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[Recensione] Destiny: L’Oscurità dal Profondo (DLC) – Poco divertimento a caro prezzo

Data di Uscita 9 Dicembre 2014 Lingua Italiano (parlato e sottotitoli)
Piattaforme PS3, PS4, Xbox 360, Xbox One Versione recensita PlayStation 4

Il lancio di Destiny è stato probabilmente l’evento videoludico più atteso dell’intero 2014. La nuova IP di Bungie e Activision si è proposta infatti di miscelare in maniera più o meno originale le dinamiche dei classici MMORPG con il gameplay tipico dei first person shooter. Il risultato non ha saputo purtroppo mettere tutti d’accordo, e il gioco ha un po’ tradito l’incredibile hype generatosi prima del lancio, per colpa principalmente di una certa penuria nei contenuti e di scelte di game design del tutto incomprensibili. Dopo alcuni mesi di polishing e una situazione decisamente più stabile di quanto non fosse in origine, Destiny si arricchisce adesso del suo primo DLC. Andiamo allora ad analizzare questo L’Oscurità dal Profondo.

Destiny: L’Oscurità dal Profondo (DLC) – Poco divertimento a caro prezzo

Partiamo da una delle discriminanti più importanti quando si tratta di DLC, ovvero il prezzo. Se avete acquistato il Season Pass di Destiny, avrete speso 35 euro per portarvi a casa questa espansione più la successiva, in uscita nel corso dei prossimi mesi. Diversamente, dovrete sborsare 20 euro. In entrambi i casi, il rapporto qualità prezzo è insoddisfacente, specie dopo la “lezione DLC” impartita di recente da Nintendo a tutti i publisher del mondo con il suo Mario Kart 8.

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L’Oscurità dal Profondo aggiunge alcuni contenuti al gioco base, suddivisi in un incremento di livello per i nostri personaggi, mappe per il multiplayer, equipaggiamenti, missioni, Assalti e Imprese. Tutto inizierà con Eris, che dopo essere sfuggita alla minaccia di Crota cercherà riparo alla Torre, narrandoci una storia gradevole mentre le tenderemo la mano per sventare la nuova minaccia dell’Alveare.
Iniziamo col dire che siamo felicissimi di non doverci sorbire il caro Peter Dinklage (attore straordinario, ma non da ascoltare e riascoltare 24 ore al giorno) con la sua parlantina e i suoi “Mi serve tempo / Ci vorrà tempo / E’ veloce, un po’ troppo per essere e a piedi“. La narrazione che accompagna le diverse missioni è molto meno banale e scontata di quanto abbiamo visto nel gioco base, e ci auguriamo che l’azienda continui su questa strada.
La storyline principale si dipanerà attraverso tre sole missioni, tutte piuttosto brevi, le prime due anonime, la terza decisamente gradevole. Le ambientazioni che andremo a visitare includeranno scenari già visti, sapientemente sfruttati per aggiungere nuove locazioni attraverso questo DLC. Se da una parte in molti hanno bocciato tale decisione chiedendo delle zone del tutto nuove, da parte nostra riteniamo che la scelta di Bungie non sia stata sbagliata, in quanto si dà maggiore coerenza e senso al mondo di gioco, offrendo nel contempo delle locazioni inedite.

L’avversario principale di questa espansione sarà Omnigul, maliarda non esattamente socievole, che non avremo la fortuna di uccidere durante le tre missioni iniziali.
Questo perché, una volta completate, tali missioni sbloccheranno una serie di nuove Taglie (per l’occasione rinominate in Imprese) attivabili ancora grazie alla nostra Eris. In questo caso si tratterà di vere e proprie quest, non molto impegnative né particolarmente originali.
In particolare, Bungie ha avuto la malsana idea di inserire tre quest del tutto prive di guida o di indicatore su mappa, che lasceranno i giocatori parecchio spiazzati. Da parte nostra, benché sapessimo in anticipo dove andare, non abbiamo ben compreso in che modo svolgere le missioni stesse, che indicano genericamente di recarsi in tre aree del Cosmodromo per uccidere degli obbiettivi. Bisogna svolgerle durante un Assalto? Bisogna recarsi semplicemente nell’area al livello base? Bisogna usare il matchmaking? E se non sapessimo dove si trovano questi luoghi? Perché mai non utilizzare il solito indicatore di direzione già visto nel resto della produzione? Decisioni misteriose da parte di un team di sviluppo che proprio con Destiny aveva operato delle scelte a dir poco discutibili, e che continua su una linea a nostro avviso poco lucida.


