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Red Dead Redemption 2 – Recensione

Red Dead Redemption 2 è una produzione titanica, come da tradizione Rockstar. Ha quasi tutte le carte in regola per diventare il gioco dell’anno, riesce a coinvolgere il giocatore dall’inizio alla fine. E’ un’ode al far west, una produzione che anche il nostro Sergio Leone avrebbe certamente adorato. Perché se da una parte è vero che parliamo di un western tradizionale, dall’altra si notano anche influenze del celebre regista italiano. Le scorgiamo nella durezza di certi personaggi, nella comunicazione fatta di sguardi, nella tensione che monta fino a farsi palpabile.
Allo stesso modo di Breath of the Wild e The Witcher 3, questa è una delle avventure più maestose e imponenti che siano state realizzate. Solo un po’ più imperfetta.

red dead redemption recensioneRed Dead Redemption 2 – Recensione

Data di uscita: 26/10/2018
Versione recensita: PS4
Disponibile su: PS4, XBO
Lingua: Italiano
Prezzo di lancio: €74.99
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La storia di Red Dead Redemption 2 ci porta nel far west del 1899. E’ un periodo di transizione, un momento storico in cui la civilizzazione si diffuse un po’ in tutti gli angoli degli Stati Uniti, segnando un profondo cambiamento con il passato. I fuorilegge, le scorribande, le rapine alle banche e ai treni in corsa erano destinati a finire di lì a breve, il sipario si apprestava a calare definitivamente sul mondo del selvaggio west.

Proprio in questo contesto conosceremo la banda di Dutch van der Linde, reduce di un colpo andato male e adesso in fuga in un territorio innevato e ostile. Protagonista della vicenda sarà Arthur Morgan, in quello che a tutti gli effetti è un prequel del primo Red Dead Redemption. Non preoccupatevi, potrete cominciare tranquillamente a giocare da questo capitolo, non vi perderete nulla. O meglio, non vi perderete elementi fondamentali, perché conoscendo il prosieguo della storia potrete apprezzare un gran numero di riferimenti addizionali, citazioni e finezze di cui il gioco è disseminato.

La storia principale di Red Dead Redemption 2 ha una durata di circa 60 ore. Lo straordinario mondo aperto creato da Rockstar è però complesso, ricchissimo di personaggi primari e secondari, storie e vite che si intrecciano le une con le altre e che creano un tessuto estremamente coinvolgente, e in cui perdersi è un piacere. Potrete passare ore a seguire i personaggi secondari nei loro movimenti, e ciascuno di essi avrà delle routine uniche, coerenti, sensate. Rockstar è stata a dir poco minuziosa, ha creato il mondo aperto più ricco, dettagliato e credibile che si sia mai visto in un videogame.

Red Dead Redemption 2 – Trailer di lancio

L’interesse intorno alle missioni secondarie, lo spessore caratteriale dei personaggi, la maniera intelligente di sceneggiare il tutto è su un livello elevatissimo considerato che parliamo di un action adventure. Non sono quindi di riempitivi e filler messi lì giusto per allungare il brodo. Vi ritroverete a svolgere gli incarichi addizionali perché trascinati all’interno di questioni che sapranno davvero interessarvi. Fastidioso deterrente in una struttura altrimenti perfetta è la lunghezza dei viaggi. La maggior parte delle missioni ci chiederanno di cavalcare a lungo in compagnia dell’NPC di turno. Red Dead Redemption 2 non prevede un sistema di viaggio rapido canonico, dovremo sempre percorrere almeno la strada del ritorno. Passeremo quindi davvero parecchio tempo viaggiando da una parte all’altra della mappa e, per quanto il mondo di gioco sia incantevole, alla lunga ci si stanca.

Altra mancanza riguarda la visibilità delle quest secondarie importanti. Ci sono alcune missioni tecnicamente facoltative, ma che in realtà aggiungono parecchio alla storia o ai personaggi. In altri giochi avrebbero fatto parte della storia principale, perché sono a conti fatti piuttosto determinanti. Purtroppo tali missioni non vengono indicate con chiarezza, e sarà quindi possibile saltarle o non sapere nemmeno della loro esistenza. Se non siete troppo infastiditi dagli spoiler vi invito a documentarvi un po’ online, rischiate di perdervi elementi importanti del racconto.

red_dead_redemption 2 recensione

Il filone portante della storia è reso ottimamente. Si parte con una ritmica che accompagna una sorta di lungo tutorial. Questo dura per una manciata di ore, durante le quali impareremo a gestire il nostro personaggio, l’immancabile cavallo, sistema di combattimento e menu.

