The Unfinished Swan

Recensione: The Unfinished Swan – La fiaba più delicata arriva su PS4

Data di Uscita 6 Maggio 2015 Lingua Italiano
Piattaforme PS4, PS3, Vita Versione recensita PS4

The Unfinished Swan è stato senza dubbio uno dei titoli più originali della passata generazione. Insieme a prodotti come Thomas Was Alone, FEZ e Braid ha contribuito a dimostrare come il mercato indipendente sia uno dei più floridi quando si tratta di idee e di innovazione, arrivando a proporre dei meta-giochi che trascendono la concezione tradizionale di videogame. Dear Esther ha saputo demolire gli spiriti con la sua aulica drammaticità, Gone Home ha toccato i più sensibili con un racconto delicatissimo, Ether One ha toccato tematiche pesanti con grande abilità e tatto: The Unfinished Swan si pone nella stessa categoria di prodotti. Ma in questo caso parliamo di una dolce fiaba per adulti e bambini.

The Unfinished Swan

Il gioco ci mette nei panni del piccolo Monroe, un ragazzino che dovrà rapportarsi col dramma di una madre morta prima del tempo. Accompagneremo Monroe in un viaggio metaforico che starà a noi interpretare e comprendere, un viaggio a cui dare significati e valori, tra l’altro abbastanza chiari in molte delle sfumature.

Inizialmente ci ritroveremo del tutto spaesati, con uno sfondo bianco e una visuale in prima persona da cui non potremo distinguere alcuna forma. Basterà però la semplice pressione di un tasto perché il nostro eroe lanci una palla d’inchiostro nel vuoto, colorando di nero l’ambiente circostante e permettendoci di discernere contorni e parte dell’ambiente.
Da un momento di vuoto assoluto si passerà dunque a un altro in cui abbozzeremo forme e significati, come se il bambino stesse in qualche modo cercando di reagire al dolore della separazione, procedendo a tentoni, con bolle di nero che sembrano scarabocchiare ciò che un tempo doveva essere molto più definito.

Metafore a parte, il gioco consisterà più che altro nell’esplorazione degli ambienti, e nella risoluzione di alcuni semplici puzzle ambientali ben miscelati a un pizzico di platform. In nessun modo The Unfinished Swan desidera essere un gioco impegnativo: si vuole invece raccontare una storia, splendidamente narrata (in italiano) attraverso la lettura di alcuni testi che troveremo sparsi per i livelli di gioco, quasi stessimo sfogliando un libro di fiabe.
L’intera esperienza non ci porterà via più di un paio d’ore, ore di alta qualità, in cui faremo la conoscenza di un re che voleva vivere per sempre e trascendere il passare del tempo, in netta contrapposizione con quanto invece fatto dalla medre di Monroe nel corso della sua vita. The Unfinished Swan ci porterà a meditare sul tempo, sul decadere delle cose, sull’importanza (e la non importanza) del finito, del completo, sulla bellezza del divenire. Sono tematiche che è possibile vivere su più livelli: in tantissimi si limiteranno a seguire una storia per certi versi abbozzata, ma stranamente toccante. E in fondo va bene anche così.

the_unfinished_swanLe meccaniche realmente ludiche della produzione rimarranno semplici durante tutta l’avventura, ma varieranno con una certa frequenza, in maniera tale da garantire una sensazione di freschezza costante. Come già detto potremo lanciare delle bolle di colore per dipingere gli ambienti, ma potremo anche intervenire su semplici meccanismi, innaffiare dei rampicanti da guidare nella loro crescita, disegnare forme geometriche da sviluppare in tre dimensioni, potremo relazionarci col buio e la paura dell’ignoto seguendo una flebile luce nell’oscurità.
I ritmi di gioco seguono quelli del giocatore, forzandoci alla corsa solo in un paio di circostanze. Ogni elemento appare funzionale all’obiettivo degli sviluppatori, si crea un forte grado di coinvolgimento, di immersione negli ambienti.

E proprio gli ambienti sono senza dubbio uno degli aspetti più affascinanti della produzione: le macchie di colore sporcheranno tutto ciò che ci circonda seguendo le forme e creando tridimensionalità, disegnando su una tela che svelerà poco a poco il proprio contenuto. La scelta di un quasi-monocromatico appare sublime, concettualmente vicina a Limbo, a cui The Unfinished Swan sembra visivamente speculare.
La versione PlayStation 4 del gioco si fregia inoltre di una risoluzione Full HD e di 60 frame al secondo, che immaginiamo non debbano essere stati troppo difficili da raggiungere.

In sintesi
The Unfinished Swan non è un gioco nel senso tradizionale del termine, e per quanto la componente ludica sia presente è bene capire che si tratta prima di tutto di una fiaba per adulti e bambini. Non c’è una reale sfida, la potenza allegorica dell’esperienza ha un ruolo predominante, e accompagna la superba direzione artistica con stile e originalità. Se siete inclini a quei meta-giochi che hanno seguito le orme di Dear Esther e The Stanley Parable vi invitiamo caldamente a immergervi per quelle due ore in The Unfinished Swan.

+ Stile da vendere
+ Si presta all’interpretazione
+ Originale e toccante

Valutazione 8.2/10
Metascore 83/100

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