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[Recensione] Shovel Knight – Onore agli 8bit

Shovel Knight è riuscito prima nella sua impresa su Kickstarter, ma ha continuato poi a generare una notevole dose di hype nei giocatori, promettendo di riportarci indietro nel tempo fino alla gloriosa epoca degli 8bit. Citazionismo da una parte, tributi da un’altra, ma tanta, tantissima qualità sotto una veste grafica che, forse, ai più giovani farà storcere il naso, ma che noi, trentenni dalle innumerevoli memorie, non abbiamo potuto che adorare.
Scopriamo insieme allora quanto vale questo Shovel Knight.

Shovel Knight – Onore agli 8bit

Shovel Knight è un prodotto attento ai dettagli, sarà chiaro da subito. Fin dalle schermate iniziali per essere precisi, dove pochissimi colori ci introdurranno alla nostra prefazione, poco più che un pretesto per catapultarci nell’avventura vera e propria. Usando una campionatura squisitamente midi e immagini disegnate al computer e colorate con pochissimi cromatismi, apprenderemo di Shovel Knight – protagonista della vicenda – e Shield Knight, sua dolce metà, nonché del maleficio che porterà la nostra bella a sparire nel nulla. Superata la dovuta fase di depressione, il nostro eroe deciderà che è tempo di mettersi in azione per difendere il regno degli uomini, ormai alla mercé di creature e stregoni di ogni sorta.

Il gioco è un platform vecchio stampo, caratterizzato dunque da una certa quantità di fasi action, e arricchito da un considerevole numero di segreti, bonus, extra e possibilità di potenziamento per il nostro personaggio. I livelli saranno ovviamente in rigoroso 2D e a scorrimento orizzontale, in ambientazioni molto ispirate, in cui i developer sono stati attenti a garantire una forte varietà stilistica e di design. Cura per i dettagli, come dicevamo appunto all’inizio di questa review, confermata dalla bellezza degli scenari che rendono ovvio l’amore degli sviluppatori per il gioco in questione. In nessun caso si avrà insomma la sensazione di avere a che fare con un prodotto realizzato senza criterio o sotto pressione, ma piuttosto saremo testimoni di una rara dimostrazione di qualità nel design, grazie a livelli che reggerebbero tranquillamente il confronto con produzioni classiche dell’epoca 8bit.
Giocando a Shovel Knight sarà quasi automatico confrontare il gioco in questione con pietre miliari della storia del gaming, quali Super Mario Bros. 3, Ufouria, Zelda II – Adventures of Link e Duck Tales. E da una parte è vero, questo avverrà per il fortissimo citazionismo di Shovel Knight. Ma sarà anche e soprattutto merito delle indiscusse qualità di questo titolo.
Tralasciando il citazionismo, probabilmente il gioco che più di tutti ci ha ricordato questo Shovel Knight è stato The Angry Video Game Nerd Adventures, produzione di altissima qualità uscita in tempi recenti, che a sua volta desiderava rendere omaggio ai tempi che furono, riuscendoci in pieno. Shovel Knight si spinge anche oltre, grazie a meccaniche più profonde, una migliore stratificazione e un più elevato livello di rigiocabilità.

Il giocatore di vecchia data non avrà alcun problema a rapportarsi a questa produzione, ma nemmeno i più giovani troveranno un titolo ostico o frustrante. Piuttosto diremmo che Shovel Knight è adeguatamente impegnativo, offrendo un buon livello di sfida durante il primo playthrough, e rendendo le cose decisamente più difficili nel New game+.
Un sistema a check point ci accompagnerà all’interno dei livelli, permettendoci di non disperare anche se non siamo cresciuti a pane e Super Meat Boy. Non esiste un vero e proprio game over, né un conteggio delle vite, e saremo dunque liberi di riprovare determinate sezioni tutte le volte necessarie alla nostra riuscita. La penalità per la nostra prematura dipartita sarà di perdere una parte del nostro denaro, cosa piuttosto seria, almeno nelle fasi iniziali dell’avventura. Proprio il denaro sarà infatti fondamentale per potenziare il nostro impavido cavaliere, acquistando incrementi per gli HP, per il Mana, comprando armamenti o nuove pale da battaglia, e altro ancora. Fortunatamente, tornando al punto della nostra morte avremo modo di recuperare il bottino perduto, di fatto azzerando ogni tipo di penalità.

Per spostarci tra i vari livelli utilizzeremo una mappa molto simile a quella presente nel vecchio Super Mario Bros 3, per NES, dove le varie locazioni saranno indicate da icone, raggiungibili attraverso percorsi semi-obbligati. Oltre ai quadri dove dar sfoggio delle nostre doti da scavatore potremo anche visitare alcuni villaggi, dove far rifornimenti e spendere appunto il nostro denaro. Ci saranno inoltre alcuni stage bonus, dove potremo dedicarci ad attività secondarie, come la pesca.

Tecnicamente il gioco si presenta molto bene, merito soprattutto del grandissimo stile che trasuda dalla produzione. I colori sono pochi, accesi, sgargianti, i contorni netti e definiti, le bitmap quasi emozionanti nel loro potere di rievocare ricordi. La colonna sonora saprà rapire fin da subito tutti i giocatori di vecchia data, con melodie in midi orecchiabilissime, piacevoli da ascoltare in ogni situazione, ben diversificate e sempre adatte al livello in cui ci troveremo.
Gradita la possibilità di avere più slot per il salvataggio, e il supporto alla croce direzionale per gli spostamenti, entrambi elementi a cui sempre più di rado i developer sembrano dare importanza.

Parlando invece di problematiche non c’è davvero molto da dire. Sì, il gioco è breve, e sarà possibile completarlo in circa 5 o 6 ore, ma considerato il prezzo budget a cui viene proposto e la qualità dell’esperienza non ci sentiamo di considerare la longevità come un difetto. Inoltre la modalità New Game + permetterà di affrontare una seconda volta l’avventura con una drastica riduzione dei checkpoint, aumentando in maniera significativa il livello di difficoltà. Sembra inoltre che nel prossimo futuro verranno rilasciati degli update dei contenuti in forma totalmente gratuita, quindi non ci sentiamo di muovere una critica alla produzione sotto questo punto di vista.
Unico pseudo-difetto che abbiamo trovato è una mancanza di progressione nel livello di difficoltà di alcuni dei boss, tutti eccellenti, ma alcuni forse troppo facili da portare al tappeto. Si tratta però davvero di voler cercare il classico pelo nell’uovo.

Conclusioni
Promosso su tutti i fronti: Shovel Knight è un gioco imprescindibile per chiunque abbia vissuto l’era degli 8 e 16bit sulla propria pelle, nonché un’ottima occasione per i più giovani di riscoprire una maniera di fare videogiochi che nel tempo si è perduta. Ci voleva un team indipendente, ci voleva Kickstarter e ci voleva una pala. Un classico istantaneo, e uno dei migliori platform che abbia mai giocato. In assoluto.

+ Design dei livelli sublime
+ Gameplay semplice ma gioco impegnativo
+ Colonna sonora eccellente
+ Alto livello di rigiocabilità

Metascore 85/100
Shovel Knight | Steam | 14,99€

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