sometimes you die

[Recensione] Sometimes You Die – Sovvertire le regole

Data di Uscita 20 Luglio 2015 Lingua Inglese
Piattaforme iOS, Android Versione recensita Android

Per certi versi questo Sometimes You Die è riconducibile al geniale The Stanley Parable. Parliamo di una sorta di meta-gioco, un titolo pensato prima di tutto per mandare un messaggio all’utente, e non per fornire un gameplay di per sé divertente o impegnativo. Ci avvicineremo dunque a questa recensione consapevoli che il target di Sometimes You Die sia molto particolare, per un titolo rilasciato più di un anno fa su iOS ma arrivato solo ora su dispositivi Android.

Sometimes You Die

La parte puramente ludica di questo gioco consiste in un platform minimalista 2D a scorrimento, dove dovremo affrontare una serie di quadri in successione utilizzando la nostra agilità e la precisione dei controlli, ottimamente bilanciati da parte degli sviluppatori.
Controlleremo un semplice quadratino, i movimenti a nostra disposizione ci permetteranno solo di muoverci a destra o a sinistra e di effettuare un salto.

Le trappole presenti nei livelli consisteranno prevalentemente in spuntoni affilati e lame rotanti; basterà essere colpiti un’unica volta per morire, ma proprio la morte di dimostrerà una delle meccaniche alla base di questo titolo. Perdere una vita significherà infatti che il nostro cadavere resterà perfettamente immobile nello scenario, mentre il giocatore potrà continuare l’avventura con un nuovo quadratino, che potrà sfruttare il morto come rampa o per raggiungere zone altrimenti troppo distanti. Impilare cadaveri su cadaveri ci permetterà di creare strutture elevate, complesse, ci consentirà di evitare trappole mortali e di procedere attraverso i livelli che compongono l’offerta.

Il punto è che, come dicevamo, Sometimes You Die non nasce per divertire con meccaniche originali o con un level design solido, ma piuttosto per comunicare con il giocatore e per lanciare un messaggio.
Un narratore dalla voce robotica leggerà in ciascun livello una frase – o frammento di frase – e, lentamente, ci coinvolgerà in un monologo di assoluto effetto, che toccherà un gran numero di argomenti.
Si parlerà del concetto di gioco in sé, di ciò che interpretiamo come divertente e gratificante, della relatività degli elementi, dell’importanza delle regole e delle ricompense, delle aspettative che ciascun giocatore nutre nei confronti di un prodotto del genere.

sometimes you die

Il tema principale di questo Sometimes You Die è il sovvertimento di ciò che è considerato normale, la capacità di modificare in maniera radicale il nostro rapporto con i problemi della vita, la differenza tra il fallimento e la riuscita, la necessità della sconfitta per raggiungere la vittoria, e la possibilità di ribaltare la prospettiva che abbiamo sulla vita stessa.
Tematiche certamente altisonanti e pretenziose, che vengono però discusse in maniera elegante e raffinata, attraverso frasi concise, parole stampate senza un preciso criterio sullo sfondo dei diversi livelli, destinate a suscitare nel giocatore sensazioni marcate eppure confuse, quasi si volesse suggerire uno stato d’animo che, senza ben capire perché, arriva.
L’accompagnamento sonoro eccellente, la voce robotica scelta per il narratore e la maniera in cui il gioco ci stuzzica sul finale con espedienti d’alta classe sono tutti elementi che contribuiscono a dar fascino a una produzione brevissima (non vi serviranno più di una quindicina di minuti per arrivare alla fine) ma dal forte impatto emozionale, psicologico e intellettivo, riportandoci alla memoria il già menzionato The Stanley Parable. Manca in questo caso l’ironia e la libertà d’azione del bellissimo indie del solitario impiegato Stanley, ma alcune idee e “dimostrazioni di forza” del software sono senza dubbio pregevoli.

Conclusioni
Sometimes You Die dialoga con il giocatore e incita la mente alla riflessione su tematiche psico-fisiche che è davvero raro veder proposte in un videogame. Tacciato da alcuni detrattori come un’incitazione all’anarchia e alla ribellione, Sometimes You Die è senza dubbio brillante in quanto opera in sé, ma non ha quasi nulla da offrire dal punto di vista ludico, complice una longevità irrisoria e livelli fin troppo semplici. Considerato che lo scopo del gioco è però trasmettere un messaggio piuttosto che divertire, questo prodotto resta caldamente consigliato a chi abbia apprezzato il capolavoro che risponde al nome di The Stanley Parable, o a chi apprezzi tematiche come quelle presenti nel bellissimo The Swapper.
Valutazione scala 1/10

8.0
+ Brillante
+ Tematiche profonde presentate con eleganza
+ Le dimostrazioni di forza della IA sono splendide
+ Rimane impresso nella memoria
– Ludicamente molto povero

*Recensione basata su una copia promo fornita dal publisher*

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *