smoke and sacrifice

Smoke and Sacrifice – Recensione | Misceliamo ARPG e survival?

Smoke and Sacrifice è uno di quei titoli indie capaci di affascinare al primo sguardo, grazie a un design molto ispirato e sotto certi aspetti originale. Leggendo qualche informazione sulla trama ho deciso di lasciarmi tentare, provando a fondo questo primo esperimento di un team di sviluppo esordiente ma senza dubbio coraggioso. Le impressioni sono state piuttosto positive, è stata un’esperienza piacevole nella maggior parte dei casi, per quanto imperfetta e migliorabile. Resta un valido biglietto da visita da parte dei ragazzi di Solar Sail Games.

smoke and sacrificeSmoke and Sacrifice

Data di uscita: 31/05/2018
Versione recensita: NSW
Disponibile su: PC, NSW
Lingua: Inglese
Prezzo di lancio: 24,99€

Non è facile inquadrare Smoke and Sacrifice all’interno di un genere ben definito. L’impalcatura alla base è quella di un gioco di ruolo, ma sono presenti alcuni elementi action e una forte vena da survival game. Un bel mix insomma, che funziona bene in genere, per quanto ci siano difetti nel bilanciamento e un po’ di frustrazione dietro l’angolo.

Smoke and Sacrifice ci mette nei panni di Sachi, una donna che suo malgrado si trova a dover sacrificare il figlioletto appena nato in nome del Sun Tree, un albero che si crede benedica le terre rimpiazzando la naturale luce del sole. A distanza di sette anni il Sun Tree smette di funzionare e il villaggio sprofonda nell’oscurità. Sachi viene allora trasportata in una sorta di mondo parallelo nel quale evidentemente era stato spedito anche il figlio, che magari potrebbe essere ancora vivo. Inizia quindi il viaggio della donna in questa realtà oscura e pericolosa.

Smoke and Sacrifice ha un’impostazione grafica simile a quella di Don’t Starve, dunque isometrica, dall’alto. Il nostro personaggio si muove attraverso ambientazioni che presentano per tutto il gioco un ostacolo primario. Parliamo del gas e dell’oscurità del titolo del gioco.
Questo mondo parallelo ha dei cicli dove non sono il giorno e la notte ad alternarsi, ma il gas e l’aria pulita. Respirando il fumo perderemo punti vita e saremo rallentati nei movimenti, quindi avremo bisogno di qualcosa per rischiarare il nostro percorso. Come dicevamo Smoke and Sacrifice ha numerosi elementi da survival, dunque la nostra fonte di luce ha dei timer che andranno sempre tenuti in considerazione.

Smoke and Sacrifice – Video recensione

Come se ciò non bastasse dovremo anche fare i conti con le creature che popolano questo piano del reale, che a loro volta diventeranno più aggressive e pericolose se immerse nel gas tossico.
L’intelligenza artificiale è particolare, direi interessante. I mostri non hanno dei pattern predefiniti, si interessano a ciò che gli succede intorno. Se vedono Sachi o un’altra creatura andranno ad investigare, hanno dei comportamenti che li rendono credibili.

Molto spesso ciò che vorremo fare sarà darcela a gambe o nasconderci. Ci sono però alcuni avversari che, una volta sconfitti, potranno rilasciare oggetti rari o particolarmente utili. Capiterà quindi di andare a cercare lo scontro, per quanto le probabilità non saranno spesso dalla nostra.

Il sistema di combattimento è in tempo reale, e nel corso dell’avventura metteremo le mani su più armi e strumenti. Per quanto Sachi diventerà via via più forte, i nemici resteranno comunque sempre più grossi e più cattivi, rimane una certa sensazione di tensione.
Meccanicamente non è nulla di complesso, si tratta solo di schivare e di colpire al momento giusto utilizzando un unico tasto.
L’impostazione grafica non consente una grandissima precisione nei movimenti, capita di colpire il nulla a causa delle animazioni e della prospettiva.
In assoluto si riesce a gestire tutto in maniera sufficiente quando ci limiteremo all’uno contro uno. Discorso molto diverso se saremo attaccati da più mostri contemporaneamente.

Per recuperare punti vita potremo utilizzare delle erbe che troveremo sparse un po’ ovunque. Sono distribuite con sufficiente generosità, non si verificano situazioni in cui vagheremo per ore disperati alla ricerca di quel punto vita in più. Tuttavia non avrà molto senso riempire l’inventario di piantine curative, dato che queste appassiranno col passare del tempo diventando inutili.

smoke and sacrifice

Anche in Smoke and Sacrifice gli NPC attivano quest primarie e secondarie

La progressione si basa sul completamento delle classiche missioni principali e secondarie. Sarà sufficiente parlare con gli NPC per attivarle, ma purtroppo non è stato fatto un gran lavoro per rendere chiaro quali siano le primarie e quali le secondarie. Per fortuna c’è un quest log piuttosto completo, dove potremo leggere con chiarezza dove andare e perché.
La struttura è afflitta da una evidente ripetitività. In Smoke and Sacrifice ci ritroveremo di volta in volta ad attraversare una sequenza standard: esplori, incontri un impedimento ambientale, parli con l’NPC che ti dice cosa ti serve per superarlo, vai alla ricerca degli ingredienti necessari per realizzare l’oggetto e infine lo crafti.
Questa formula si ripeterà più e più volte dall’inizio dell’avventura, ed è un format che potrebbe venire a noia.

Avanzando nel gioco sbloccheremo anche un sistema di spostamento rapido basato sulla valuta di gioco, che non è proprio facilissima da reperire.
Il consiglio è di esplorare il più possibile e potenziarsi, perché tutte le missioni danno delle ricompense interessanti. A parte il denaro che non fa mai male, i premi più ambiti saranno ricette e oggetti da utilizzare nel sistema di crafting, uno dei punti forti della produzione. In Smoke and Sacrifice si costruisce un po’ di tutto, a patto di avere gli ingredienti necessari e le ricette, altrettanto fondamentali.

smoke and sacrifice

Il sistema di combattimento di Smoke and Sacrifice non è molto convincente

Purtroppo il crafting soffre di una gestione dell’inventario un po’ troppo arcaica. Lo spazio è molto limitato, come spesso accade nei videogame di stampo survival. Potremo utilizzare delle casse per conservare gli oggetti, ma quelli che potremo portare fisicamente con noi sono comunque pochi, dovremo trafficare un bel po’ tra inventario e deposito.
Smoke and Sacrifice non prevede alcun tipo di organizzazione automatica degli ingredienti o degli oggetti all’interno della nostra sacca. Potremo spostare fisicamente gli oggetti, trascinandoli uno alla volta, ma è ovviamente piuttosto scomodo e lento, si poteva fare molto di più.

La deliziosa grafica del gioco è stata realizzata a mano. Lo stile è piuttosto personale, diverso dai vari Don’t Starve e affini. Certi scenari mi hanno ricordato alla lontana il bellissimo Bastion, ma in generale Smoke and Sacrifice ha un carattere tutto suo.

Accettabile

Smoke and Sacrifice è un mix piuttosto riuscito tra generi non esattamente affini. Gli elementi survival e la grande importanza del crafting accompagnano un’indole da action RPG. E’ una combinazione piuttosto originale, che soffre però di un bilanciamento non proprio perfetto, di un sistema di inventario da rivedere e di un sistema di combattimento mediocre.
L’ottima direzione artistica e la piacevolezza di una trama che non complica inutilmente le cose sono due pregi di una produzione coraggiosa e che ci sentiamo di consigliare agli amanti del genere survival alla ricerca di qualcosa di non convenzionale.

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *