Spyro Reignited Trilogy

Spyro Reignited Trilogy – Recensione

Torna sulle nostre console il draghetto più amato di sempre, Spyro. Lo fa in grande stile, nella super collezione che comprende primo, secondo e terzo capitolo della serie a lui dedicata, risalente all’era PS1. Il pacchetto, disponibile su Xbox One e PlayStation 4, si chiama Spyro Reignited Trilogy. In preda alle aspettative e alla nostalgia dei bei tempi andati, ci siamo tuffati in questa trilogia qualche giorno prima della release. Dopo averla finita quasi al 100%, diremmo pure che è venuta l’ora di parlarne in questa recensione.

Spyro Reignited Trilogy recensioneSpyro Reignited Trilogy – Recensione

Data di uscita: 13/11/2018
Versione recensita: PS4
Disponibile su: PS4, XBO
Lingua: Italiano
Prezzo di lancio: €39.99
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Spyro Reignited Trilogy si compone, come detto in apertura, di tre titoli. Spyro The Dragon, Spyro 2: Ripto’s Rage e Spyro: Year of the Dragon. Tutti e tre condividono la medesima struttura, che prevede livelli e sottolivelli. Un mondo può contenere in genere fino a 5-6 portali, i quali racchiudono al proprio interno i vari livelli da completare per procedere al mondo successivo.

Il primo Spyro ha l’impalcatura più semplice dei tre. L’obiettivo principale consiste nel liberare dei draghi trasformati in pietra dal cattivone di turno e sparsi tra i livelli in modo non troppo elaborato. Tra gli oggetti da raccogliere troviamo sia le gemme, collezionabile utile a sbloccare bonus sul finale, che le uova di drago, reliquia più rara richiesta per proseguire nell’avventura in una certa zona.

Le mosse eseguibili dal protagonista nel primo capitolo si limitano a fiammata, carica e planata. Con la prima si finiscono i nemici di grandi dimensioni, con la seconda quelli corazzati e con la terza ci si sposta tra le piattaforme alte. La salute di Spyro consiste nei 4 stadi della sua libellula, Sparx, e può essere recuperata uccidendo determinati tipi di nemici presenti un po’ ovunque. I mondi sono 6 e i livelli in tutto 29. Non hanno certo dei design superlativi, anzi sono piuttosto lineari ma il ritmo si mantiene fluido e piacevole per tutta la durata del gioco, attestata sulle 5 ore.

Spyro Reignited Trilogy – Trailer di lancio

Spyro 2 non rivoluziona la formula ma aggiunge delle gradite novità. Le gemme acquisiscono un valore aggiunto, in quanto servono a sbloccare parecchi livelli e sezioni altrimenti inaccessibili. Scompaiono le uova e arrivano le sfere, insieme ai talismani. Questi vengono donati dagli abitanti delle sotto-zone al loro completamento e dopo aver portato a termine delle brevi ma simpatiche missioni secondarie.

Capiterà di dover acciuffare dei criminali in un determinato lasso di tempo, recuperare degli oggetti nascosti e risolvere puzzle. C’è persino spazio per i mini-giochi, come il celebre hockey sul ghiaccio nel livello Colossus. Inoltre, uccidendo una decina di nemici si sbloccano dei power up che consentono a Spyro di volare, caricare ad alta velocità, essere invulnerabile e sputare fuoco magico. Grazie ad essi molte zone si aprono all’esplorazione anche in verticale, cosa non possibile nel predecessore al di fuori dei livelli con le sfide a tempo in volo o in corsa.

Altro elemento migliorato sono le boss fight. Se nel primo ci si limitava a rincorrere dei nemici speciali all’interno di livelli a loro dedicati, qui troviamo vere e proprie arene. I boss non seguono uno script ma reagiscono ai nostri movimenti in tempo reale. Non avranno dei pattern alla Dark Souls eppure sanno comunque regalare una sfida degna, specie Gulp.

Migliora il level design, dal momento che Spyro acquisisce la facoltà di arrampicarsi, nuotare e dare testate in salto. Il ritmo continua a mantenersi alto, vista anche la bravura della vecchia Insomniac che fece il possibile per risparmiare quanto più spazio possibile evitando momenti morti nella progressione. Pertanto Spyro 2 può dirsi certo un miglioramento rispetto al capitolo precedente, anche in termini di longevità.

