Sea of Stars – Recensione | Un JRPG di altissimo livello!

Dopo il bellissimo Chained Echoes dello scorso anno, il genere dei JRPG si arricchisce in questo 2023 con l’eccellente Sea of Stars, un videogame pieno di carattere e qualitativamente eccelso. Anche in questo caso si tratta di un gioco che ricorda da vicino i classici del passato, dai primi nove Final Fantasy ai Dragon Quest, svecchiando nel contempo la formula e rendendosi molto interessante anche per chi voglia avvicinarsi per la prima volta al genere. Abbiamo analizzato Sea of Stars approfonditamente e, dopo averlo completato in circa 35 ore, siamo pronti a offrirvi la nostra recensione completa della versione PC Windows, giocata in prevalenza su Steam Deck.
Il gioco è disponibile su PC Windows tramite Steam (piena compatibilità con Steam Deck), PS5, Xbox, Switch e PS4, al costo di circa 35€. Il gioco è stato inoltre lanciato in simultanea anche su Xbox Game Pass, sia su console che su Windows.

Sea of Stars – Recensione

Sea of Stars aggiorna con rispetto la formula dei JRPG della vecchia scuola, cercando di limare quegli elementi che forse stonerebbero troppo nel gaming moderno. Non fa ricorso quindi agli incontri casuali con i nemici, né ci spinge a perdere tempo in ore e ore di grinding che aggiungerebbero davvero poco e nulla al divertimento. Preferisce piuttosto raccontare una storia, introducendoci da subito ai due protagonisti e al loro background.
Per la verità non è una narrativa troppo brillante né originale. Abbiamo a che fare con due eroi senza macchia che vengono addestrati fin da piccoli all’uso della magia, col fine ultimo di eliminare un potente demone che minaccia il nostro mondo. Man mano che la storia procede le cose si faranno più complicate, ma serviranno circa una ventina di ore perché il racconto riesca davvero a spiccare il volo e a rendersi interessante, un lasso di tempo davvero troppo lungo. Non che all’inizio sia terribile, ma lo definirei al massimo “funzionale” a giustificare l’azione.

Piattaforme PC (Steam Deck), PS5, XBox, Switch, PS4
Genere JRPG
Lingua Inglese
Sito Ufficiale

La ragione principale per cui la prima parte della narrazione non riesce a coinvolgere è senza dubbio il carattere dei due protagonisti, che risultano troppo robotici, monodimensionali, privi di un background interessante o di quei processi di crescita che fanno la differenza tra un personaggio mediocre ed uno scritto con cognizione di causa. A conti fatti solo uno dei protagonisti di Sea of Stars risulta in qualche modo credibile nelle sue manifestazioni, e paradossalmente si tratta della classica macchietta comica.

Come dicevo però, dopo una ventina di ore la storia di Sea of Stars diventa molto più piacevole, ingrana la marcia e introduce degli elementi e dei colpi di scena ben realizzati, oltre che pianificati da lontano. La caratterizzazione dei protagonisti continuerà ad essere deficitaria, ma si compensa in qualche modo con il susseguirsi degli eventi che rimane incalzante e piuttosto variegato fino alla conclusione della vicenda.

Come anticipato all’inizio della nostra recensione, Sea of Stars segue molti dei canoni del genere, tra cui un’esplorazione di ambientazioni di medie dimensioni collegate tra loro attraverso una mappa del mondo. Per potercene andare in giro in lungo e in largo e scoprire tutti i segreti del mondo dovremo però attendere la parte finale dell’avventura, dove le nostre possibilità di movimento si espandono a dismisura. Abbiamo dunque un’impostazione piuttosto lineare e guidata, con personaggi che si sposteranno in sequenza attraverso una serie di isole che compongono il mondo di gioco. La struttura è quella classica che prevede il passaggio da città a dungeon a boss, con qualche leggera variazione sul tema.

Le ambientazioni sono comunque piuttosto piacevoli da scoprire e da esplorare, grazie a un map design di altissimo livello. La varietà di situazioni, la mappatura delle aree, il senso di verticalismo, di progressione, i passaggi, sono tutti elementi progettati alla perfezione, ricordando da un certo punto di vista il mai troppo elogiato Golden Sun. Anche in Sea of Stars sono presenti dei piccoli puzzle, ma il livello di difficoltà è ridicolmente basso, e si tratta nella stragrande maggioranza dei casi di semplici elementi interattivi, con soluzioni palesi e che non richiedono alcun impegno reale. A dispetto della semplicità sono comunque delle leggere variazioni sul tema che interrompono un senso di linearità di cui altrimenti si sentirebbe troppo il peso. Va bene così insomma, anche se continuiamo a sentire la mancanza di enigmi più complessi come per l’appunto quelli visti in Golden Sun.