Quei controlli che non convincono

Red Dead Redemption 2 non è affatto intuitivo nei controlli, all’inizio ci ritroveremo piuttosto spiazzati da comandi sì reattivi, ma davvero troppo complessi. Il problema è che si possono compiere tantissime azioni diverse. Non mancano naturalmente i menu contestuali, con suggerimenti nella parte destra dello schermo che ci verranno in aiuto. Resta comunque il fatto che la gestione del pad risulta troppo macchinosa, sarebbe stato opportuno snellire la mole di combinazioni possibili.
E’ un problema che si era verificato anche con il primo capitolo, comunque in maniera minore. Dopo qualche ora di gioco si riesce ad abituarsi, ma rimane un impatto tutt’altro che semplice. Perfino dopo decine e decine di ore mi capita di confondermi e di dar via a scazzottate senza un motivo preciso, con tutto ciò che ne consegue.

Ripetitività strutturale

La sceneggiatura andrà progressivamente ad ingranare, tra approfondimenti di personaggi splendidamente caratterizzati, colpi di scena e alternanze di ritmi. Come accennavamo, i viaggi saranno uno degli espedienti principali utilizzati in Red Dead Redemption 2. Questi saranno spesso in compagnia di altri personaggi, principali o secondari.
Così come nel bellissimo God of War, anche qui ci troveremo ad ascoltare racconti e chiacchierare per ammazzare il tempo del tragitto. Questo permette di dare peso e definizione ai diversi caratteri, si esprimono le motivazioni, i sentimenti e i punti di vista dei diversi pezzi sulla scacchiera. L’intreccio si costruisce così, tassello dopo tassello, incastrandosi in modo esemplare.

E’ anche vero che purtroppo la maggior parte delle missioni si svolge in maniera identica. Tizio ha un problema, viaggiamo con tizio, chiacchierata dove ci racconta la sua vita, arriviamo sul posto e risolviamo problema, torniamo indietro. Se pensiamo a prodotti come The Witcher 3 o anche lo stesso Grand Theft Auto V, Red Dead Redemption 2 non riesce a convincere altrettanto in termini di varietà. Lo sviluppatore ha cercato di camuffare in qualche modo le ridondanze, riuscendoci però solo in parte. Non avrete sensazioni paragonabili a quelle del primissimo Assassin’s Creed, che era praticamente una copia carbone di se stesso a oltranza. Ma non ci sarà nemmeno l’estro e la creatività che avremmo invece voluto in una produzione di questo calibro.

Facciamo un altro paragone: se in God of War i viaggi in barca richiedevano un paio di minuti o poco più, in Red Dead Redemption 2 le cose sono molto diverse. Passeremo davvero tanto, tantissimo tempo a cavallo, e ci si stanca. Ho già espresso il concetto a proposito delle missioni secondarie, ma ci tengo a sottolinearlo. Tantissimi elementi di questa produzione lasciano infatti intendere che Rockstar volesse puntare a offrire un’esperienza realistica. Da questo punto di visto credo che si sia esagerato un po’.

Red Dead Redemption 2 recensione

Le cavalcate sono piacevoli, così come andare alla ricerca di animali, esplorare nuove strade e perdersi per la mappa. In fondo il mondo di gioco è davvero uno spettacolo. Ma non bisogna mai dimenticare che questo è prima di tutto un videogame, ovvero intrattenimento. Sono certo che in tantissimi apprezzeranno la magnificenza dell’ambientazione aperta creata per noi dagli sviluppatori. Ma sono altrettanto sicuro che un buon numero di utenti storcerà il naso dopo aver passato una quarantina di ore a cavalcare dal punto A al punto B.

Red Dead Redemption 2 e il problema del troppo realismo

In linea di massima offrire realismo non è di per sé un difetto, ma può diventarlo. Personalmente ho trovato fuori luogo gli elementi di micro management inseriti nel gioco. La gestione dell’inventario è ad esempio poco felice. Gli spazi a disposizione sono limitati, e dovremo quindi fare spesso affidamento sulla bisaccia del nostro fido destriero. Questa ospiterà armi e oggetti di vario genere, di cui potremo aver bisogno nel corso delle missioni. Sarà quindi opportuno organizzarsi di volta in volta in base all’attività a cui intendiamo dedicarci. Non credo che una feature del genere aggiunga nulla in termini di piacevolezza di gioco, l’ho trovato piuttosto inutile e noioso.

