god of war

Sony sempre più lontana dai giocatori e dal Giappone: segnali nefasti

Brutto, brutto periodo per Sony. All’alba degli annunci paraculi sull’assenza dall’E3 2019, sempre nuovi e orrendi aggiornamenti ci giungono sulle censure messe in atto dall’inquisizione femminista californiana. Per chi non lo sapesse, Sony è ormai in balia del politicamente corretto e la divisione occidentale dell’azienda sta ormai schiacciando quella giapponese. Un chiaro esempio è l’introduzione di un questionario obbligatorio in inglese per gli sviluppatori nipponici intenzionati a pubblicare sul PSN, volto a censurare preventivamente qualsiasi tipo di materiale non ritenuto sicuro dai vertici del publisher.

Tra le vittime decine e decine di giochi indie giapponesi ma anche titoli famosi come Senran Kagura e Omega Labyrinth Z. Qualche giorno fa ci è giunta voce che persino Dead or Alive Xtreme 3 Scarlet uscirà castrato su PS4. A mancare la fisica dei corpi femminili, modalità rotocalco, compatibilità con alcuni DLC di Xtreme 3: Fortune e tantissimi costumi da bagno. Insomma, se volevano fare cock block ci sono riusciti alla grande.

E siccome viviamo in un mondo strano, indovinate cosa ha censurato Nintendo all’interno dello stesso gioco? Niente. Già, proprio niente. Alla faccia della compagnia che pubblica giochi adatti alle famiglie. Ormai siamo al punto in cui se vogliamo “divertirci” con i giochi da falegname le uniche alternative sono Steam e Switch. Un mondo seriamente sottosopra.

Aspettando che anche Catherine Full Body venga censurato, non possiamo che riprometterci di non dare mai più un centesimo a Sony. Almeno finché non rinsavisce smettendo di rompere i coglioni ai suoi utenti paganti, perché ricordiamo che così facendo di soldi ne perderanno parecchi. Diteci voi che senso abbia acquistare un titolo giapponese su piattaforme Sony anziché recuperarlo privo di censure su Switch o PC.

god of war sony

God of War è stato l’ultimo first party occidentale di Sony davvero grandioso

Di seguito la petizione (https://www.change.org/p/sony-towards-sony-their-new-policies) aperta da un utente giapponese per tentare di combattere l’ipocrisia e la stupidità della nuova Sony occidentale. Quasi 10.000 firme da tutto il mondo, parecchie se consideriamo che quasi nessuno ne è ancora a conoscenza vista la solita omertà mafiosa tipica della stampa videoludica. Firmate anche voi e tentate di far pressione sui vari canali social del publisher, nella speranza che come con il cross play possa fare marcia indietro.

In gioco c’è la libertà creativa di sviluppatori di tutto il mondo, specie quelli giapponesi. Non è un mistero che questa nuova politica di Sony punti a lasciarsi dietro il mercato del Sol Levante. Pensate che ultimamente sul versante occidentale del PSN entra di tutto, da giochi rotti come Life of Black Tiger a dating simulator gay misteriosamente non censurati. Chissà perché. Per quanto ci riguarda, senza capolavori come Persona, Yakuza, Bloodborne e tanti altri, PlayStation non ha alcun senso di esistere. Sì, Sony senza Giappone non ha alcun senso di esistere.

Se poi invece vogliamo accontentarci dell’ennesima fotocopia di The Last of Us con un nome diverso, lasciamoli fare. Ad oggi l’unica esclusiva PS4 occidentale capace di lasciarci qualcosa è stata God of War, e non di certo per la storia ma per il gameplay. In più, se consideriamo la precarietà di PS4 Pro (incapace di gestire 60fps nella maggior parte dei tripla A e rumorosa più di un jet) e del suo inefficiente sistema operativo, alla prossima generazione puntare su Microsoft o più semplicemente sul PC rimane l’opzione migliore.

bloodborne sony

Sony dovrebbe sapere che senza grandi IP non si va da nessuna parte

L’aver annunciato la volontà di saltare l’E3 2019 aggiunge solo altri dubbi sull’operato dell’azienda americana. A nostro avviso seguiranno le orme di Activision Blizzard, Ubisoft, EA e quant’altri mandando gli hardcore gamer a quel paese. Significativo il commento del director di The Last of Us 2 sulla violenza in gioco. Non è più definibile divertente ma avvincente, not fun but “engaging”, la stessa parola usata dagli altri publisher quando definiscono le pratiche di monetizzazione extra nei loro live service.

