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[Recensione] Street Fighter V – Una demo eccellente, ma resta una demo

Data di Uscita 16 Febbraio 2016 Lingua Italiano
Piattaforme PC, PS4 Versione recensita PC

Street Fighter V è un capitolo decisamente strano della serie targata Capcom, il primo a venire rilasciato sul mercato in una forma chiaramente incompleta. Il produttore ha voluto fare questo esperimento, forse perché oggi come oggi sempre più publisher si affidano a contenuti aggiuntivi successivi al lancio, forse perché c’erano delle scadenze da rispettare, forse per valutare l’interesse degli appassionati prescindendo dai contenuti. Il punto è che spendere tra 60 e 70 euro per un gioco incompleto e dar fiducia allo sviluppatore riguardo il futuro del titolo è qualcosa che possiamo comprendere quando a chiedercelo è un piccolo gruppo indie. Vedere uno dei nomi più importanti dell’industria fare una cosa del genere è un po’ diverso.

Street Fighter V

Street Fighter V può essere considerato a tutti gli effetti una demo del gioco vero e proprio. Gli sviluppatori hanno già pianificato una roadmap per i prossimi mesi che porterà all’implementazione di feature addizionali, tra cui lo shop integrato nel gioco, una modalità Storia molto più cinematica di quella attuale, e naturalmente nuovi personaggi. Una demo dunque, ma una demo di altissima qualità, perché i contenuti presenti sono quasi perfetti, e ci hanno lasciato pienamente soddisfatti. Procediamo però con ordine, perché non è assolutamente detto che questo gioco faccia al caso vostro, anche se foste fan di vecchia data.

Le modalità presenti in Street Fighter V sono meno del solito ma, numeri a parte, la cosa che lascia più stravolti è l’assenza della classica modalità Arcade. Prendere in mano il pad e lanciarsi in una partita contro l’intelligenza artificiale non sarà più possibile, a meno che non decidiamo di rivolgergi alla variante Storia, una per ciascuno dei 16 personaggi presenti al lancio. In teoria questa modalità dovrebbe darci informazioni sul background dei lottatori, spiegarne le motivazioni, approfondirne il carattere e il passato. In realtà si tratta di poche righe di testo che sembrano essere state scritte in fretta e furia e che non aggiungono assolutamente nulla allo spessore dei personaggi. A questo aggiungiamo che gli scontri non saranno gestiti con la classica regola del “al meglio dei tre”, ma saranno combattimenti da un singolo match, dunque piuttosto brevi. Ciò si traduce in una modalità Storia che non ci terrà impegnati per più di dieci minuti per personaggio: la completeremo tutta in poco più di un’ora. Esatto, un’ora.
Si tratta pur sempre di un picchiaduro, dunque nessuno qui si aspetta campagne da venti o trenta ore, ma terminare la storia di un personaggio iconico come Ryu in dieci minuti non è esattamente la cosa più gratificante del mondo.

Chiaro a questo punto che Capcom volesse puntare tutto sul multiplayer competitivo, che fortunatamente si affida a un netcode solido, praticamente privo di alcun tipo di lag e accompagnato da alcune modifiche strutturali al gameplay che si prestano bene a una fruizione online. Parliamo in particolare del fatto che le combinazioni di mosse e le varie chain possano ora essere eseguite con un delay maggiore tra un comando e l’altro, cosa che da una parte rende le concatenazioni più agevoli, dall’altra aiuta chi non abbia una connessione ottimale.
Sfortunatamente, i server di Capcom non hanno retto proprio bene al lancio, e i primi giorni sono stati caratterizzati da notevoli problematiche tecniche, tra cui l’impossibilità di effettuare il login e cadute di connessione nel bel mezzo dei match. Problemi che possono capitare al lancio di un gioco qualsiasi, ma che ci si aspetta un po’ meno quando il prodotto è palesemente stato pensato per l’online.
In questo momento Street Fighter V è dunque un gioco multiplayer competitivo condito da un single player che fa esclusivamente da contorno, dunque se il vostro interesse primario è combattere contro la CPU o se in generale avete una connessione poco affidabile questo prodotto non fa per voi.

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A una cronica mancanza di contenuti si associa una qualità del gameplay ineccepibile: Street Fighter V è un gioco dannatamente divertente, che svecchia le meccaniche viste nel quarto capitolo, resta fedele al proprio stile ma introduce anche novità di rilievo che modificano radicalmente l’approccio necessario da parte dei giocatori.
Sia i vecchi che i nuovi (quattro) personaggi sono stati bilanciati alla perfezione, mantenendo le movenze tipiche di lottatori celebri come Chun-Li, Zangief o Vega, ma aggiungendo anche delle new entry che siamo certi faranno presto breccia nel cuore dei giocatori.
Il selvaggio Necalli è quello che ci ha colpito di più, un combattente brutale, divertente da giocare, concettualmente molto dark e graficamente caratterizzato in maniera divina. Ma anche gli altri tre lottatori sono molto particolari e assolutamente piacevoli da provare e da assimilare.
Fondamentalmente, le modifiche apportate al gameplay fanno sì che tutti i personaggi – anche quelli vecchi – risultino in qualche modo nuovi, costringendoci ad apprendere le nuove meccaniche, che in questo caso prendono il nome di V-Trigger. Man mano che subiremo danni vedremo una barra riempirsi, che ci permetterà di attivare il trigger con le annesse V-Skill. La cosa interessante è che le abilità speciali (V-Skill) sono uniche e caratteristiche di ciascun singolo combattente e, in ogni caso, appaiono perfettamente bilanciate le une con le altre, nonché inserite in maniera omogenea all’interno del match. Le skill sono variegate, offrono in base al personaggio sia abilità offensive (Zangief inizia a roteare su se stesso risucchiando letteralmente l’avversario e massacrandolo di colpi), che difensive (Mr. Bison assorbe i danni da Hadouken e simili, riflettendo la mossa al mittente), che altre basate su agilità e velocità (Ken può correre molto rapidamente).
La profondità del gameplay risulta per certi versi bizzarra. Da una parte abbiamo un sistema di combo più permissivo rispetto al passato, dall’altro una stratificazione notevole e che va a interessare ciascun singolo personaggio in maniera diversa. A conti fatti, Street Fighter V potrebbe essere un ottimo capitolo per lasciarsi iniziare a questo franchise: permette fin da subito di eseguire mosse in apparenza complesse, stimola ad apprendere, ad analizzare, a capire come siamo riusciti a ottenere un determinato movimento, sa divertire in maniera immediata.
E d’altra parte i veterani della serie avranno pane per i propri denti, con V-Trigger e V-Skill che rinverdiscono il gameplay e ci portano a mettere in discussione tutto ciò che abbiamo imparato nel corso degli anni. E’ un’esperienza molto gratificante!

street fighter v

Street Fighter V si appoggia su Unreal Engine 4, utilizza uno stile visivo non troppo distante da quello del precedente capitolo della serie e gira a 60 frame al secondo abbastanza stabili sia su console che su PC. La versione da noi provata (PC Windows) permette ovviamente di andarci giù pesante con la risoluzione, a patto di possedere una macchina abbastanza performante, e in generale abbiamo notato migliorie marginali nelle ombreggiature, difficili da notare durante il match a dirla tutta. La differenza più netta sta più che altro nell’applicazione del blur rispetto alla controparte PlayStation 4. Su PC si ottiene proprio grazie al blur un miglior senso di velocità, ma in linea di massima entrambe le edizioni si comportano egregiamente.
Purtroppo, come accennavamo all’inizio di questa review, ci sono problemi considerevoli per quanto riguarda la stabilità dei server, che rischiano di minare l’esperienza del giocatore, ma che siamo certi rientreranno nei prossimi giorni. Capcom ha già dichiarato di essere al lavoro per far sì che tutto funzioni nel migliore dei modi e noi, per adesso, aspettiamo.

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Conclusioni
Street Fighter V è molto divertente, ha un grandissimo potenziale, offre meccaniche innovative e fresche, rinnova i vecchi personaggi in maniera intelligente e aggiunge nuovi combattenti che ci hanno convinto pienamente. Detto questo, è un gioco al momento pensato esclusivamente per il multiplayer, dotato di una modalità Storia davvero deludente e del tutto incentrato sulla release futura di contenuti aggiuntivi e DLC. E’ insomma come se avessimo per le mani una demo che ci permette di saggiare il gameplay del gioco, di per sé ottimo, ma non accompagnato dai contenuti che ci si aspetterebbe al lancio di un titolo di simile portata.
La vera domanda è: vale la pena spendere tra 60 e 70 euro per un gioco che oggi come oggi è incompleto? Se siete tra quelli che amano lanciarsi nella mischia e dedicarsi a scontri in multiplayer a tempesta la risposta è sicuramente sì, perché Street Fighter V è solido, frenetico, strategico, bilanciatissimo. Se invece preferite giocare contro la CPU, se cercavate una trama o se non avete una buona connessione (occhio al ping) vi sconsigliamo caldamente l’acquisto, perché al momento questo gioco non ha nulla da offrirvi.
E’ possibile che la situazione cambi con il rilascio dei prossimi aggiornamenti, è possibile che Capcom mandi tutto a puttane e non riesca a mantenere lo standard attuale, è possibile che le micro transazioni si rivelino più invadenti di quanto non ci abbiano fatto intendere. Ci sono troppe variabili, troppe possibilità, troppe cose che possono andare per il verso sbagliato. Capcom non è un piccolo sviluppatore indipendente, e non può e non deve permettersi di comportarsi come tale. Street Fighter V ha uno scheletro che funziona, ma al momento mancano muscoli, sangue e carne. Street Fighter V è lo Star Wars Battlefront dei picchiaduro. Il consiglio è di pagare per ciò che comprate, piuttosto che pagare per ciò che vi promettono che comprerete.
Valutazione

7.3
+ Meccaniche solidissime
+ Molto divertente
+ Ottimo bilanciamento dei personaggi
+ New entry riuscite
+ Ottimo anche per le nuove leve
– Un affronto al mondo del gaming per l’imbarazzante mancanza di contenuti, nonché una dimostrazione dei tempi che corrono
– Interamente basato su DLC
– Non offre quasi nulla in single player
– Venduto a prezzo pieno nonostante le gravissime mancanze
– Qualche problema tecnico di gioventù

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