Discorso molto simile per l’alimentazione del nostro Arthur. Potremo utilizzare alimenti di vario genere per ripristinare certi valori del personaggio, tra cui la resistenza. Di nuovo, non credo sia un elemento interessante in termini di meccaniche o gameplay. Si va solo a rendere più macchinosa l’esperienza, aggiungendo comandi e variabili che non incrementano il fattore divertimento.

Sono contento di poter cambiare la pettinatura del personaggio, di potergli fare barba e baffi, di dover cambiare vestiti in accordo con le condizioni meteorologiche. Questi elementi mi divertono perché mi permettono di dare un tocco personale al protagonista della vicenda. E’ a tutti gli effetti personalizzazione.
Altri elementi sono però del tutto ridondanti, a mio parere fuori luogo.

Red Dead Redemption 2 recensione

Effetti di luce e illuminazione dinamica sono ottimi

Stiamo criticando delle feature che comunque non riescono ad affossare un videogame che resta certamente un capolavoro. Red Dead Redemption 2 è un gioco in cui passerete decine e decine di ore, affascinati dalla cura per il particolare di Rockstar. Questo è uno dei mondi più vivi (probabilmente il più vivo) che abbia avuto modo di vedere in un videogioco, ed è incantevole. Le critiche arrivano solo perché tutta questa magnificenza mette ancora più in risalto le piccole mancanze che magari in una produzione meno bella sarebbero state quasi invisibili.

Resta il fatto che la piacevolezza dell’esperienza è innegabile: ameremo l’andare in giro a piedi o a cavallo, perdere tempo nei negozi, personalizzare un revolver montando pezzi a piacere, ascolteremo con interesse i racconti di personaggi ottimamente caratterizzati, resteremo incantati da una componente grafica e sonora assolutamente stellare. Red Dead Redemption 2 è ben lungi dall’essere perfetto, ma rimane un’esperienza che qualsiasi giocatore dovrebbe fare.

Mira automatica e gunplay

Chiarito questo punto, ho notato altri elementi che purtroppo non mi hanno convinto. Uno è fin troppo noto, se ne parla fin dal giorno del lancio e non posso che associarmi al coro di critiche già piovute. Il sistema di mira automatico rovina parecchio le fasi d’azione.
Uscendo da un riparo il nostro personaggio metterà automaticamente al centro del mirino l’avversario più vicino. A quel punto sarà sufficiente premere il pulsante per colpire il malcapitato. Potremo ovviamente anche spostare il mirino con lo stick analogico, ma non avrebbe senso farlo. Molto più logico è invece schiacciare L2, sparare, rilasciare L2 e ripetere la sequenza. In questo modo saremo notevolmente più efficaci, sfrutteremo una mira automatica che ci renderà delle macchine da guerra. E il livello di sfida andrà ovviamente a farsi benedire.

Red Dead Redemption 2 recensione

Red Dead Redemption 2 ha un sistema di mira assistita davvero eccessivo

Per fortuna gli scontri a fuoco sanno comunque essere molto spettacolari, grazie anche a riprese al rallentatore che andranno in zoom sugli avversari colpiti a morte. C’è poi il celebre Dead Eye, che ci permette di sorprendere un po’ tutti rallentando il tempo, permettendoci di prendere la mira su più avversari e fare un massacro decisamente cinematografico.
Red Dead Redemption 2 vanta un level design di tutto rispetto, ci sono un mare di coperture e strutture da sfruttare per ripararsi. I combattimenti riescono quindi ad essere abbastanza allineati a quello che siamo abituati a vedere nei film western. Anche in questo caso dunque “realismo”.

L’intelligenza artificiale dei cattivi di turno è sufficiente, non mi sento di lamentarmi più di tanto. Si riparano, fanno fuoco da posizioni protette, tendono ad esporsi giusto per qualche secondo. Di tanto in tanto si propongono anche su movimenti di accerchiamento per prenderci dai fianchi, ma non accade troppo spesso, dipende dal luogo e dalla distanza.

Il gunplay in sé non è comunque molto stimolante, si avvicina fin troppo allo stile di GTA, senza sorprendere nessuno. A volte mi domando come sia possibile che questi signori siano gli stessi che hanno realizzato Max Payne, anni luce superiore sia nelle sparatorie che nelle sequenze d’azione.

