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Undertale – Recensione | Un capolavoro senza tempo

Cosa rende speciale un videogioco? Qualcuno direbbe un gameplay profondo e raffinato, altri una trama coinvolgente, altri ancora la totale libertà d’azione concessa al giocatore. Probabilmente i più epicurei punterebbero al nocciolo, ovvero il semplice ma fondamentale divertimento.
A dirla tutta non esistono risposte unanimi né totalmente oggettive poiché ognuno di noi possiede il proprio metro di giudizio. I gusti personali dipendono da un certo bagaglio di esperienze, inclinazioni e preferenze per alcuni generi.
E poi ecco arrivare Undertale, quel titolo che, in punta di piedi, è riuscito a racchiudere dentro sé ogni potenziale aspetto positivo del gaming. Fino a ritagliarsi un posto eterno nel nostro olimpo. Scopriamo questo piccolo capolavoro nella nostra recensione.

Undertale – Recensione

Sviluppato e pubblicato da Toby Fox, Undertale è un gioco di ruolo vecchio stile, che a molti ricorderà Earthbound. Vestiremo i panni di un umano (non specificato se un bambino o una bambina) precipitato come per magia in uno strano mondo sotterraneo. Questo è popolato da strane creature chiamate semplicemente “mostri”, un tempo sconfitti in guerra dagli esseri umani e adesso sigillati nelle viscere della terra.

Undertale – Trailer di lancio

A dispetto di premesse che appaiono un po’ generiche, la struttura narrativa si rivela quanto mai ramificata e ricca di segreti nascosti a regola d’arte. Ciò è possibile solo grazie ad un flessibile sistema di scelte morali – relazioni romantiche comprese – che non prevede il classico bianco/nero a cui siamo ormai abituati ma una lunga scala di grigi.
E’ davvero difficile spiegare quanto le scelte del giocatore possano condizionare l’esito dell’avventura senza scadere in pericolosi spoiler. Vi basti sapere che persino i dettagli in apparenza insignificanti apporteranno variazioni ai 5 finali disponibili. Per ottenerli tutti e scoprire tutto ciò che Undertale ha da offrire sarà necessario un tempo di gioco che si aggira intorno alle 20 ore.

E’ una costruzione senza dubbio ambiziosa e potenzialmente dispersiva. Nonostante questo, Undertale riesce a brillare grazie a un mix di elementi straordinari. La sublime sceneggiatura da una parte, personaggi memorabili dall’altra e un’atmosfera a metà tra l’idillico e l’inquietante dipingono un quadro unico e meraviglioso. E’ un po’ come nel sogno di Gawain.
Tra le sorprese aspettatevi anche improvvisi colpi di genio come rotture della quarta parete così psichedeliche da fare invidia a Hideo Kojima in persona.
Servendosi di tutto ciò Undertale sa commuovere, divertire, spiazzare, intimorire e ridere di se stesso senza mai stancare. Mantiene insomma quella spontaneità genuina che la maggior parte dei videogiochi ha ormai perso e forse mai recupererà.

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Ecco l’interfaccia del sistema di combattimento di Undertale

Ma parliamo adesso di meccaniche.
Il cuore del gameplay risiede sicuramente negli elementi ruolistici, più o meno riconducibili a quelli di un JRPG. Il sistema di combattimento è a turni, è intuitivo ma al tempo stesso originale.
Durante le battaglie, sia con avversari incontrati casualmente che con i boss, avremo a disposizione quattro tabelle suddivise tra attacco, azioni, oggetti e pietà. Attacco e oggetti non rappresentano particolari novità, ma le rimanenti due costituiscono la vera gimmick del gioco.
Il menu act, infatti, permette di compiere determinate azioni contestuali al tipo di nemico affrontato. Potremo ad esempio dialogare e flirtare, così da risolvere la contesa in modo pacifico. quando il mostro si sarà convinto delle nostre buone intenzioni potremo quindi selezionare l’opzione Mercy, ovvero Pietà. Attenzione però, perché affrontare gli scontri in questa maniera non ci ricompenserà con alcun punto esperienza.

E’ possibile finire l’avventura senza uccidere nessuno, a patto di riuscire a scovare i punti deboli degli avversari e sfruttarli in modo “diplomatico”.
Essi, comunque, non rimarranno affatto a guardare e attaccheranno il nostro alter ego. Questo è raffigurato simbolicamente da un cuore e racchiuso all’interno di uno spazio neutro. Una miriade di proiettili in stile bullet hell cercheranno di colpirci, dunque dovremo evitarli direzionando il cuore al di fuori della traiettoria. E’ molto più difficile da spiegare che non da fare, la meccanica come dicevamo è piuttosto intuitiva. Non solo il sistema funziona alla grande offrendo un ritmo adrenalinico, ma la grandissima varietà dei pattern nemici lo rende imprevedibile ed impegnativo al punto giusto, aggiungendo ulteriore legna ad un focolare già scoppiettante.

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Undertale vanta un cast di personaggi indimenticabile, su grafica rigorosamente in 4:3

In Undertale sono presenti inoltre numerosi puzzle, in buona parte molto intelligenti. Sono gradevoli aggiunte perfettamente integrate allo stile di gioco, con tematiche sempre coerenti alle ambientazioni. E’ una maniera eccellente di riempire gli spazi tra battaglie ed esplorazioni, donando a queste ultime maggiore complessità.

Nulla di cui lamentarsi per fortuna sul comparto tecnico. Il gioco ricorda l’epoca NES sia per lo stile minimale e caratteristico, sembra strizzare l’occhio ad Earthbound. La palette cromatica è ridotta come ci si aspetterebbe da un videogioco di fine anni ’80, le tinte sono in prevalenza poco sature. Lo stile artistico di Undertale possiede dei tratti davvero nostalgici, è un piacevolissimo tuffo nel passato per i giocatori più attempati.
La soundtrack, invece, è a dir poco straordinaria e ne consigliamo caldamente l’acquisto insieme al gioco. E’ composta da ben 77 brani così indimenticabili ed evocativi da far impallidire persino le migliori composizioni di Baranowsky.

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Conclusioni

Undertale è uno dei migliori (se non il migliore) gioco di ruolo a cui abbiamo mai giocato. Eccelle in ogni settore e, per quanto assurdo, è del tutto privo di difetti. Ha stile da vendere, si attesta su un livello qualitativo incredibile e viene immediatamente elevato a capolavoro indiscusso nel suo genere.
Si tratta di un’avventura capace allo stesso tempo di inquietare, divertire e scaldare il cuore. Crea un’armoniosa sintonia tra giocatore e personaggi in un vortice di avvenimenti che siamo sicuri non verrà dimenticato facilmente.
La sceneggiatura perfetta, il sapiente mix di serietà ed ironia, le meccaniche semplici ma appaganti e, non ultima, una colonna sonora di altissimo livello rendono Undertale un must have per qualsiasi giocatore. Soprattutto per chi ricerca nei videogiochi un’esemplare esternazione di valori puri, maturi ed essenziali come l’amicizia, l’amore e la determinazione.

Valutazione

Consigliato
+ Narrativa impeccabile
+ Personaggi da Oscar
+ Soundtrack mastodontica
+ Gameplay senza sbavature
+ Graficamente validissimo
+ Carattere da vendere
– Nessuno

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