero in grado di costruire le periferiche e, anche se i genitori li aiutassero, credo che le distruggerebbero in tempi record. Oltre quell’età immagino che solo i più sfegatati appassionati Nintendo si interesserebbero a questo dispositivo, specie se venduto a un prezzo del genere.
Un po’ di storia personale
E’ tutto piuttosto strano per me, perché ho cominciato a giocare 28 anni fa su un NES e su un 386. Avevo circa 6 anni, sono cresciuto stabilendo che Nintendo fosse il bene mentre SEGA era il male. Questo ha fatto di me un nintendaro convinto, specie quanto conobbi The Legend of Zelda, ancora oggi il mio franchise preferito in assoluto.
Il disprezzo per SEGA si allargò a Sony al lancio della prima PlayStation, ma poco per volta le cose presero a cambiare. Non fu merito di Sony, ma paradossalmente di Dreamcast con Shenmue e di Xbox con Halo, quando finalmente realizzai che la console su cui girava il gioco non aveva assolutamente nessun valore, i capolavori potevano esistere ovunque.
Riuscii a riscoprire i grandi titoli della prima PlayStation, su tutti Final Fantasy VII, Vagrant Story, Chrono Cross, Xenogears. Tutti prodotti validissimi.
Ma a farmi cambiare del tutto idea su Nintendo, fu Nintendo. Il lancio di Wii fu per me agrodolce. Da una parte mi esaltai per le novità dei controlli motion, dall’altra rimasi terribilmente deluso dalla scelta della compagnia di non cercare la potenza hardware, che tanto mi aveva deliziato con Nintendo 64 e GameCube.
Immagino che tutti i giocatori di vecchia data abbiano in qualche modo sofferto quando i videogame si allargarono ai cosiddetti casual.
Fu una vera e propria rivoluzione, e da allora non siamo più tornati indietro. Oggi si fa tutto all’insegna dell’accessibilità, della micro transazione, del free to play, del guadagno facile reso possibile da utenti spesso sconsiderati.
Amare e odiare un’azienda allo stesso tempo
Per quanto Wii sia stata uno straordinario successo commerciale, agli occhi di un appassionato con 25 anni sulle spalle fu come un tradimento. Un tradimento che continuò quando la compagnia non inseguì i progressi tecnologici di Sony nel campo delle console portatili, preferendo un incomprensibile 3D.
A quel punto desideravo soltanto una console casalinga normale, con giochi normali, volevo che la magnificenza di Mario Galaxy venisse proposta su una macchina capace di gestire la grafica in Full HD, con un cavolo di gamepad tradizionale. Non mi vergogno di ammettere che più e più volte ho sperato che Nintendo venisse comprata in blocco da aziende come Microsoft, Apple o Google. Volevo che si rendesse giustizia a quelle IP sia in termini di controlli che in quanto a comparto tecnico. Se non su una macchina Nintendo sarebbe andata bene qualsiasi altra piattaforma, non mi importava.
Switch poteva essere una console straordinaria. Se solo avessero usato un pannello OLED, se solo avessero montato una batteria più capiente, se solo avessero previsto uno spazio di archiviazione maggiore, se solo avessero scelto un prezzo allineato con l’hardware, se solo il software non fosse stato sovrapprezzato.
Nintendo will Nintendo
E’ come se volta per volta Nintendo riuscisse sistematicamente a trovare una maniera per rovinare le cose, ormai da anni a questa parte. Per me è stato così con le console uscite fino a questo momento dai tempi di Wii fino ai nostri giorni. Non nego il successo di Wii né di Switch, ma mi hanno comunque deluso, per un motivo o per un altro.
E’ successa la stessa cosa con gli amiibo, introvabili, vittime di una speculazione forsennata su eBay, su subito.it, su Facebook, perfino negli stessi negozi di videogame. Sembrava quasi che Nintendo ci stesse facendo un favore nel distribuirli.
Ed è stato il caso anche di NES e SNES Mini, afflitti da politiche commerciali insensatissime.
Adesso sarà semplicemente il turno di Nintendo Labo.
Previsioni per il futuro
Adesso sono in questa strana condizione in cui mi auguro che il progetto fallisca come la Balance Board, Eye Toy e Kinect, in maniera tale che la compagnia non investa troppo denaro in possibili sviluppi futuri. Mi guardo in giro su ResetEra, su Destructoid, su YouTube e vedo solo gente entusiasta, e mi domando per quale motivo io non riesca a cogliere la stessa meraviglia che tutti vedono in Nintendo Labo.
Che tutti gli utenti della rete siano dei fanboy? Direi che è una possibilità davvero poco probabile.
Che io sia davvero invecchiato? Forse questo è un po’ più probabile. Ed è amaro.
Quale che sia il motivo, sarei davvero felice di riuscire a guardare questo nuovo progetto col vostro stesso entusiasmo. Per il momento tutto ciò che vedo sono pezzi di cartone venduti a 80 euro.
Non sei solo ?..
Credo sia davvero un brutto periodo per i gamers con qualche anno sulle spalle.
I tuoi articoli sono sempre i migliori.
Servirebbero più persone come te..mi sembra di vedere in giro solo ebeti che si accontentano di 4 pixel in croce..