They are Billions – Recensione | Strategia e Zombie!

È chiaro nel 2019 che la quantità di videogiocatori che apprezza i cari vecchi zombie sia piuttosto elevata; altrettanto elevato è l’apprezzamento che molti videogiocatori nutrono nei confronti dei titoli strategici in tempo reale. Il team di sviluppo Numantian Game, una volta assunte queste informazioni, ha semplicemente adottato una soluzione ideale per il suo titolo: They are Billions è infatti uno strategico in tempo reale… con gli zombi.
Gran bella idea, ma sarà in grado di trasmettere le sensazioni desiderate pad alla mano? Scopriamolo nella nostra recensione.

They are Billions – Recensione

Data di uscita: 28/08/2019
Versione recensita: PS4
Disponibile su: PC, PS4, Xbox One
Lingua: Inglese
Prezzo di lancio: €24.99
Sponsor: in offerta su Amazon

Ambientazione e basi

L’ambientazione proposta in They are Billions non è sicuramente delle più originali ma è indubbiamente considerabile un evergreen: l’umanità si è ridotta a poche centinaia di persone, tutto il resto è un’orda infinita di zombi. Il compito del videogiocatore è quello di proteggere i sopravvissuti attraverso la costruzione di una colonia forte, resistente e, soprattutto, sicura.

Il sistema di costruzione è piuttosto ampio: all’inizio di They are Billions sarà possibile accedere a strutture piuttosto elementari. Da semplici tende per accogliere la popolazione a fragili palizzate in legno per arrestare l’avanzata dell’orda. Le strutture potranno man mano essere potenziate e migliorate. Non a caso la falegnameria sarà uno degli edifici più ambiti dai giocatori alle prime armi, permettendoci di far evolvere una semplice postazione di guardia in una efficientissima torre di avvistamento.

Ad accompagnare la ricerca, c’è la necessità di soddisfare i bisogni dei coloni. Gli abitanti sono la principale forza lavoro presente nel gioco e, se non saranno nelle giuste condizioni, non muoveranno un dito, interrompendo così il meccanismo instaurato all’interno della comunità. Si entra così nel circolo vizioso tipico di questo genere di giochi. Per esempio: se i coloni hanno bisogno di cibo è necessario costruire un capanno di caccia, ma per costruire il suddetto capanno serve legna, per la quale serve una segheria, che ha a sua volta bisogno di forza lavoro per funzionare. Appurato che senza cibo nessuno muoverà un muscolo, come si risolve il problema? Le soluzioni, in realtà, sono molteplici ma quale sia la migliore per l’occasione spetta al giocatore deciderlo.

They are Billions – Trailer di lancio

Dato quanto sopra descritto è possibile evincere il motivo per cui questo titolo sia sprovvisto di un vero e proprio tutorial; il gioco non spiega cosa fare durante le proprie partite bensì come si fa, lasciando il giocatore in una brutale spirale di trial and error per comprendere appieno le meccaniche. Una soluzione un po’ aggressiva ma che sarà apprezzata da chi non ama essere tenuto per mano.

Gestione delle risorse

Il sistema di gestione delle risorse è piuttosto interessante: le suddette si dividono in risorse cumulabili e risorse fisse. Legname, pietra e ferro rientrano tra le risorse cumulabili e vengono prodotte costantemente dalle rispettive strutture. Essendo in continua produzione, non rappresentano un parametro statico: se servissero basterà semplicemente attendere un tot di tempo.
Le risorse fisse (cibo, lavoratori, coloni) invece vivono di un sistema completamente diverso. Nonostante esistano strutture dedite alla loro produzione, i parametri che le gestiscono non aumenteranno mai con il tempo. Bisognerà invece creare nuovi edifici che ne incrementino il valore.