Ad ogni modo, dopo una serie di quest mediocri, L’Oscurità dal Profondo chiude la propria storia con una Impresa assolutamente ottima, che ci metterà direttamente contro Omnigul e il suo esercito di minion. La missione finale è stata anche aggiunta agli Assalti (Strike) casuali che fanno parte del PVE di Destiny, in maniera tale da dare un minimo di respiro al povero Sepiks Primo e al nostro Prelato Arconte preferito.
Nello scontro con Omnigul c’è tutto ciò che Bungie avrebbe potuto e dovuto fare per rendere Destiny un prodotto eccellente, a partire da un level design convincente, a continuare con una certa varietà nel bestiario, a finire con lo stanzino in cui affronteremo la stessa Omnigul, angusto, su due livelli, oscuro e zeppo di strutture da usare per ripararsi.
Prescindendo dall’alta qualità della missione, permangono tutti i pregi e i difetti di Destiny, partendo da un gunplay al momento imparegiabile e finendo con la mortificante intelligenza artificiale degli avversari. Ancora una volta avremo a che fare con nemici che si scaglieranno contro le Luci di giocatori già morti, crivellando di colpi un cadavere mentre gli altri membri del party sono liberi di agire in tutta tranquillità.
E ancora una volta avremo a che fare con il ridicolo range di aggro, che ci permetterà di giocare sul sicuro, in quanto i nemici non ci inseguiranno se arretreremo a sufficienza. In pratica i diversi avversari hanno come una zona di competenza, basata per l’appunto sul proprio punto di pop. Una volta che il bersaglio sarà fuori da tale zona, essi si limiteranno a fare marcia indietro verso il proprio territorio. L’effetto è senza mezzi termini inaccettabile nel 2014, e francamente non comprendiamo per quale motivo gli sviluppatori abbiano optato per una decisione del genere.

Passando ad altro, gli utenti PlayStation potranno gongolarsi con un nuovo Assalto presente nella playlist randomica, e chiamato The Undying Mind. Non una missione particolarmente lunga o innovativa, ambientata in un’area riciclata dove ci muoveremo in maniera speculare rispetto all’originale. Fortunatamente il combattimento con il boss è molto piacevole, principalmente grazie ad un buon design del terreno di scontro, che costringe a muoversi continuamente per non venire massacrati dal fuoco nemico.

Come probabilmente già saprete, la nuova espansione consente tra le altre cose di aumentare il proprio livello di Luce fino al 32. Ciò è possibile grazie ai nuovi equipaggiamenti, ma anche in questo caso sono state operate delle scelte che non comprendiamo. Se in precedenza si poteva raggiungere il livello 30 utilizzando equip con Luce 30, adesso sarà necessario usare (e cappare) equip 33 per raggiungere il livello 31, e usare equip 36 per raggiungere il livello 32. Confusi? Bene, anche noi.
Naturalmente anche le armi sono state adeguate ai nuovi standard, con nuovi pezzi leggendari ed Esotici che vanteranno un danno superiore. Sarà possibile inoltre potenziare le armi Esotiche già esistenti grazie al NPC Xur, che come al solito sarà presente alla Torre durante i weekend. Per migliorare l’arma in nostro possesso dovremo acquistare da lui il corrispettivo potenziamento. I potenziamenti in vendita saranno però randomici, dunque dovremo sperare ogni settimana che il nostro NPC di fiducia abbia ciò di cui abbiamo bisogno, pena un’attesa che si protrarrà almeno di un’altra settimana. Altra scelta poco sensata da parte del team di sviluppo, che ci auguriamo possa essere modificata il più presto possibile.

Il piatto forte de L’Oscurità dal Profondo è senza dubbio il nuovo raid da sei giocatori (ancora una volta niente matchmaking, esattamente come per La Volta). Per quanto alcuni siano riusciti ad arrivare alla fine e a vincere già dal primo giorno, il livello di difficoltà è in questo caso
piuttosto elevato, in linea con il precedente raid endgame. La varietà di situazioni è buona, e in generale è richiesta una coordinazione non indifferente. Le ricompense ci permetteranno di mettere le mani su armi dal danno aggiornato, su equipaggiamenti con Luce 36 e su oggetti nuovi necessari al potenziamento dei nuovi equip. Apprezzabile il fatto che, da questo punto di vista, il farming appaia come meno casuale e più soggetto ad una progressione che ricompensa il tempo investito.
Continuiamo a non essere d’accordo con la scelta di Bungie di impedire il matchmaking, decisione a nostro avviso assurda.