Lo stesso dicasi per il terzo, nonostante qualche singhiozzo dovuto all’introduzione di nuovi personaggi. Qui per passare da un mondo all’altro dovremo salvare degli animaletti spendendo gemme di frequente, oltre a dover affrontare dei livelli dal design spesso discutibile (e invecchiati decisamente male) controllando loro anziché Spyro. I personaggi in questione sono 4 e soprattutto i primi 2, Sheila e Sgt. Byrd, risultano un tantino legnosi nell’utilizzo.

I problemi scompaiono quando impersoniamo Spyro, ancora più agile e prestante che in passato. In Year of the Dragon c’è una varietà notevole in termini di livelli, missioni secondarie e boss fight. In sostanza hanno preso tutto ciò che c’era di buono in Ripto’s Rage e l’hanno espanso rendendo alcune sezioni più simili a Mario e Crash di quanto si potesse pensare. Neanche a dirlo l’espediente ha funzionato, nel senso che ha arricchito la formula della complessità che le mancava. Complessità eh, non difficoltà. Finirli, per un giocatore hardcore odierno, non sarà poi così difficile e anzi alcune sezioni sono proprio triviali. Sappiate regolarvi di conseguenza.

La restaurazione grafica è comunque il piatto forte di Spyro Reignited Trilogy, non crediamo ci siano dubbi in merito. A sorpresa, gli sviluppatori semi-sconosciuti di Toys for Bob hanno svolto un lavoro eccellente sotto ogni punto di vista. Se date un’occhiata all’ammasso di spigoli che erano i vecchi Spyro vi accorgerete di quanto sia stato efficace e certosino il lavoro svolto in fase di rimasterizzazione.

Tutto è dettagliato, anche gli angoli precedentemente vuoti. La palette di colori vivissima cattura in pieno lo spirito del gioco e le animazioni superbe conferiscono il giusto carattere a mondi e personaggi. Attenzione perché si corre il rischio di non riconoscere più certi livelli da quanta differenza in termini visivi passa con l’originale. Ed è un bene. D’altra parte basta provarlo in 4K per rendersi conto di come l’Unreal Engine 4 doni alla serie un aspetto grafico incredibilmente all’avanguardia.

Anche le scenette animate hanno subito un vistoso svecchiamento. Rifatte da zero, ora sono decisamente più gradevoli e soprattutto comprensibili se confrontate alle precedenti. Si nota un netto miglioramento in particolare nei dialoghi ridoppiati per l’occasione, che per quanto “bimbo friendly” risultano di buona fattura, così come la colonna sonora rimasterizzata in modo fedele all’originale. Di problemi tecnici non ce n’è, se ignoriamo un crash avuto sul finale di Spyro 3.

Ma cosa ne pensiamo noi in qualità di fan? Beh, da persone che hanno passato i loro pomeriggi davanti alla PS1 possiamo dirvi di essere rimasti davvero soddisfatti. Lifting estetico a parte, i tre giochi sono invecchiati molto bene e risultano oltremodo giocabili anche da chi non li aveva mai provati prima, nuove generazioni comprese. È un’avventura che testimonia la grandezza e allo stesso tempo la semplicità dei classici PlayStation, che ai tempi ci hanno stregati relegandoci davanti al tubo catodico per ore e ore. Tempi in cui i videogiochi divertivano e basta, senza gettare politica e microtransazioni nella mischia.

Consigliato


Spyro Reignited Trilogy è quindi un pacchetto di grande valore. Peraltro il prezzo budget di 39€ lo rende ancora più appetibile e paradossalmente non rende giustizia al lavorone di Toys for Bob. Recuperatelo prima che Activision cambi idea e aumenti il prezzo o ci inserisca dentro le loot box. Scherzi a parte, lo straconsigliamo a tutti. Se cercate divertimento, nostalgia, spensieratezza e più di 20 ore di contenuti, con Spyro Reignited Trilogy andate sul sicuro.

Pregi Difetti
  • Trilogia invecchiata benissimo…
  • Rapporto qualità prezzo al top
  • Rifacimento grafico impressionante
  • Nostalgia a palate
  • …al di fuori di alcuni livelli in Spyro 3
  • Livello di sfida non altissimo

 

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