Steins Gate

Recensione: Steins;Gate – Tra citazioni ai manga e fisica quantistica

Steins;Gate è una visual novel sviluppata da 5pb e Nitroplus uscita inizialmente nel 2009 come seguito di Chaos;Head e prequel di Robotics;Notes, altri lavori dei due studi giapponesi che confluiscono nella serie Science Adventure.
Nonostante il gioco fosse già disponibile su PC via JastUSA, gli sviluppatori hanno deciso di effettuare la transizione su Steam delegando MAGES.INC. del porting, più raffinato rispetto alla versione precedente grazie al nuovo look in Full HD.
Prima di iniziare vi avvisiamo che la nostra recensione non conterrà spoiler di alcun tipo, pertanto degli eventi specifici della trama parleremo soltanto per sommi capi.

Steins;Gate

Uscita 09 Settembre 2016
Lingua Inglese
Piattaforme PC, PS3, PSV
Versione recensita PC
Prezzo al lancio 31,99€

In Stein;Gate il tema principale è quello dei viaggi nel tempo, argomento decisamente intrigante ma al contempo parecchio abusato da svariati anime e visual novel nel corso degli ultimi anni.
Nel gioco vestiremo i panni di Okabe Rintaro, uno stravagante diciottenne autodefinitosi scienziato pazzo alla costante ricerca di complotti da sventare, che un bel giorno si ritrova intrappolato all’interno di una spirale di eventi indecifrabili, su tutti l’apparizione di una macchina in grado di modificare il passato.
Probabilmente chi ha già visto la serie animata del 2011 comprenderà appieno la geniale originalità del titolo in questione, definibile senza indugi come pioniere -almeno in suolo nipponico- nel suo genere narrativo; altri forse lo considereranno soltanto parte marginale del filone di avventure simili di recente produzione, tra cui Zero Escape e Boku dake ga inai machi (Erased).

Ma il punto è che, secondo noi, Steins;Gate surclassa la concorrenza con estrema facilità.
Il modo in cui riesce a trattare la tematica dei viaggi temporali evitando di scadere nel banale, nel già visto, nell’assurdo e invece rendendola addirittura credibile con l’esposizione di basi scientifiche nonché eventi realmente accaduti ha in sé dell’incredibile.

La sceneggiatura fa trasparire un’ottima conoscenza da parte dello scrittore di argomenti disparati, dalla cultura pop giapponese (e non solo) alla fisica quantistica, astronomica, persino alla neuropsicologia.
Si tratta di una delle storie più intriganti e complesse mai esposte in un videogioco ma non per questo arcana, giacché non mancano fiumi di note a margine e spiegoni talora anche troppo lunghi, a nostro parere il maggior difetto del titolo.
Gli eventi nudi e crudi sono interessantissimi, non fraintendeteci, tuttavia il modo estremamente prolisso di portare avanti certi dialoghi spezza un po’ il ritmo della narrazione portandola a dilungarsi per oltre 35 ore.
Ciò si nota soprattutto nelle fasi iniziali, dove la lentezza regna sovrana fino al momento cruciale che dà il via al vortice inarrestabile di guai per il protagonista e i suoi amici; la trama mantiene ugualmente un livello pregevole, eppure le irregolarità nel ritmo del gioco potrebbero infastidire una buona fetta di utenza.

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Per lo meno la splendida caratterizzazione dei personaggi colma in parte il problema noia nelle suddette sezioni, forte dell’humor nerd tipicamente nipponico capace di sfondare più volte con scioltezza la quarta parete e arricchire le conversazioni di divertenti gag tratte da anime/manga storici come Le Bizzarre Avventure di Jojo o Ghost in the Shell.
Bellissimo lo spaccato sulla Tokyo moderna, della quale si evidenziano con obiettività pregi e difetti ma soprattutto se ne riesce a offrire una sintesi accuratissima che la rende in qualche modo familiare persino a chi non ha mai avuto la fortuna di visitarla.

Poco da dire, invece, sul gameplay.
L’interazione è scarsa, si limita alla sporadica scelta di opzioni di dialogo sotto forma di chiamate ed SMS al cellulare di Okabe.
Tenete presente che in molti casi non si tratta di scelte comprensibili in quanto le risposte ai messaggi di testo potranno sembrare spesso dei nonsense.

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In realtà il modo di approcciarsi agli interlocutori telefonici (si può anche scegliere di ignorarli) porta ad ottenere finali diversi, complessivamente 5, a seconda delle scelte effettuate in tal senso.
Consigliamo dunque di salvare non appena avvertite di trovarvi di fronte a un bivio perché altrimenti avrete bisogno di ulteriori playthrough per giungere al vero finale, che definire commovente è dir poco.
Non molto da aggiungere neanche sotto il versante tecnico, trattandosi di una visual novel.
I disegni hanno uno stile caratteristico e i colori appaiono rilassanti, però avremmo preferito vedere più varietà per quanto riguarda espressioni e pose dei personaggi, talora incongruenti rispetto al parlato.
La stragrande maggioranza dei dialoghi è doppiata egregiamente, come da tradizione giapponese, e con nostra grande sorpresa la traduzione (solo inglese) risulta piuttosto accurata dall’inizio alla fine.
Buona, infine, la soundtrack, sebbene sia soggetta a dei saltuari loop dalle durate medio-lunghe, mentre gli effetti sonori lasciano un tantino a desiderare.

In sintesi
Steins;Gate si ritaglia uno spazio speciale tra la moltitudine di visual novel che affollano un mercato rimasto ancora sostanzialmente radicato nel territorio nipponico.
Il titolo sfodera prerogative in parte sconosciute ai colleghi del genere, godendo di una profondità narrativa davvero invidiabile impreziosita da personaggi eccezionali e un numero spropositato di citazioni mai fuori luogo sia ad eventi realmente accaduti sia a quelli tratti da qualsivoglia universo fittizio, da Star Wars a Dragon Ball.
Peccato per l’eccessiva verbosità che penalizza la brillantezza della storia, longeva sì ma non di rado noiosa a causa del vizio di allungare il brodo in modo abbastanza evidente; inoltre l’interattività scarseggia, essendo il gameplay limitato alla gestione di chiamate ed SMS a risposta multipla, ma questa è una caratteristica insita pressoché in tutte le visual novel.
Se siete disposti ad ignorare tali difetti o siete semplicemente amanti del genere, in Steins;Gate troverete un meraviglioso mix di emozioni e colpi di scena, valorizzato dalla sapiente trattazione di una tematica così affascinante come quella dei viaggi nel tempo.
Valutazione scala 1/10

8,8
+ Profondo e colto in tutti i sensi
+ Storia memorabile e cast da urlo
+ Longevo…
– …ma troppo prolisso
– Limiti tecnici audiovisivi

Recensione basata su una copia acquistata dalla redazione. 

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