Life is Strange nrs

[Recensione] Life is Strange – Capitolo 1: Chrysalis

Data di Uscita 29 Gennaio 2015 Lingua Inglese
Piattaforme PC, PS4, One Versione recensita PC

E’ una Square Enix più propositiva e coraggiosa del solito quella che decide di abbracciare il progetto Life is Strange, scommessa made in DONTNOD Entertainment da poco arrivata sul mercato con Chrysalis, primo dei cinque episodi che comporranno l’avventura completa. Il titolo attinge da fonti quali le avventure grafiche di Telltale Games, l’interazione ambientale tipica di un Heavy Rain e influenze cinematografiche di produzioni cult come The Butterfly Effect. Tanta carne al fuoco insomma, per un prodotto ancora imperfetto, ma certamente molto interessante.

Life is Strange – Capitolo 1: Crysalis

Protagonista della vicenda è la giovane Max Caulfield, studentessa appassionata di fotografia appena divenuta maggiorenne. Il suo rifiuto nei confronti delle frivolezze, il sentirsi per molti versi strana e in difficoltà nella relazioni umane, sono elementi che aiutano nella definizione della sua personalità, e che potrebbero portare un buon numero di giocatori a rivedere nella ragazza in questione la propria adolescenza.

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Max è in fondo una persona molto comune, estremamente comune, se vogliamo diversa da ciò che a quell’età è lo standard e dalla generale omologazione che può esistere in una scuola. Proprio la scuola sarà uno dei setting principali di questo primo episodio, dove verremo introdotti alla misteriosa scomparsa di una studentessa, con ogni probabilità nodo centrale nel futuro sviluppo della storia.

Life is Strange non è però una semplice avventura grafica a tema thriller o pseudo-poliziesco, in quanto la nostra Max si accorgerà ben presto di essere in grado di riavvolgere lo scorrere del tempo. In questo primo episodio non si approfondiscono i motivi di tale capacità, sta di fatto che la risoluzione dei semplici enigmi proposti dagli sviluppatori sarà incentrata su questo particolare gimmick, concedendoci di avere con i diversi personaggi lo stesso dialogo più volte, e dando le risposte più opportune per ottenere dei vantaggi, o per impostare il rapporto nella maniera a noi più congeniale.
E’ stato fatto un buon lavoro per evitare di creare situazioni nettamente positive o nettamente negative, dunque si tratterà nella maggior parte dei casi sul capire quali risposte convenga dare, magari proprio sulla base del nostro personalissimo carattere. La maniera sfumata di gestire i dialoghi somiglia in tal senso a quanto fatto da Telltale in lavori come The Wolf Among Us e The Walking Dead, solo che in questo caso saremo in grado di riavvolgere il tempo e di modificare le nostre risposte per testare le reazioni dell’interlocutore, scegliendo quale strada preferiamo seguire.

L’aspetto probabilmente più curato dell’intera produzione è la ricostruzione ambientale, non tanto per quanto riguarda grafica o design, ma piuttosto per la ragguardevole mole di oggetti con cui potremo interagire o che potremo osservare. A partire da volantini appesi al muro, libri o quaderni, attrezzatura video, TV, o ancora il nostro stesso cellulare, un divano, un letto o uno stereo, moltissimi elementi che compongono l’ambiente circostante ci offriranno una qualche possibilità di interazione, spesso e volentieri senza una reale finalità, se non un maggiore coinvolgimento del giocare e la creazione di spazi che risultino in effetti molto credibili.

Un contorno che dunque risulta ottimamente realizzato, e una meccanica di base piuttosto intrigante. Il problema di questo primo episodio sorge però con la sceneggiatura, molto (forse anche troppo) cadenzata, per una narrativa che non sa al momento rapire lo spettatore/giocatore, a meno che questi non sia incline a immergersi tra i mille dettagli curati dal team di sviluppo. Fondamentalmente, considerata la tipologia di gioco, viene difficile non fare un raffronto con il passo trovato nelle opere di Telltale, o con quello dell’eccellente Heavy Rain di David Cage. Piuttosto, Life is Strange si appoggia su tempi simili a quelli delle avventure grafiche vecchio stile, con il grande Tim Schaffer a troneggiare nella nostra mente.
Diversamente dai lavori Lucas però, il primo episodio di Life is Strange non vanta alcun personaggio memorabile, con l’intero cast dei comprimari afflitto da stereotipi e cliché che qualsiasi amante del cinema saprà riconoscere. Avremo dunque la classica tipetta popolare e odiosa, il professore figo, la sfigata della situazione, il riccastro viziato, la ribelle e via dicendo, mentre la nostra Max sarà in effetti l’unica ad apparire un minimo più stratificata, anche in virtù delle nostre possibilità di scelta durante i dialoghi.

Dal punto di vista tecnico il gioco appare piuttosto in linea con la sua natura da produzione a basso budget. I modelli poligonali sono semplici, le texture idem, mentre il sistema di illuminazione appare di buon livello. Abbiamo riscontrato dei difetti anche piuttosto evidenti nella sincronizzazione tra il parlato e i movimenti delle labbra, per un effetto finale poco gradevole. La qualità del doppiaggio è di per sé buona, in particolare per quanto riguarda la protagonista Max.
Le espressioni facciali non contano sulla stessa ricchezza apprezzata in The Walking Dead, The Wolf Among Us e Tales from the Borderlands, cosa da imputare probabilmente allo stile visivo adottato, che tendendo al realismo rende più complessa l’animazione rispetto a una produzione in Cell o Toon Shading.

Conclusioni
Il primo episodio di Life is Strange ci introduce a un prodotto potenzialmente molto interessante, diverso dalle classiche storie interattive così come anche dalle avventure grafiche standard. Per il momento di tratta però – per l’appunto – di potenziale: la trama non è ancora decollata, i personaggi comprimari appaiono a nostro avviso troppo stereotipati e la meccanica di base del gioco sembra non essere ancora sfruttata a dovere. L’ottimo lavoro svolto sulle ambientazioni, le notevoli possibilità di interazione e l’originalità della situazione rendono comunque il gioco meritevole del nostro tempo e della nostra attenzione. Speriamo solo che lo sviluppatore riesca ad aggiungere mordente nei prossimi episodi.
+ Coinvolgente grazie all’interazione ambientale
+ Potenziale notevole per lo sviluppo della trama
+ Riavvolgere il tempo è intrigante
– Trama poco entusiasmante
– Troppi cliché e stereotipi
– Meccanica del riavvolgimento temporale poco sfruttata

Metascore 79/100
Life is Strange (Season Pass) | Steam | 19.99€

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