Armi bloccate e troppi dollari in giro

Le armi a nostra disposizione sono per fortuna numerose, differiscono l’una dall’altra, possono essere modificate e sono state riprodotte con cura. Sono rimasto piacevolmente colpito dal design sonoro, basato su campionature eccellenti e su una fisica che modifica il suono in base alla superficie che andremo a colpire.
In un gioco che pone l’accento sul realismo non ha però molto senso che le armi siano bloccate dai nostri progressi. In pratica non è possibile entrare in un negozio e comprare quello che si vuole. Per avere accesso ad alcuni oggetti dovremo arrivare oltre un certo punto nella storia, oppure avremo dovuto ottenere l’arma in questione da uno dei cadaveri dei nostri nemici. E’ una scelta molto discutibile.

Red Dead Redemption 2

E proprio nell’acquisto degli oggetti emerge un altro dei problemi del gioco, ovvero la gestione del denaro. In Red Dead Redemption 2 diventerete ricchi, tanto ricchi da non sapere esattamente in che modo spendere i vostri soldi. I mercanti continueranno a comprare tutto ciò che gli rivendete senza battere ciglio, rendendovi dei miliardari mentre il resto della vostra gang organizza tasse e collette per cercare di tirare a campare. E’ decisamente paradossale.
Sarebbe bastato limitare la quantità di denaro ottenibile dai singoli mercanti, o magari aggiungere qualche feature che ci permettesse di spendere i soldi in maniera costruttiva e sensata. Ovviamente non c’è nulla di tutto ciò.

Online in arrivo

Al momento di scrivere questo articolo sappiamo che a fine novembre sarà rilasciata la versione online di Red Dead Redemption 2, ovviamente in forma del tutto gratuita. Sarà il nuovo game as a service di Rockstar, dopo lo straordinario successo di GTA Online. Non possiamo esprimerci su struttura e contenuti, ma ci ritorneremo qualche giorno dopo il lancio. Speriamo che le micro transazioni non vadano a invadere e rovinare ogni cosa.

Grafica e tecnica

Nonostante questa recensione si basi sulla versione PS4 del gioco, abbiamo avuto modo di provare Red Dead Redemption 2 su tutte le piattaforme. Dal punto di vista tecnico ci sono differenze anche piuttosto marcate, tutte comunque relativamente comprensibili.
Iniziamo dal framerate, che ha cali evidenti su tutte le piattaforme ad eccezione di Xbox One X. Questi avvengono prevalentemente nelle città, dunque in presenza di tanti modelli in movimento e strutture poligonali complesse. Spostandoci nei campi o nelle foreste tutto scorre invece molto fluido. Tutto sommato è quindi una situazione accettabile, le scene d’azione non vengono compromesse più di tanto.

Il colpo d’occhio è eccellente su tutte le piattaforme, ma su Xbox One in versione base si nota una risoluzione sensibilmente inferiore, anche rispetto a PS4 base. E’ decisamente meno piacevole alla vista.

Trattandosi di un open world massivo ci sono una sfilza di bug, quasi tutti comunque accettabili. Sono i classici problemi legati alla fisica e al ragdoll, e qualche mancanza che riguarda i muri invisibili. Capita che il nostro personaggio o il cavallo si incastrino, sbattano la faccia finendo rovinosamente a terra e via dicendo. Nella maggior parte dei casi vi farete una risata e amen. Se però mancanze del genere si manifestano mentre cercate di fuggire dalle forze dell’ordine, l’esperienza può risultare frustrante. Per fortuna non succede spesso.
Segnalo inoltre che in due casi sono incappato in un bug che mi ha costretto a riavviare l’applicazione: la schermata di caricamento è rimasta aperta ad oltranza per più di 10 minuti. E’ successo verso l’inizio e verso la metà del gioco, non so se abbiano rilasciato una qualche patch correttiva.

Red Dead Redemption 2 recensione

Neve e fango si modificano dinamicamente e conservano tutto nella VRAM

Red Dead Redemption 2 è senza dubbio uno dei giochi più impressionanti in termini visivi su console. Il primo elemento che colpisce è l’illuminazione dinamica, che apprezzerete già nei primi minuti di gioco. Che si tratti di candele o di altre fonti luminose, non potrete restare indifferenti alla rifrazione sulle diverse superfici. Il gioco utilizza shader avanzati, che reagiscono diversamente sia con la trasparenza che con i riflessi. Vedere tutto in movimento è uno spettacolo, in particolare durante le scene notturne o al crepuscolo. C’è inoltre un’occlusione ambientale più che valida considerato che siamo pur sempre su console. Gli elementi dello scenario hanno “presenza”, danno una sensazione di solidità proprio in virtù delle ombreggiature e dell’ottimo lavoro sulle luci.