Il sistema di combattimento è a turni, privo di incontri casuali, con avversari chiaramente visibili sullo schermo. Sea of Stars non rinnova la formula con la stessa decisione del bellissimo Chained Echoes, ma introduce un buon numero di elementi che rendono gli scontri abbastanza interessanti, variegati e piacevolmente diversi rispetto ai classici del genere JRPG.
Il nostro party attivo sarà composto da 3 personaggi, ma potremo modificare al volo i membri in combattimento dando il cambio con quelli nelle retrovie. Questo ci consente di sfruttare le abilità di tutti in qualsiasi momento siano necessarie, prediligendo magari attacchi basati su elementi specifici o su target multipli.

Quando uno dei nemici vorrà usare un attacco speciale vedremo apparire alcune icone che indicano determinati elementi, e un numero che indica invece i turni a nostra disposizione per interrompere l’attacco stesso. Se colpiremo l’avversario con i giusti elementi entro i turni richiesti interromperemo del tutto la sua abilità speciale, guadagnando turni extra per infliggere danni indisturbati. Va da sé che gli elementi richiesti di volta in volta cambieranno in base al tipo di avversario e alla potenza della mossa in preparazione. I boss ad esempio ci richiederanno di usare attacchi molto specifici in lassi di tempo piuttosto brevi se vorremo interrompere le loro abilità. Ci ritroveremo quindi a decidere in più casi se vogliamo bloccare gli attacchi sacrificando il danno o se vorremo invece picchiare come dei forsennati accettando di ricevere dei danni extra.
La meccanica funziona, riprende molto da vicino lo stile di Octopath Traveler, ma riesce comunque a garantire scontri piacevoli.

Il livello di difficoltà può essere modificato a piacimento sia attraverso menu, che tramite l’utilizzo di particolari oggetti che possono semplificarci notevolmente la vita. Questi sono chiaramente progettati per rendere l’esperienza più accessibile ai neofiti del genere, o a chi voglia seguire la storia senza preoccuparsi troppo dei combattimenti. Ne sconsiglio comunque l’utilizzo ai veterani del genere, che vorranno anzi incrementare la difficoltà tramite impostazioni, essendo quella “Normale” davvero troppo bassa. Naturalmente se ci fossero problemi particolari durante uno scontro con un boss eccessivamente ostico è possibile modificare nuovamente i parametri in base alle proprie necessità.

Sea of Stars offre alcuni contenuti endgame, che però non sono quantitativamente o qualitativamente paragonabili a quelli di un Final Fantasy della vecchia scuola o anche al più recente Chained Echoes. Tutto si riduce alla ricerca di certi oggetti collezionabili sparsi per il mondo di gioco, alla costruzione di un villaggio e alla ricerca di determinati oggetti che richiedono di risolvere dungeon basati su puzzle. Nessuna di queste attività è particolarmente piacevole, e tanti giocatori decideranno probabilmente di passare al combattimento finale e ai titoli di coda piuttosto che dedicarsi al completismo.

La componente artistica e visiva di Sea of Stars è, in una parola, meravigliosa. Il gioco testimonia come la grafica bidimensionale abbia ancora oggi, nel 2023, il dovere di esistere e di accompagnare il gaming moderno. La direzione artistica, il design dei personaggi, il lavoro certosino svolto sui più piccoli elementi delle ambientazioni, la bellissima mappa del mondo, ogni cosa in questo gioco trasuda una personalità visiva e un amore che raramente mi è capitato di incontrare in un JRPG.
Se pensiamo ai vecchi titoli con fondali pre-renderizzati è facile ricordare le eccellenze di Chrono Cross, The Legend of Dragoon o Final Fantasy IX. Sea of Stars però non usa fondali pre-renderizzati, ma la stessa grafica 2D dei personaggi, raggiungendo un impatto visivo finale straordinario eppure coerente con se stesso, senza stacchi tra modelli e fondali. È un risultato altissimo, per cui questa produzione merita solo le nostre lodi.

Ottima è anche la colonna sonora del gioco, che ricorderà ai nostalgici alcuni pezzi della loro infanzia. Questa è stata composta da Eric W. Brown, ma vanta anche la collaborazione dell’immortale Yasunori Mitsuda, un nome che va insieme a Nobuo Uematsu per chi è cresciuto con i capolavori Squaresoft.

Consigliato

In definitiva, come avrete capito leggendo la nostra recensione, Sea of Stars è certamente un acquisto consigliatissimo per tutti gli amanti dei JRPG tradizionali. Ha molto carattere, meccaniche solide, un sistema di combattimento che ricorda quello – eccellente – di Octopath Traveler e una direzione artistica stellare. Peccato solo che la storia ci metta davvero troppo tempo prima di diventare davvero coinvolgente, e che i due protagonisti principali non abbiano il carisma necessario a rivaleggiare con i Sephiroth, Laguna e Vivi della vecchia scuola.

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