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[Recensione] Homefront The Revolution – Ho visto cose…

Data di Uscita 20 Maggio 2016 Lingua Italiano
Piattaforme PC, PS4, One Versione recensita PC

Homefront the Revolution è stato vittima di uno sviluppo a dir poco travagliato, passando per diversi studi di sviluppo, publisher e assistendo alla chiusura di THQ. La visione originale del gioco aveva un grande potenziale, sarebbe stupido cercare di negarlo, e gli sviluppatori hanno fatto del proprio meglio per cercare di raggiungere gli obiettivi prefissati, forse.
Tuttavia, quando i piani iniziali sono così ambiziosi è necessario avere alle spalle investimenti, tempo e soprattutto una certa stabilità durante le fasi dello sviluppo, stabilità che è venuta purtroppo a mancare. Alla fine si è deciso di rilasciare Homefront the Revolution sul mercato dopo aver creato una notevole aspettativa nei giocatori, ma lanciando un gioco che senza dubbio non era pronto per la commercializzazione, e che lascia intravedere la propria grandezza solo attraverso un velo di bug, difetti tecnici ed errori di valutazione macroscopici.

Homefront the Revolution

Il gioco è ambientato in una sorta di presente alternativo in cui gli Stati Uniti sono stati conquistati da una Corea (adesso unificata) oppressiva e che fa la parte del cattivone di turno, una situazione su cui il paffuto Kim Jong-un si sarà ritrovato a fantasticare più di una volta, probabilmente nudo e sudaticcio. Il concept è affascinante, non molto lontano da quello dei più recenti Wolfenstein, il problema è che a parte qualche buona idea Homefront the Revolution cade a pezzi.

Idealmente ci troviamo di fronte a un ibrido first person shooter adventure, vagamente riconducibile ai vari Far Cry per struttura a missioni, ambientazione (quasi) open world, zone da liberare per consegnarle nuovamente alla popolazione e via dicendo.

La storia viene ben presto sepolta da personaggi stereotipati davvero poco credibili e da uno sviluppo che procede in maniera estremamente meccanica: tra chi si crede di essere il Gandhi della situazione cercando una risoluzione non violenta a prescindere dai milioni di morti, continuando con i nostri assalti ad aree fortificate in cui potremo ignorare i nemici correndo come ossessi verso la meta assistendo all’immediata scomparsa di tutti gli avversari, Homefront The Revolution non riesce in alcun modo a catturare il giocatore, trasudando mediocrità da tutti i pori.
Emblematiche le prime battute del gioco, dove ci ritroveremo davanti due NPC assolutamente identici, in quanto gli sviluppatori non hanno realizzato più di una decina di modelli da spalmare per tutto il gioco.

In linea di massima ciò che dovremo fare sarà andare a zonzo da una parte all’altra, liberando aree fortificate, uccidendo nemici, facendo saltare in aria strutture e via dicendo, tutte operazioni che avrete sicuramente già fatto da qualche altra parte. A una totale mancanza di ispirazione strutturale e alla tediosa ripetitività si associano una quantità sconfinata di difetti tecnici che francamente sono disarmanti.

Provando il gioco su PC con una GTX 970 ci siamo dovuti sorbire una veste grafica a dir poco mediocre e un framerate che definire instabile sarebbe un eufemismo. Tutto ciò rende gli scontri a fuoco molto più difficili di quanto non dovrebbero, anche perché il gunplay e il feedback delle armi sembrano essere stati presi di peso da un gioco vecchio di almeno 10 anni. L’estremo rinculo dell’arma e l’inevitabile crollo nel framerate azzerano la voglia di giocare o di confrontarsi con gli avversari, motivo per cui tante volte abbiamo preferito metterci a correre cercando di raggiungere la meta prima di venire crivellati di colpi. Facendo questo infatti la zona verrà istantaneamente conquistata dalla popolazione, i soldati nemici scompariranno magicamente e saremo tutti contenti. Va da sé che le sparizioni “magiche” avvengono anche durante gli scontri, con avversari degni di meme “Nope!” e conseguente depop. Giusto per la cronaca, vale anche il discorso contrario: camminate per i fatti vostri, magari ve ne state lì a raccogliere funghi, poi un soldato vi appare in faccia e vi dà una fucilata in bocca. Because science.

homefront the revolutionVogliamo però parlare anche di intelligenza artificiale? Perché a quanto pare gli sviluppatori non ne hanno mai discusso, considerando adeguati degli NPC che si comportano da perfetti imbecilli.