E allora è facile prevedere un ampio calo di consensi per Sony già nel breve termine. Con Xbox One X sempre più regina in termini hardware, Nintendo in forte ascesa con Switch e il PC saldo in vetta per risparmio e prestazioni, il futuro all’insegna di femminismo, politicamente corretto, censure for the players e meno divertimento non lascia affatto ben sperare. E ricordiamo che chi si culla troppo sugli allori prima o poi viene bastonato. La storia insegna.

3 commenti

  1. In tutta onestà ,mai letto un articolo così boxixta e oripilante , in pratica criticate Sony per le prpr scarse esclusive ,m siete seri ?fino a prova contraria è l’unica a fare le esclusive di peso , altro che Xbox e PC, ma pensate di più a scopaxe che criticare le censure ai giochi sessista ,che rallentano lo sviluppo interpersonale tra i sessi opposti , ma sono cose del altro mondo!, hanno fatto bene a censurare le scene di nudità, io personalmente non sono contrario anzi mi piacciono, ma come detto prima queste scene scaturano una immaturità assurda a chi ci gioca, ,facendoli vedere e percepire un mondo che non e reale, quei 10000 persone che hanno firmato la petizione ,so morti di figa che non ne hanno mai vista una ,che vicredete ?! Perché preferiscono a masturbarsi dietro uno schermo , che farsi masturbare da qualche bonazza, così facendo bloccano espansione della prpr mente, rimanendo per sempre dei bambini inesperti , detto ciò concludo , ribadendo ,la poca maturità e troppo pregiudizio verso scelte commerciali ,abbastanza correte della Sony ,verso i suoi consumatori !

    • In tutta onestà, mai letto un commento così insensato. Ti spiego subito perché.
      Primo, non ho mai acquistato una console Microsoft e al contrario ho sempre dato fiducia a Sony quindi anziché boxaro dovresti definirmi sonaro incazzato. Ma essere fanboy di una console piuttosto che di un’altra è da sfigati, onestamente.
      Secondo, non ho affatto criticato le “scarse esclusive” e anzi ho dato dei capolavori a Persona, Yakuza, Bloodborne etc. Parlavo esclusivamente delle major release OCCIDENTALI, che da un po’ di tempo a questa parte sono tutte praticamente delle copie di The Last of Us.
      Terzo, è curioso parlare di maturità quando si attaccano milioni di giocatori affezionati al fanservice e si invitano gli altri a scopare. Se un publisher si culla sugli allori e inizia a trattare male gli utenti a farne le spese siamo tutti. E ricorda che la censura non è mai giustificabile se non in regimi dittatoriali.
      Quindi insomma, la prossima volta, se proprio devi commentare, cerca di essere più preciso e meno impulsivo. Ah, e anche meno sgrammaticato. Thanks.

    • Non sono affatto d’accordo. Penso che la censura sia, in ogni sua forma, una fortissima limitazione allo sviluppo, alla creatività, all’inventiva e al progresso. Permettere a fenomeni culturali come l’attuale “politicamente corretto” di farsi strada nel mondo del gaming è assolutamente disastroso, e rischia seriamente di trasformare questo medium in uno strumento che sia o politico o estremamente distillato e sterile.
      Credo che la cultura e la cognizione di causa debbano stare alla basta di questo genere di scambi, e da questo primo intervento non mi è sembrato di identificarne alcuna.

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