Nintendo sta bloccando le cartucce fisiche?

E se vi dicessi che un gioco che possedete fisicamente, legalmente, potrebbe smettere di funzionare offline da un giorno all’altro? E se vi dicessi che Nintendo – sì, quella Nintendo che ci ha cresciuti – sta sabotando le cartucce dei suoi stessi giochi?
Magari ieri potevate tranquillamente giocare a Super Mario Wonder, ma oggi no. Perché avete aggiornato la console.
Non è fantascienza. È successo davvero. E potrebbe accadere con altri giochi. Anche con quelli che già avete acquistato.

La scoperta arriva da DoesItPlay?, l’organizzazione che monitora la compatibilità dei supporti fisici. Me l’avete segnalata anche sul gruppo Telegram, ed è a dir poco inquietante.
Il fatto è questo: Nintendo ha rimosso la possibilità di avviare offline Super Mario Bros. Wonder su Switch 2. Non è un bug. Non è un errore. È una scelta deliberata.

Il blocco si è verificato nel passaggio dal firmware 20.1.1 al 20.2.0. Dopo questo aggiornamento, le cartucce di Super Mario Wonder non si avviano più senza connessione internet la prima volta. La console obbliga a scaricare l’update, altrimenti non si può giocare. Era facoltativo. Ora è diventato obbligatorio.
E volete sapere la parte peggiore? È stato tutto intenzionale. Il gioco, lo stesso identico, su Switch 1 funziona offline senza problemi. Su Switch 2 no. E stiamo parlando di Super Mario Bros. Wonder, non certo di un titolo secondario.

E non è neanche un caso isolato. Giochi come Donkey Kong Bananza non forzano l’aggiornamento. Ma altri, come Super Mario Party Jamboree, sì. Succede quindi che installi Jamboree su Switch 2, scarichi l’update obbligatorio… e puff! Ti ritrovi con altri giochi bloccati offline.
Capite il paradosso? Tu installi un gioco nuovo, e perdi la libertà di usare quelli vecchi. È questa la retrocompatibilità che ci avevano promesso? Una che si mangia il diritto di giocare offline, di avere una console indipendente, o persino bannata? A me questa sembra una retrocompatibilità che cancella i diritti che pensavamo di aver acquisito acquistando quelle cartucce.
Secondo DoesItPlay?, si tratta di una violazione gravissima della fiducia tra giocatori, publisher e sviluppatori. E personalmente sono d’accordo, al 100%. È un vero e proprio attacco ai supporti fisici.

Nintendo ha dimostrato di avere il potere tecnico di bloccare retroattivamente giochi legalmente comprati e installati. E so già cosa diranno alcuni nei commenti:
“Ehi, siamo al tempo di Tiktok, Instagram e YouTube, vuol dire che internet ce l’abbiamo tutti…”
Certo. Ma domani?
Quando Switch 2 sarà una console vecchia, quando i server verranno dismessi… Cosa succederà a quei giochi comprati con i nostri soldi, che senza aggiornamento online non potremo più avviare? Io penso che quel giorno ci accorgeremo che le nostre cartucce non valgono nulla. Che erano solo un’illusione di possesso.
E no, non sto parlando di un futuro lontano. È successo da un giorno all’altro, con un semplice salto generazionale. Un aggiornamento. Una patch. E le nostre copie fisiche sono state mutilate.

Penso che al giorno d’oggi i videogiochi siano parte della nostra cultura, nel bene e nel male. C’è chi li vive per svago, chi per le storie, chi riesce a trarne anche una bellezza dalla componente artistica, trasporto emotivo. In ogni caso, sono opere. Opere da preservare.
Pensate all’impatto emotivo di uno Shadow of the Colossus, di uno Xenogears, ma anche di un recente Clair Obscur Expedition 33. Se i produttori possono bloccare retroattivamente l’accesso a un gioco fisico che hai comprato 10 anni fa, allora non l’hai mai posseduto davvero.

Come potremo far conoscere questi giochi alle nuove generazioni se saranno inaccessibili senza un update scomparso da anni? Ci sono già titoli dimenticati, mai ristampati, mai ripresi. Capolavori come Terranigma, Golden Sun, Xenogears. Vogliamo aggiungerne altri?
È pericoloso, ragazzi. Pericolosissimo.

Nintendo, con questa mossa, ci ha dimostrato che la proprietà fisica è un’illusione. Alcuni diranno che è sempre stato così: che anche le cartucce sono solo licenze. Ma se è così, allora almeno diciamolo apertamente. Perché il silenzio dei media mainstream su tutto questo è assordante.
Questa non è la prima volta che Nintendo ci prova: le famigerate Game Key Card sono appena state implementate, finte cartucce contenenti solo un codice download. E non va bene.

Oggi abbiamo una cartuccia vera, funzionante… bloccata. Non per motivi tecnici. Per volontà.
Per scelta. Perché un publisher ha deciso così. Questa è una guerra silenziosa. Una patch alla volta. Una versione firmware alla volta.
E il rischio è che questa scelta di Nintendo apra la strada agli altri: Sony, Microsoft, Valve.
Supporti fisici trasformati in token da convalidare online. Licenze che si possono ritirare, disattivare, bloccare.

Quando accetteremo tutto questo come “normale”, non ci sarà più ritorno.

Cosa possiamo fare? Di certo non restare zitti. Non minimizzare. Condividete quello che sapete. Parlatene. Fate girare informazioni, video, testimonianze. Pretendete rispetto e trasparenza da chi pagate profumatamente.
Se compri una copia fisica, deve funzionare.
Deve funzionare oggi, domani, tra 20 anni. Punto.
Perché se non difendiamo oggi i nostri diritti, domani non ci sarà più nulla da difendere.

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