Passando invece al multiplayer sono state aggiunte tre nuove mappe. Una di queste sembra è Impatto Celeste, che sembra voler accontentare gli utenti Xbox offrendo spazi molto ampi e dimensioni generose, facendo un po’ da rimpiazzo alla mappa su Marte esclusiva delle piattaforme PlayStation. Dobbiamo comunque segnalare come le dimensioni di tale mappa siano forse anche troppo generose, con tempi morti poco entusiasmanti e un non indifferente vantaggio per i cecchini. Per il momento Impatto Celeste è utilizzata solo nella modalità Scontro, siamo certi che la giocabilità sarà molto più apprezzabile non appena la si inserirà nella playlist Controllo.
Il Calderone e Pantheon sono invece due mappe concettualmente molto simili, ma allo stesso tempo diametralmente opposte. Entrambe sono caratterizzate da spazi molto angusti, ma se Pantheon favorisce scontri uno contro uno in virtù della generosa dimensione della mappa, Il Calderone punta più su un costante senso di tensione, causato da spazi limitati e da un radar che quasi costantemente sarà sporcato del rosso degli indicatori. Entrambe le mappe danno il meglio di sé nella modalità Rissa, l’unica attualmente disponibile. E’ comunque prevista l’implementazione anche nelle altre playlist.

Ultimo elemento che è giusto analizzare è la natura stessa di questo DLC, per certi aspetti poco conciliante con la versione base del gioco.
Fondamentalmente, riteniamo che un DLC abbia il compito di espandere l’esperienza di gioco, aggiungendo contenuti addizionali che offrano – a chi lo desidera – la possibilità di approfondire la propria immersione in un prodotto. In nessun caso un DLC dovrebbe limitare o scalfire l’offerta del gioco base, cosa che purtroppo avviene in questo L’Oscurità dal Profondo.
Chi non acquisterà l’espansione infatti vedrà ridursi la quantità di contenuti a propria disposizione, e questo è inaccettabile. Nella fattispecie, gli Assalti del Giorno e gli Assalti Settimanali potranno non essere disponibili, qualora il sistema scegliesse una missione contenuta nell’espansione di cui non siamo in possesso.
Sarebbe stato semplice e logico inserire due diverse playlist, una per chi è in possesso dell’espansione e una per chi utilizza la versione base del gioco, in maniera tale da non scontentare nessuno. Tuttavia, per qualche motivo Bungie non ha avuto tanta lungimiranza, e anche in questo caso non possiamo che bocciare una scelta di design a nostro avviso del tutto assurda, nonché scorretta nei confronti del consumatore.

Conclusioni
Se avete continuato a giocare a Destiny fino a questo momento non c’è davvero nessun motivo per cui non dovreste acquistare L’Oscurità dal Profondo. Alcune missioni sono divertenti, la narrativa non è invadente, i nuovi Assalti, il raid e le mappe multiplayer oscillano tra il discreto e l’ottimo. Tuttavia, la quantità di contenuti proposta non giustifica il prezzo di vendita, a nostro avviso troppo elevato. Ma più di tutto, ciò che non appoggiamo è la maniera in cui Bungie continui a proporre meccaniche del tutto prive di senso, su tutte la castrazione del gioco base. L’Oscurità dal Profondo sa essere divertente. Ma non darà a nessuno un motivo per apprezzare maggiormente il gioco, né per perdonarlo delle proprie mancanze.
+ Alcune missioni ottime
+ Due delle mappe multiplayer sono splendide
+ Bungie ha ascoltato le lamentele sullo Spettro
+ Gunplay ancora insuperabile
+ Design visivamente eccellente
– Rapporto qualità prezzo insoddisfacente
– Tre Imprese inutilmente spiazzanti
– Ancora nessun matchmaking per i raid
– Luce degli equip priva di criterio
– Gioco base castrato per chi non acquisterà il DLC
– Permangono i soliti problemi del gioco

Metascore ND/100

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