Data di Uscita 23 Febbraio 2016 | Lingua Inglese |
Piattaforme PC, PS4, One, PS3, 360, iOS, Android | Versione recensita PC |
The Walking Dead è senz’altro diventato, nel corso degli anni, un franchise piuttosto sfruttato sia dalle emittenti televisive che dalle case videoludiche, talora senza ritegno per l’opera originale, vale a dire il crudissimo fumetto di Robert Kirkman.
Se la serie tv principale, però, continua la sua colata a picco dopo una partenza brillante, le due avventure interattive sviluppate da Telltale si sono dimostrate incredibilmente intense e di gran lunga migliori degli show sotto ogni punto di vista.
Cavalcando l’onda del successo, forse con troppa tranquillità, lo studio californiano ha rilasciato una miniserie dal titolo The Walking Dead: Michonne, dedicata appunto all’omonimo personaggio e più in particolare agli eventi che la vedono protagonista durante l’assenza dalle scene tra il volume 126 e 139 del comic.
The Walking Dead: Michonne
La Michonne qui raffigurata è una donna dal passato oscuro e tormentato, per certi versi differente dalla versione interpretata dall’ottima Samira Wiley, che qui le presta la voce; prevale la fisicità, con la spiccata indole da Rambo al femminile in grado di distruggere qualsiasi ostacolo ma con l’approfondimento di un lato tenero non indifferente che la spinge a lottare tenacemente per difendere i più deboli.
Ben caratterizzata già dai primi istanti e per tutto il corso dell’episodio, la guerriera armata di machete è indubbiamente la star di un cast che fatica ad impressionare poiché composto da elementi dimenticabili a metà tra l’insipido e lo stereotipato.
Anche la consistenza narrativa lascia a desiderare e davvero pochi frangenti evitano di cadere nel già visto, nel cliché o nell’eccessiva linearità.
Trattandosi del primo di soli tre episodi (dura circa 1 ora e 20 minuti) non possiamo fare a meno di preoccuparci per l’effettiva riuscita del progetto, al momento ancorato esclusivamente alla figura della protagonista, unico elemento capace di suscitare la nostra curiosità nel prosieguo della narrazione.
Sì, Michonne potrebbe reggere l’intreccio da sola, tuttavia ci saremmo aspettati e continuiamo ad aspettarci un maggiore approfondimento psicologico di tutti i secondari, considerata la ristrettezza temporale delle vicende.
Come al solito nessun passo avanti in termini di gameplay, relegato ai classici QTE dalla semplicità disarmante (a parte la combo, che abbiamo gradito) ma stavolta d’effetto grazie all’abbondante presenza di gore e fontane di sangue dovute all’utilizzo della lama.
Purtroppo, ancora a causa delle tempistiche ridotte, le opzioni di dialogo non soddisfano e anzi danno l’impressione di esser state inserite a forza per intervallare le abbondanti cutscene, addirittura più che in The Wolf Among Us.
Buona la soundtrack, specialmente nell’incipit e sul finale, con due brani cantati che conferiscono un bel tocco artistico all’opera.
Poco da dire, infine, sul comparto tecnico, sempre antiquato a tal punto da poter approdare su old gen e mobile con poche rinunce grafiche.
Crediamo sia ormai ora che i Telltale si mettano al lavoro su un motore adeguato ai loro scopi, qualcosa di meno goffo, povero di dettagli e magari pienamente funzionante -cioè senza bug grafici- a 60fps; non critichiamo necessariamente il cel shading in sé ma i modelli dei personaggi, a tratti imbarazzanti per un titolo semi-tripla A, per giunta story driven, uscito nel 2016.
Conclusioni The Walking Dead: Michonne: In Too Deep mostra un certo rilassamento da parte dei Telltale, giacché l’intero episodio si basa molto più sulla presentazione di Michonne che sul proporre una trama solida. Ma se da un lato l’introspezione della protagonista è decisamente riuscita, dall’altro il resto del cast non è riuscito a regalarci alcun tipo di sentimento, salvo occasionale noia. Nessun segno di miglioramento neanche nel versante gameplay e comparto tecnico, poi, con i canonici difetti che il team americano si porta dietro, quasi noncurante, da tempo immemore. Siete fan della serie di Kirkman? Questo titolo potrebbe garbarvi. Non siete fan? Attendete l’uscita dei capitoli successivi. PS: still a better story than the tv-show. |
Valutazione 6.0 |
+ Michonne è un’ottima protagonista + Fedeltà al fumetto + Buona soundtrack |
– Partenza scialba – Cast mediocre – Limiti del motore grafico – Lineare e povero di gameplay |