Interessante è la necessità di trovare un’area specifica per la struttura che raccoglie le risorse: è chiaro che se si volesse costruire una banchina da pesca questa non possa essere costruita in cima a una montagna o se si volesse costruire una segheria sarebbe fondamentale costruirla vicino a un’area boschiva. Più la zona sarà ricca di materie prime e maggiore sarà il ricavato; in questo modo, costruire diventa una ricerca minuziosa all’angolo esatto in cui la produzione sarà più proficua.

Battaglie migliorabili, difficoltà eccellente

They are Billions prevede anche delle battaglie, che però sono l’elemento meno curato della produzione. Verrà il momento in cui le orde di zombi attaccheranno l’insediamento e starà al giocatore gioire della propria impenetrabile difesa o piangere per averla trascurata. Il momento prima dello scontro è pregno d’intensità: vedere l’orda che si avventa con ferocia, meravigliosamente resa, contro l’esercito di sopravvissuti pronti a difendere l’ultimo baluardo dell’umanità è eccezionale, soprattutto perché non si sarà mai completamente sicuri dell’esito dello scontro.
Poi avviene la battaglia… Un’accozzaglia di personaggi che si schiantano l’uno contro l’altro mentre i sopravvissuti cercano di eliminarne il più possibile a distanza prima di venire raggiunti. Peccato, sarebbe stata più che gradita un po’ di cura in più.

Il gioco propone anche delle sfide settimanali sempre diverse, con punteggi da confrontare a quelli degli altri giocatori online. Un minimo di competizione che non guasta mai.

Il livello di difficoltà è molto malleabile. È infatti possibile selezionare quanti giorni si avranno a disposizione prima dell’assalto definitivo dell’orda, alla fine del quale si vincerà o perderà definitivamente la partita; chiaramente, meno saranno i giorni a disposizione e più bisognerà correre per potenziare la propria colonia. È possibile anche scegliere quanto sia intensa l’infestazione, ovvero decidere se le orde di zombie siano composte da appena una dozzina di infetti o da un’infinità di mostri affamati.
Anche il bioma scelto cambierà il modo di approcciarsi all’ambiente circostante, rendendo quest’ultimo una sfida in più.

Tecnica

Nella versione PS4 del gioco, in modo particolare durante le fasi avanzate, la fluidità delle immagini comincerà a sentire il peso dei tanti oggetti su schermo. La lag, seppur intermittente, sarà estenuante e fastidiosa, in particolare modo quando si sta cercando di costruire in un punto specifico della mappa e il cursore slitterà da altre parti.

Il gioco è chiaramente stato pensato per PC, e il cursore su schermo per selezionare le unità ne è una prova. L’ottimizzazione nell’interfaccia effettuata per la versione console non lascia a desiderare: è possibile accedere al menù di costruzione con la pressione di un tasto e spostarvisi utilizzando i tasti direzionali. Chiaramente nelle fasi in cui viene richiesta maggiore precisione, la mancanza di un mouse si fa sentire, ma è comunque molto apprezzato il tentativo.

Consigliato


They are Billions potrebbe essere considerato un must have per tutti gli amanti degli strategici in tempo reale e dei cari vecchi zombie. È chiaro che sia un gioco pensato per essere giocato su PC con l’ausilio di mouse e tastiera, ma chi non ne dovesse essere provvisto, potrà comunque divertirsi con questa edizione per console.
Bisognerà solo fare l’abitudine alla lag incalzante nelle fasi avanzate del gioco e perdonare le battaglie, che avrebbero potuto essere molto più epiche. Per tutto il resto è un titolo ottimo, sotto ogni punto di vista.

Pregi Difetti
  • Sistema di costruzione intelligente.
  • Sistema di gestione delle risorse stimolante.
  • Ottima la scelta dell’ambientazione per il genere proposto.
  • Comparto grafico e sonoro piuttosto godibile.
  • Importazione da PC a Console più che soddisfacente.
  • Lag fin troppo presente.
  • Battaglie ampiamente migliorabili.
  • Puntare oggetti su schermo senza un mouse risulta piuttosto scomodo.

2 commenti

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