Pokemon Spada e Scudo: imbarazzante tra bugie e cause legali

Se avete seguito le polemiche antecedenti l’uscita di Pokemon Spada e Scudo, saprete bene che stavolta Gamefreak l’ha fatta grossa e fuori dal vaso. Questi signori hanno mentito spudoratamente sulla questione modelli 3D e omesso dettagli importantissimi sulle mancanze dei due giochi. A parte questo gli Snorlax (grassi e pigri) dell’industria videoludica hanno soprattutto sfornato due tra i più deludenti capitoli nella storia del franchise.

Pokemon Spada e Scudo: davvero un problema di leak?

Ma prima di partire per la tangente e diventare la versione Gigantamax di me stesso, parliamo della notizia odierna. The Pokémon Company (società posseduta da Nintendo, Creatures e Gamefreak) ha aperto una causa contro gli ignoti leaker che hanno reso pubbliche una valanga di informazioni su Pokemon Spada e Scudo prima del lancio.
Più di 300 pagine delle guide strategiche ufficiali sono state condivise illegalmente sul web. Attraverso il data mining siamo venuti a conoscenza di dettagli dolorosi sui titoli, fra tutti l’assenza di circa metà del Pokédex nazionale. Ma c’è spazio anche per la sparizione di centinaia di mosse e altro ancora.

Secondo i legali dello studio di Perkins Coie, assoldati da The Pokémon Company per l’occasione, i leak avrebbero danneggiato in modo irreparabile il brand. L’azienda si aspetta dunque di ricevere un adeguato compenso, che a occhio e croce corrisponderà a qualche miliardo di dollari, centesimo più, centesimo meno.
Tutto questo nonostante le vendite stellari di Pokemon Spada e Scudo, circa 6 milioni totali, di cui un milione e mezzo al day one. Personalmente non ho voluto contribuire al successo di quella che reputo un’offesa alla mia intelligenza. Ho quindi deciso di acquistare Pokémon Spada attraverso un sito di key (follia per quanto mi riguarda, considerando che spendo centinaia di euro in collector’s edition e possiedo le edizioni fisiche di tutti i giochi Pokémon usciti finora).

Pokémon che non si evolvono negli anni

Eppure neanche il fan accanito dentro di me ha potuto accettare un comportamento tanto menefreghista e scorretto da parte di Gamefreak. Parliamo di uno studio che rilascia praticamente lo stesso gioco da 23 anni. Non ha mai saputo rivoluzionarsi con i passaggi tra le varie generazioni di hardware dando puntualmente la colpa alle console portatili di Nintendo.

Passino le limitazioni tecniche sui Game Boy e, per carità, anche su DS. Ma per lo meno dal 3DS in poi sarebbe stato lecito aspettarsi qualcosa di più. Su Switch ritorna lo stesso motore grafico usato su 3DS, già ridicolo per l’epoca, con pochissimi miglioramenti e prestazioni inaccettabili. E Pokemon Spada e Scudo vantano dei gloriosi 30fps con cali fino a singola cifra. Non mancano – giustamente – stuttering, pop in mostruosi e una conta poligonale spesso inferiore a quella dell’originale Ocarina of Time. Breath of the Wild, Doom e Luigi’s Mansion 3 girano a risoluzioni più alte e senza problemi.

Adesso penso sia chiaro a tutti perché non hanno mai sviluppato sulle console casalinghe Nintendo. Evidentemente non ne sono capaci, è sotto la luce del sole. Altrimenti non si spiegherebbero delle animazioni degne da asset flip su Steam, texture realizzate da mio cugino Gabriello con MS Paint ed effetti di illuminazione e fisica che dimostrano come questi sviluppatori siano prima di tutto dei pizzaioli. Non parliamo poi ovviamente della mancanza di doppiaggio, costa troppo. E Switch non è abbastanza potente per supportare dei doppiaggi, servono più terafloppi™!