La città in cui si svolge Homefront The Revolution è popolata da cittadini evidentemente impediti che non riescono a capire come muoversi o a trovare percorsi da seguire. Si arriva ad estremi in cui situazioni apparentemente drammatiche si trasformano in parodie di sé stesse, con fuoco e fiamme da tutte le parti, noi a fare i Rambo della situazione e una carrettata di NPC che cercando di fuggire si bloccano tutti sistematicamente davanti a un’automobile o qualunque altro cavolata che si trovi sulla loro strada. Incontrare l’ostacolo non li porterà a cercare un percorso diverso: continueranno a correre spalmandosi in allegria contro l’ostruzione, cadendo per terra, rompendo le animazioni e assumendo pose che non sfigurerebbero in Assassin’s Creed Unity, con colli che si allungano e si torcono tipo pollo strozzato male e un ragdoll che non potrà non farvi sorridere. Almeno fin quando non realizzerete che questo gioco viene venduto a prezzo pieno.

Ai glitch per intelligenza artificiale si sommano quelli legati alla fisica: avete presente i sassi? Le pietruzze? Quelli che entrano nelle scarpe e sono fastidiosissimi. Sì dai, li conoscete; sapevate che un sasso può impedire a un’auto corazzata da guerra di procedere? Perché io non lo sapevo, ma a quanto pare esistono alcuni sassi che, a prescindere dalle dimensioni, riescono a bloccare l’avanzata di un mezzo da battaglia con ruote alte ottanta centimetri. Fortuna che il pilota insisterà facendo schiantare il veicolo più e più volte sempre nello stesso punto, magari quel dannatissimo sasso imparerà la lezione!
Parlando di fisica, il gioco ci ha terrorizzati quando ci è capitato di investire qualcuno guidando un veicolo. Non c’è un “tud”, un impatto, il mezzo passa attraverso soldati e civili come fossero un parto della vostra immaginazione. Panico.

homefront the revolutionBizzarro che in un disastro simile servano circa 25/30 ore per portare a termine l’esperienza (ci rifiutiamo di definirla avventura), in un quantitativo eccessivo di operazioni tutte simili le une alle altre e che in pochissimi vorranno completare.
Vi è sempre da considerare lo sperimentalismo che è in noi: Homefront The Revolution ha così tanti bug che può essere interessante proseguire per vedere fin dove si riesce ad arrivare.
I soldati nemici hanno gravissimi problemi di cataratta, a volte vi vedono, altre volte no. La distanza non è influente, né il fatto che stiate utilizzando delle coperture. Dipende dalla cataratta. True Story™.

Conclusioni
Potreste usare Homefront the Revolution come regalo da fare a qualcuno che odiate, potreste usare il disco a mo’ di shuriken per uccidere i vostri nemici in real life, mentre la custodia può trasformarsi in un pratico porta-noccioline.
Per il resto c’è Far Cry, c’è Wolfenstein, c’è la Briscola.
Non sprecate qui i vostri 60 euro.
Valutazione scala 1/10

3.5
+ Setting interessante
+ Custodia in ottima plastica
+ Disco perfettamente rotondo
– Un concentrato di bug
– Frustrante da giocare
– Ottimizzazione non pervenuta
– Ripetitivo
– Riciclo di asset senza ritegno
– Cliché e banalità a iosa
– Intelligenza artificiale imbarazzante
– Fisica totalmente da rivedere
– Gunplay arcaico, legnoso e non divertente
– Venduto a prezzo pieno

*Recensione basata su una copia acquistata dalla redazione*

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