Rockstar dà sfoggio delle proprie abilità anche con la deformazione dinamica delle superfici. Ce ne accorgeremo sulla neve, così come quando attraverseremo paludi o zone fangose. I nostri piedi e le zampe del cavallo creano solchi profondi, definiti, i migliori di cui io abbia memoria. Vengono conservati nella memoria video con generosità, com’è possibile notare dalla quantità di elementi che potremo modificare senza che il gioco vada a ripulire lo spazio dedicato nella VRAM.

Musica, effetti e doppiaggi

Anche la colonna sonora è dimostrazione dei grandissimi investimenti di Rockstar. E’ ispirata, variegata, si appoggia a sonorità classiche del cinema americano, tributa con qualche pezzo il nostro grandissimo Ennio Morricone, e sfocia a volte in pezzi corali di sicuro effetto. E’ una soundtrack eccellente, così come lo è il lavoro sull’intero dipartimento audio. Abbiamo già parlato dei suoni dei proiettili, che rimbalzano e producono rumori diversi in base alle superfici. Beh, anche le altre campionature sono uno spettacolo. I passi che affondano profondi sulla neve all’inizio del gioco ne sono la prova, ma di esempi se ne potrebbero fare tantissimi.

I non anglofoni non saranno felici di sapere che il gioco non è stato doppiato in italiano, ci sono solo i sottotitoli. Chi però capisce l’inglese potrà apprezzare una recitazione quasi sempre di altissima qualità, specialmente per il cast dei protagonisti.

Consigliato


Red Dead Redemption 2 è un gioco imperfetto, non ci sono dubbi. Ma Red Dead Redemption 2 è anche un capolavoro, e nemmeno su questo ci sono dubbi. La nuova opera di Rockstar è monumentale, divertentissima, coinvolgente, imperdibile per qualsiasi giocatore della vecchia o della nuova guardia.
Quello che incontrerete qui è il mondo virtuale più credibile e vivo che si sia visto in un videogame. Ci si perde a osservare comportamenti di animali che interagiscono gli uni con gli altri in maniera credibile, le routine dei contadini impegnati nelle loro faccende quotidiane, le liti che scoppiano nei saloon. Si resta incantati perfino a sfogliare un catalogo dal negoziante di turno, mentre scegliamo cosa vogliamo acquistare, tra pagine ingiallite che sanno di far west.

Sì, i controlli all’inizio fanno piangere, c’è qualche ridondanza nelle missioni, il realismo è eccessivo eccetera eccetera. I difetti ci sono, non lo nego, si sarebbero potute migliorare tante cose. Ma nel complesso, Red Dead Redemption 2 rapisce il giocatore e lo catapulta in un mondo straordinariamente affascinante, con un carattere e una prepotenza tipici delle killer application. E’ un’avventura imperdibile per qualsiasi amante dei videogiochi. Forse non è il nostro gioco dell’anno, ma resta indubbiamente una pietra miliare del panorama videoludico moderno.

Pregi Difetti
  • Il mondo più credibile mai apparso in un videogame
  • Trama affascinante, personaggi interessanti
  • Storie secondarie di altissima qualità
  • Narrativa durante i viaggi che accompagna divinamente
  • Innumerevoli riferimenti per chi conosce il sequel
  • Impressionante cura per i dettagli
  • Piacevolezza incredibile anche nella semplice esplorazione
  • Tanti giocatori ne ameranno l’inclinazione realistica
  • Tantissime cose da fare per i completionist
  • Grafica e sonoro superlativi
  • Eccellente interpretazione dei doppiatori
  • Alcune quest secondarie andrebbero evidenziate per la loro importanza
  • Missioni che peccano in varietà strutturale
  • Controlli scomodi e macchinosi
  • Realismo eccessivo, troppo micro management
  • Gating con le armi
  • Mira assistita che uccide il livello di sfida
  • Serviva un Viaggio Rapido tradizionale
  • Gunplay non entusiasmante
  • Framerate non proprio granitico
  • Glitch tipici da open world

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