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Xbox ci spiava, World of Warcraft censurato, Control per sole donne e altre chicche

Pillole di ritardo mentale per voi, fresche di inizio settimana, tutte da gustare! Ecco la lista delle delizie del momento. Xbox ci spia, World of Warcraft Classic rimuove gli scheletri, Remedy cerca l’uguaglianza dei sessi alla maniera delle femministe. Poi, per evitare il suicidio, DLC gratis e release su Switch di Darq, l’indie coraggioso che ha smascherato l’ipocrisia di Epic Games. Vediamo tutto in una carrellata veloce.

Bene, a quanto pare i dipendenti di Microsoft ascoltano le nostre registrazioni dal 2014, grazie alla feature di comando vocale e la connessione a internet perpetua dei sistemi Xbox One. La notizia proviene da Motherboard ed è stata confermata dalla stessa compagnia americana in recenti interviste. I PR dicono che la pratica sia terminata qualche mese fa, in quanto non sarebbe più stato necessario raccogliere campioni vocali per “migliorare” il servizio. Non è ancora chiaro come ascoltare la gente chiacchierare a tavola oppure sfornare pargoli a letto possa migliorare i servizi di una console per videogiochi ma ok, se lo dice Microsoft sarà sicuramente vero.

world of warcraft classic wow
Gli scheletri sono troppo per i giocatori di World of Warcraft Classic. O solo per Blizzard.

Altra bellissima notizia è che gli scheletri dei giocatori morti spariranno da World of Warcraft Classic perché Blizzard teme per la nostra incolumità. Le scuse ufficiali parlano dell’intenzione di evitare spam, incitamento all’odio e pubblicità nei messaggi lasciati in game grazie alla suddetta meccanica. Ovviamente, trattandosi di Blizzard, la vera motivazione è che ci sia la Cina di mezzo. Infatti nel liberalissimo paese asiatico la raffigurazione visiva degli scheletri è un tabù e la commissione nazionale addetta a “supervisionare” i videogiochi li ha recentemente banditi dai giochi importati. Evviva la libertà, evviva Blizzard, evviva Xi Jinping.

Control
Anche con un gioco valido come Control i publisher riescono a fare le loro cappelle rovinando la percezione della community.

Rimanendo in tema publisher idioti, segnaliamo il comportamento per niente discriminatorio di 505 Games. L’editore di Control ha infatti annunciato che, in occasione del Women Equality Day, gli streaming del gioco sarebbero stati limitati a streamer femminili selezionate. Agli uomini è stato permesso di andare live con il titolo di Remedy soltanto un giorno dopo. Abbiamo così imparato che sostenere inclusione e uguaglianza significa dare privilegi a qualcuno e sottrarli ad altri, non più dare a tutti gli stessi diritti e doveri. Ma non bastava l’accordo di esclusività con Epic Store per farsi odiare? I publisher non si accontentano mai.

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Lo sviluppatore di Darq ha fatto un gradito regalo alla community, che sicuramente lo sta supportando a dovere dopo il lancio del suo prodotto.

Chiudiamo però con un pizzico di ottimismo. Unfold Games, lo studio dello sviluppatore di Darq, ha fatto sapere via Twitter che rilascerà una serie di DLC gratuiti (insieme a un porting Switch) per ringraziare i fan e la community su Steam del supporto ricevuto. Nel post viene sottolineato l’apprezzamento per le belle parole spese dai giocatori sul web a seguito del rifiuto dell’accordo in esclusiva con Timmy Tencent dello sviluppatore tedesco. Insomma, una storia a lieto fine per uno studio che seguiremo attentamente da qui in avanti. Capito che fa fare schierarsi dalla parte dei cattivissimi e tossici giocatori? Speriamo serva di lezione a tante altre aziende.

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