Pokemon Spada e Scudo con struttura online obsoleta

E nonostante il comparto tecnico sia rimasto pressoché invariato da decenni, tutto il resto fatica a mantenersi sui livelli di eccellenza di Pokémon Smeraldo. Ci riferiamo, in particolare, ai contenuti endgame di Pokemon Spada e Scudo, e alla varietà offerta al giocatore. Anzi, andiamo sempre a peggiorare. Ci ritroviamo videogame poco longevi, con storie insipide, privi di novità sostanziali e con delle componenti multiplayer vecchie di 30 anni.
In un mondo parallelo potrebbe anche starmi bene il volersi concentrare esclusivamente sull’aspetto competitivo di Pokémon. Il problema sorge quando in un gioco venduto a 60€ nel 2019 manca il matchmaking persino nei raid, unica nuova feature di Spada e Scudo. Essenzialmente è un’infrastruttura online vagamente simile al mercatino di Subito.it.

Per chi non lo sapesse, le interazioni in rete tra giocatori vengono gestite attraverso una sorta di bacheca annunci. Qui degli adesivi ci diranno quali attività si stanno svolgendo in un determinato momento. Anacronistico e disordinato, sì, ma in teoria potrebbe anche funzionare. Il problema è che questi adesivi non si aggiornano in automatico e seguono la regola del cazzo di cane. L’utente è quindi costretto ad aspettare l’apparizione illuminante del tasto “aggiorna” per poter trovare qualcuno con cui scambiare, lottare e via dicendo.
È un sistema talmente imbarazzante da costringere a disconnettersi e riconnettersi a internet per forzare l’aggiornamento. Dato che il processo richiede svariati secondi, il risultato è una bacheca in cui l’80% delle sessioni risultano piene o scadute. Tutto ciò ignorando le frequenti disconnessioni random dovute al sovraccarico dei server e alla trascinante furbizia di GameFreak.

I raid sono una componente imprescindibile per l’ecosistema competitivo di Pokémon Spada e Scudo. Essenzialmente sono l’unico modo per ottenere dei Pokémon con nature nascoste e con 4 IV garantiti. Ci si ritrova dunque costretti ad intraprendere un costante esercizio di pazienza per potersi poi tuffare negli scontri versus. In questo caso infatti abbiamo il matchmaking, siamo proprio dei fortunelli. Peccato che ci siano altri problemi…

Tralasciando il rateo di cattura dei Pokémon Gigantamax, più basso del quoziente intellettivo di una saponetta, l’esperienza online è pessima. Gamefreak, sapendo di aver fatto una cappella, ha intelligentemente spedito le copie review in ritardo e con funzionalità online disattivate.

Pokemon Spada e Scudo figli di decisioni folli

A questo splendido quadretto aggiungiamo il Dexit, centinaia di mosse tagliate, comparto tecnico disastroso ed una difficoltà ridicola. C’è poi l’assenza di endgame, di GTS, di mega-evoluzioni e l’aumento ingiustificato di prezzo, oltre alle boiate dei PR prima del lancio. Ecco quindi che otterremo l’incendio in discarica meglio conosciuto come Pokémon 76.

Dite che ho ferito i sentimenti di Gamefreak? A sentire le loro dichiarazioni il morale è ai minimi storici, mancano tempo e staff per fare roba di qualità. Peccato che Masuda e compari posseggano una fetta non indifferente di The Pokémon Company. E l’utile netto annuale della compagnia si aggira sui 100 milioni di dollari. Avrebbero tutte le risorse per assumere programmatori, artisti, designer e gli stilisti di Dolce & Gabbana.

Però non lo fanno, preferendo mandare avanti un brand del genere con appena 120 persone, peraltro incompetenti. Non è un’esagerazione, hanno davvero uno staff sottodimensionato a questi livelli. Pensate che Platinum Games ne ha 211, Level-5 ne ha 300 e Bandai Namco intorno ai 700.

Però ehi, i danni irreparabili al franchise li fanno i leak, non di certo incompetenza e scarsa attenzione. Bisogna esigere milioni di risarcimento dai poveri cristi su Discord, ogni schifosa monetina. Riflettiamo un secondo su quanto detto finora e poi valutiamo se effettivamente valga ancora la pena di supportare gentaglia simile.

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